Vi ho parlato più volte dei quartieri di Fener e Balat: delle loro origini multietniche e multireligiose, del loro degrado, degli italiani che spacciano per “autentico” ciò che è invece solo pittoresco (gli immigrati del profondo est anatolico che li hanno occupati), della loro lenta rinascita.
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Ci sono tornato oggi: sono nati nuovi caffè e nuovi ristorantini molto carini, altri edifici pericolanti e sgarrupati sono stati finalmente buttati giù, sono partiti i lavori per il tram che correrà lungo tutto il Corno d’oro.
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Come già in passato, anche stavolta ho trovato fotografi in azioni per un servizio di moda e persino il set di un film: protagonisti e troupe sembravano provenire dall’Asia centrale, era un film in costume d’epoca e non la solita lagna sul capitalismo e sulle marginalità. Ci vorrà tempo per una bonifica totale, ma la strada è quella giusta