Pensate solo se questo folle sdraiato davanti ai blindati – durante il golpe del 15 luglio in Turchia – avesse inneggiato a una qualche rivoluzione o a un qualsiasi leader politico considerato “buono e democratico”: avrebbe conquistato le prime pagine di quotidiani e le copertine di settimanali di tutto il mondo in quanto eroe, sarebbe stato invitato in chissà quanti talk show.
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E invece no: il suo atto di folle eroismo è stato compiuto per difendere la democrazia (niente rivoluzione) e il presidente Erdoğan, quindi niente prime pagine, niente copertine, niente tal show. Né per lui, né per le centinaia di migliaia di persone scese in piazza contro golpisti e blindati a mani nude, niente interviste alle famiglie delle oltre 170 vittime civili, niente circolazione virale per delle foto che sono oggettivamente iconiche e già frammenti di storia.
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Tutte quelle che vedete sono state scattate dai fotografi di Anadolu Ajans, sono in mostra in alcune stazioni della metropolitana di Istanbul (io le ho viste a Zincirlikuyu, sono sicuramente anche a Taksim). E spero che le autorità turche decidano di allestirne – ma presto, subito dopo le ferie agostane – in tutte le capitali dei paesi europei, in luoghi magari strategici: affinché almeno alcuni possano vedere ciò che i media occidentali hanno censurato (sì, è censura anche questa!), preferendo invece dare molto più spazio a foto di chissà quali “torture” inflitte ai golpisti, a chi qualche ora prima aveva sparato sulla folla e bombardato il parlamento di Ankara.
Grazie, ci hai fatto vedere bene cio’che gia pensavamo per quanto riguarda questo colpo di stato. Guardando la tv italiana e rumena, e leggendo anche i vari giornali dei due paesi a cui io e la mia famiglia siamo molto legati, ci siamo resi conto dell’ingiustizia del giudizio che la maggior’parte dei giornalisti cercano di imporre alla gente. Ovviamente, chi ama la storia, chi capisce un po’di politica, un altro po’di economia, un po’di geografia, chi legge un po’di giornali(non tanti perche i media ti ingarbugliano il cervello), puo’farsi un idea della miseria mentale di alcuni esseri umani, che, in cambio di chissa’cosa, sputtano veleno su un paese che se crollava, faceva crollare un equilibrio che, una volta crollato, distruggeva anche le loro economie gia’deboli. La colpa maggiore dei turchi, cosa che non possono assolutamente perdonare alcuni europei, e che, un popolo venuto dal cuore dell’Asia, nomadi (per cui selvaggi e sporchi secondo gli puliti europei), e’riuscito a creare un fantastico esercito, conquistando Costantinopoli,cambiando le regole nel Mediterraneo, creando un impero, poi una repubblica e adesso un economia e una prosperita’paragonabile a quella cinese. L’Europa dorme, con i suoi sogni di antica gloria, sentendosi sicura e riparata dalle tempeste perche’su di lei, veglia l’America. Ma la Turchia ha dimostrato che non vuole essere ne l’Iraq, ne la Libia.