Abito vicino al mare, al mare di Marmara: sulla sponda asiatica di Istanbul, subito dopo Kalamış e Fenerbahçe (non proprio sul mare o con vista mare: vicino però, tanto che ci arrivo in neanche 10 minuti). Uno dei vantaggi e dei privilegi di questa posizione sono le passeggiate – d’estate di sera, d’inverno quando esce il sole – sul lungomare attrezzato di chilometri e chilometri.
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In concreto: pista ciclabile, pista in terra battuta per correre, un po’ di verde, giochi per i bambini, qualche punto di ristoro e le spiaggette sabbiose di Caddebostan (fino a dove normalmente arriviamo, per ritornare dopo un çay o qualcosa da mangiare). Un’oasi sempre frequentatissima da chi ama l’aria aperta e l’attività fisica, in ogni periodo dell’anno.
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In questa zona residenziale di Istanbul, una volta sorgevano – proprio sul pelo dell’acqua – dei fantastici palazzi in legno per soggiorni estivi, gli yalı: in gran parte perduti a causa di incendi e/o speculazioni edilizie; in riva al Bosforo ce ne sono ancora a centinaia – alcuni bellissimi, quasi tutti del XIX secolo – e si possono ammirare via nave.
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Tra i sopravvissuti, ci sono i due edifici gemelli (köşk, perché erano circondati da un grande giardino) che Ragıp Paşa – personalità di spicco della corte ottomana – nel 1906 fece costruire per sé e per sua figlia Tevhide dall’architetto prussiano August Carl Friedrich Jasmund, a cui si deve la stazione ferroviaria di Sirkeci (dove arrivava l’Orient express).
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La realizzazione del lungo mare ha tagliato il collegamento tra gli edifici e il mare (prima si poteva accedere direttamente con le barche), ma la loro maestosità è ancora quella di un tempo. Purtroppo, solo il köşk che apparteneva a Tehvide è in buono stato di conservazione: anzi ottimo, perché è stato completamente restaurato nel 2011 (quello di Ragıp Paşa che vedete nella foto – il più bello e affascinante da un punto di vista architettonico, con tanto di torretta per le osservazioni astronomiche – è chiuso e rischia di deperire facilmente).
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