Tra i giornalisti italiani più attivi nel commentare il golpe del 15 luglio in Turchia mi è stato segnalato Carlo Panella su skytg24. Si è distinto però totalmente in negativo, visto che ancora all’una di notte – quando da tempo era chiaro che il presidente Erdoğan aveva il sostegno dei vertici delle forze armate, delle opposizioni, di centinaia di migliaia di cittadini turchi accorsi in piazza contro i carrarmati – si mostrava convinto del buon esito del golpe e dichiarava Erdoğan “finito”. Una gran figura da incompetente, insomma.
Sbeffeggiato su i social network, oggi ha spiegato su Lettera43: e gli argomenti addotti sono di estremo interesse. Infatti, il giornalista de Il Foglio scrive che “ho sempre valutato positivamente i putsch militari dei generali turchi: nel 1960, nel 1971, nel 1980 […] e infine nel 1997“. Insomma, pensava che il golpe sarebbe riuscito semplicemente perché ha sempre fatto e faceva il tifo per i golpisti!
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Quel che è più rilevante è che ha sempre fatto il tifo per i militari perché li riteneva “garanti della democrazia e della laicità“, perché cioè sposava e sposa – in modo del tutto acritico, senza tenere in considerazione i fatti – la tesi estremista che vede nell’islam politico una minaccia da combattere ad ogni costo, anche a costo della democrazia e delle più elementari regole dello Stato di diritto. Dico: ma si puà ragionevolmente valutare positivamente un golpe – quello del 1960 – che ha portato all’impiccagione del primo ministro democraticamente eletto Menderes, che tra l’altro con l’islamismo nulla aveva a che vedere? Ma si può ragionevolmente valutare positivamente un golpe – quello del 1980 – seguito da decine di impiccagioni, torture su vasta scala e una costituzione autoritaria che ancora inquina il
Il dramma degli “esperti” come Panella è quello di continuare a percepire il mondo ancora con gli schemi della Guerra fredda, di non non essersi resi conto – ma lui la Turchia la conosce non direttamente, ma attraverso informazioni di terza o quarta mano – che la Turchia del 2016 è molto diversa da quella del 1997 (figuriamoci da quella degli anni ’60 e ’80).
Perché skytg24 non si affida invece a persone meno influenzate da schemi concettuali così antiquati, da una visione della Turchia meno estremista e caricaturale?
Qui c’è ben poco da dire, ho smesso di ascoltare e leggere, cosa che un tempo faccevo come mezzo di lettura ed informazione sana, parlo di anni fa’; oggi rimango allibita di questi personaggi che nemmeno hanno frequentato i luoghi e nemmeno sono esperti di ciò che parlano . Questi sono i vecchi schemi dei miei anni ovunque nel mondo, sono del ’61 e vissuta in Sud America, già allora erano pericolosi, perchè ottusi, ed una modalità che non si potteva criticare già che allora l’opinione poteva essere repressa dipendendo dove vivevi . I soliti stereotipi che hanno assolutamente bisogno di cambiare ….i putsch militari di destra o sinistra sono sempre stati un attacco a quel epoca a i diritti fondamentali dell’essere umano !