Nei cinque anni di impegno giornalistico in Turchia ho spesso documentato – sul blog – pregiudizi, errori, manipolazioni, forzature, falsità propinate da alcuni colleghi della stampa italiana che si occupano di Turchia: sia per colossale impreparazione (chi non ha ricevuto una formazione specifica in storia, scienza della politica ed economia non può improvvisarsi analista), sia per manifesti pregiudizi di stampo islamofobo, sia per ostilità politico-ideologica.
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Il golpe del 15 luglio ha dato ulteriore conferma di quello che sostengo da tempo: la stampa italiana sulla Turchia sfa disinformazione, non informazione (o attivismo politico). Queste due schermate di quotidiani online, Repubblica e La Stampa, bastano e avanzano come documentazione. Nella prima si dà Erdoğan – chiamato “sultano”, con sprezzo orientalista – già per finito, dopo le prime notizie sul golpe (aggiungendo il ritornello sempre in voga della propaganda islamofoba: la cosiddetta “islamizzazione” della Turchia, che non si capisce bene cosa preveda in concreto e perché deve essere necessariamente qualcosa di abominevole e meritevole di golpe).
Nella seconda si dà per certa una fuga – verso la Germania? verso la Gran Bretagna? verso l’Iran? – in realtà mai avvenuta e annunciata solo da informazioni non confermate (disinformazione a sostegno dei golpisti, che volevano mettere in cattiva luce Erdoğan), che sarebbe stata in contrasto con la storia personale e politica del presidente turco; e comunque, no: il “sultano” non era contro tutti e non ha fallito.
Viene da pensare che giornalisti ed “esperti” fossero contenti per il golpe – non sono pochi quelli che hanno fatto apertamente il tifo per i carriarmati, contro la democrazia – e hanno parlato più che della realtà dei loro auspici. Cosa c’entra tutto ciò con l’etica professionale?
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e riguardo la riposta di Erdogan? anche su quello siamo disinformati? Qui riprendo notizie da siti non italiani…..e non in turco, che non che è tutti siamo in grado di capirlo.
http://www.hurriyetdailynews.com/turkeys-higher-education-board-demands-resignation-of-over-1500-deans-.aspx?pageID=238&nID=101811&NewsCatID=341;
http://www.independent.co.uk/news/world/europe/turkey-coup-attempt-education-employees-suspended-president-erdogan-a7144681.html;
http://www.independent.co.uk/news/world/europe/turkey-coup-pm-suspends-annual-leave-for-over-three-million-civil-servants-a7142921.html;
http://www.independent.co.uk/news/world/europe/turkey-coup-patrick-cockburn-need-to-know-a7143316.html
Il Consiglio per l’alta educazione (Yok) ha imposto un divieto di espatrio a tutti i professori universitari turchi. Lo riferisce la tv di stato Trt.
Urge un commento da chi ci dice che le interpretazioni che troviamo su gran parte della stampa occidentale sono tutte sbagliate! dicci che senso ha! Le pare normale in un paese democratico e rispettoso dei diritti civili?
sono provvedimenti amministrativi previsti dalla legge, adottati dalle autorità competenti. cosa c’entra la democrazia?
Caro Giuseppe, fare giornalismo è faticoso.
Vuole dire vagliare le fonti, sentire i filo governativi e gli oppositori.
Essere in un paese aiuta ma non sempre basta.
La stampa italiana non brilla per questo, opinioni spesso senza fondamento dei fatti.
Cosa succede veramente nelle piazze? Cosa succede nei ministeri. Le immagini diffuse sono terribili. Persone ammassate come animali in attesa del macello. Noi qui non abbiamo molto modo di capire, ė possibile che sia solo manipolazione? Come al solito ascolto. Nel frattempo attivo anche altre fonti. Vaglio, cerco di capire…. ritengo che non sia facile.