Hayat Boumeddiene in Turchia e poi in Siria

CT(già pubblicato sul mio blog “Cose turche” di Look Out news)

Hayat Boumeddiene è fuggita in Siria. La moglie di Amedy Coulibaly, l’autore della strage nel supermercato kasher di Parigi, aveva lasciato la Francia già prima della fine dell’anno: è transitata per Madrid, subito dopo – nei primi giorni del 2015 – per Istanbul e per Şanlıurfa nel sud-est, da dove è stata aiutata a passare illegalmente il confine. Qualcuno si è affrettato ad accusare la Turchia: “è tutta colpa loro, aiutano i terroristi!”.

In realtà, la cooperazione con i servizi francesi è sempre stata massima: il passaggio il 2 gennaio per l’aeroporto di Istanbul è stato infatti segnalato immediatamente, proprio quando a Parigi la ritenevano presente a fianco del marito. Dopotutto, protestano ad Ankara, com’era possibile fermarla se non era presente in nessuna lista fornita dall’intelligence dei paesi europei? Al contrario di quanto avviene per i cittadini turchi diretti in Europa, chi il passaporto di uno degli Stati dall’Unione (con più di qualche eccezione, per la verità) non ha bisogno di visto per entrare in territorio turco; e in quanto al confine con la Siria, la possibilità concreta di attraversarlo è testimoniata proprio da numerosi giornalisti che lo fanno regolarmente. Tutti quelli segnalati come possibili jihadisti, quando individuati vengono immediatamente deportati: più di un migliaio, fino ad adesso.

Il problema però rimane: come impedire che chi dall’Europa vuole unirsi all’Isis utilizzi il territorio turco per raggiungere la Siria? Come rendere meno poroso il confine? E dal canto suo, la Turchia non è davvero in grado di neutralizzare chi fornisce appoggi per il transito, soprattutto nel sud-est?

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