I 10 luoghi (assolutamente) da non vedere a Istanbul

Eh, stavolta per compilare la lista ho avuto grosse difficoltà: troppo poco, infatti, il materiale a disposizione; e immagino che saranno invece moltissimi quelli che dissentiranno.

Primo, la cisterna basilica (Yerebatan Sarnıcı): che è meta d’elezione di praticamente tutti i tour turistici. Quello che non mi piace, è la musealizzazione: l’uso delle luci e la musica che davvero non capisco cosa c’entri; l’ultima volta che ci sono andato – l’anno scorso – il depliant esplicativo veniva consegnato alla fine del circuito di visita.

Secondo, la Moschea blu all’ora di punta: c’è da fare la fila, all’interno ci si pesta i piedi. Io in ogni caso preferisco la moschea Süleymaniye di Mimar Sinan: sia per la purezza dello stile architettonico, sia per la posizione altamente panoramica.

LEGGI ANCHE: Le 10 cose da (assolutamente) fare prima di venire a Istanbul

LEGGI ANCHE: I 10 luoghi (assolutamente) da vedere a Istanbul

LEGGI ANCHE: Gli altri 10 luoghi (assolutamente) da vedere a Istanbul

LEGGI ANCHE: I 10 luoghi (assolutamente) da non vedere a Istanbul

LEGGI ANCHE: Le 10 cose da (assolutamente) fare a Istanbul

LEGGI ANCHE: Le altre 10 cose da (assolutamente) fare a Istanbul

LEGGI ANCHE: Le 10 cose da (assolutamente) non fare a Istanbul

Terzo, l’ippodromo: semplicemente perché non esiste più, è stato smontato nel corso dei secoli (rimangono due obelischi e una colonna in bronzo che ornavano la spina al centro della pista). Ecco, tre delle ‘cose principali’ – che tutti smaniano di vedere, magari perché concentrate in un fazzoletto – le abbiamo eliminate. [AGGIORNAMENTO: sull’Ippodromo romano di Costantinopoli, poi ho cambiato idea]

Quarto, il museo dei mosaici: che in effetti non è neanche molto conosciuto; si trova alle spalle della Moschea blu, si entra dal bazar Arasta: sono esposti alcuni mosaici provenienti dal palazzo imperiale bizantino, ma vista la loro qualità non eccelsa immagino non fossero quelli degli appartamenti privati del sovrano o dei saloni di rappresentanza.

Quinto, il piano inferiore del ponte Galata: perché è infestato da trappole per turisti (meglio note come “ristoranti di pesce”) e da fastidiosissimi “buttadentro” che ti fanno venir voglia di scaraventarli nel Bosforo e di tiragli dietro il loro menù.

Sesto, la torre Leandro (o Kız Kulesi) raggiungibile via barca privata da Üsküdar: soggetto ricorrente delle cartoline di Istanbul. C’ho trovato una gran folla, ristorazione mediocre e cara; il panorama dalla torretta – dopo essere riusciti a salirci su – non è diverso da quello che si ha dai battelli di linea

Settimo, piazza Taksim. Prima era grigia e anonima, con un giardinetto annesso da cui era meglio stare alla larga perché mal frequentato (soprattutto di notte); oggi, si sta procedendo a una completa ristrutturazione: lavori in corso e tutto bloccato, statene alla larga. Tra qualche mese, scopriremo tutti insieme come sarà diventata.

Ottavo, il bazar egiziano (o mercato delle spezie) di Eminönü. So bene che anche questo luogo è un’attrazione turistica: ma è proprio questo il punto! Al di là della folla, non si può passeggiare liberamente senza che qualche negoziante ti chieda da dove vieni – ma cosa te ne importa? – o ti proponga di acquistare le sue mercanzie, tra l’altro copiosamente esposte. Inoltre, gli esperti mi dicono che – tranne qualche rivenditore presente da sempre, come Malatya Pazarı – la qualità non è garantita; quindi, meglio prendere il battello per Kadıköy lì a pochi passi (durata della traversata, 20 minuti): più ampia scelta, migliore qualità, pochissimi turisti, gran tranquillità.

Nono, Miniatürk: la Turchia in miniatura in riva al Corno d’oro, a meno che non abbiate bambini al seguito e allora potrebbe valer la pena andarci.

Decimo, il quartiere di Cihangir. Lo trovate sulla sponda europea di Istanbul, la collina tra piazza Taksim e il Bosforo: ci vivono molti intellettuali e molti stranieri, di sera pare sia sempre molto frequentato; io vi ho trovato molto cemento, pochissimo verde e una serie di locali – fighetti e non – con prezzi piuttosto elevati rispetto alla media cittadina (ma non ci sono stato spesso, la mia è un’opinione sostanzialmente estemporanea).

Per contattarmi:
giuse.mancini@gmail.com
https://www.facebook.com/IstanbulEuropa

26 Risposte a “I 10 luoghi (assolutamente) da non vedere a Istanbul”

  1. Hai detto di non vedere le cose che tutti dicono di vedere…
    Evidentemente non ti piace Istanbul, perché almeno metà di quello che hai elencato è generalmente tra i “must see”.

    1. il problema e’ che i ‘must see’ turistici – quelli concentrati in un fazzoletto, monopolizzati dalle agenzie di viaggio e dal loro indotto – sono molto poco rappresentativi di Istanbul.

      a me Istanbul piace da impazzire, visto che ho deciso di venirci a vivere: ma per l’appunto, mi piace Istanbul in tutta la sua straordinaria varieta’ e complessita’… quella che cerco di raccontare sul blog 🙂

  2. Ti do un consiglio, stai a casa! Se Istanbul non ti piace va bene, ma invitare la gente a non visitare dei luoghi bellissimi nn è una bella Idea. Sono d’accordo con te che alcuni sono turistici come la Cisterna Basilica, ma è un luogo incantevole che ti prende alla pancia, per questo tutti vogliono vederlo. Magari consiglieri di non vedere Istanbul nei week end perché è molto affollata, ma non andare al mercato delle spezie vuol dire ignorare metà della storia della città.Cihancir poi ė decisamente il mio luogo preferito, si respira un aria unica, sono nati molti movimenti artistici e culturali. Ti informo che Istanbul nn è più una città povera, perché la sua economia è fiorente, ci sono quartieri sul Bosforo talmente cari che se ceno li poi per 3 giorni mangio riso, ma è un altro aspetto della città, questo è viaggiare! P.s sono andata a Istanbul 7 volte, forse ho un metro più esatto del tuo.

    1. casa mia E’ Istanbul: oggi e per sempre. visti i consigli a casaccio che dispensi sul tuo blog, in effetti, piu’ che altro avresti bisogno di una buona guida: se io non ti soddisfo, posso darti qualche buona indicazione in merito…

  3. Il punto credo sia questo, Giuseppe: le critiche che fai sono ragionevoli e alcune decisamente condivisibili (come l’inutilità di visitare la Torre di Leandro più interessante come elemento paesaggistico oppure passeggiare al piano inferiore del ponte di Galata, dove comunque si può bere qualcosa senza essere spennati e godendosi il tramonto sul Corno d’oro). Però definire uno qualsiasi di questi luoghi come “assolutamente da non vedere” è così estremo da rischiare di essere un cattivo consiglio.
    Inoltre, l’esperienza può essere diversa a seconda della stagione e del giorno. Per esempio, io ho un bellissimo ricordo della Cisterna della basilica, quasi deserta ma visitata a febbraio di qualche anno fa con la mia ragazza (adesso mia moglie). La Moschea Blu l’ho visitata due o tre volte in bassa e alta stagione ma mai mi è toccato fare file particolari (non è così difficile evitare l’ora di punta). Il bazar delle spezie ed i suoi dintorni sono sempre stati un caos (guardati le foto di Ara Güler ed altri)e se non ti piace la folla è da evitare tanto quanto è sicuramente da visitare se vuoi respirare un pochino della vecchia Istanbul. Infine, Cihangir è sì una colonia di stranieri (e italiani in particolare) ma ha i suoi perché (storici, architettonici e culturali) e soprattutto sembra poco logico accusarla di eccessiva cementificazione essendo un quartiere storico che è certamente cambiato meno della maggior parte di Istanbul (poco logico anche dato che hai consigliato l’Istiklal Caddesi nella stessa zona, senza ombra di dubbio posto a più alta concentrazione umana nel weekend).

    1. sto dando una quantita’ industriali di consigli sui luoghi piu’ belli e meno conosciuti, perche’ fuori dai circuiti turistici piu’ reclamizzati; poi, se uno non puo’ fare a meno di vedere ‘le cose principali’, di certo non vado a bloccarlo all’ingresso della basilica cisterna o della Moschea blu: ma e’ giusto far spere che esistono 6 chilometri e mezzo di mura romane, che esiste un museo archeologico strepitoso, che la moschea di Solimano e’ molto piu’ significativa della Mosche a blu.

      in sostanza, cerco solo di dimostrare come i luoghi piu’ conosciuti e reclamizzati NON sono necessariamente i piu’ belli e interessanti (l’Istiklal la consiglio – nonostante la folla ad ogni ora del giorno e della notte – per il suo straordinario patrimonio architettonico di fine ottocento e inizio novecento; a Cihangir non mi risulta esserci alcunche’ di rilevante)

  4. […] Ieri ho inserito nella lista dei 10 luoghi (assolutamente) da non vedere, anche l’ippodromo e il museo dei mosaici: il primo semplicemente perché non esiste più, visto che è stato depredato e smontato per riutilizzarne i materiali nel corso dei secoli (rimangono due obelischi e una colonna in bronzo che ornavano la spina al centro della pista); il secondo perché i mosaici esposti sono di non eccelso valore artistico. Qualcuno ha mosso critiche, anche sensate: “Le ‘pietre’ dell’ippodromo sono mute solo perchè non le lasciamo parlare.”“ Il problema di fondo è che della città romana – distrutta o sepolta sotto gli edifici moderni – di visibile c’è ben poco: le chiese trasformate in moschee, senza perdere le proprie caratteristiche architettoniche; le mura di Teodosio, visitate da pochissime persone anche se sono il luogo più straordinario di Istanbul. Ma c’è chi ha fatto in modo che le pietre parlino sul serio: gli ideatori del progetto Byzantium 1200, che ha portato alla ricostruzione digitale di Nea Roma – Costantinopoli così com’era. […]

  5. Plaudo al tuo intento, Giuseppe, e riconosco l’ottimo lavoro che stai facendo con questo sito. Criticavo però l’eccessivo manicheismo del titolo anche se sono consapevole che sia collaudato stile giornalistico.

    1. si’, hai ragione: ci sono delle forzature, magari sono anche eccessive. penso pero’ che – in linea generale – qualche provocazione possa essere utile per spezzare la spirale viziosa delle ‘cose principali’ da vedere (‘principali’ perche’ viste da tutti, acriticamente)…

  6. la seconda volta che sono tornata ad istanbul (agosto 2012) sono stata a visitare la cisterna, sarà stato che fuori c’era un caldo bestiale mentre sotto si stava benissimo, sarà stata l’atmosfera suggestiva delle colonne a luci rosse, ma a me è piaciuta molto e secondo me le sue 5 lire (se non mi sbaglio) le vale tutte. cihangir è vicino a istiklal, ma non è così incasinato, è trendy , ma non opulento come bebek, la vista mentre ti bevi una birra sulle scale è una delle mie preferite, ci sono molti stranieri, ma tanti turchi…se mi trasferissi penso che andrei a vivere là: il lungomare di moda è meraviglioso e bahariye a kadikoy è abbastanza figa, ma sono un po’ troppo tranquilline per i miei gusti. se decido di vivere in un’altra metropoli (altra da roma intendo) preferisco fare le cose per bene 🙂

  7. Vorrei dire la mia sull’argomento, dato che negli ultimi anni io e mio marito Filippo abbiamo visitato un buon numero di Paesi in giro per il mondo, organizzando in proprio i nostri viaggi con l’intento di associare il più possibile, per ogni meta prescelta, i luoghi cosiddetti “da non perdere” agli itinerari meno battuti e altrettanto affascinanti.
    Istanbul ormai la conosciamo abbastanza (ci siamo stati nove volte lui e cinque io). Negli ultimi tre anni abbiamo avuto la possibilità di visitarla più volte con enorme piacere. E, per quanto mi riguarda, è un luogo che ha un posto speciale nel mio cuore.
    Ora, se è vero che all’inizio siamo partiti, come molti, dai suoi luoghi più famosi magari spostandoci col taxi perché non avevamo dimestichezza coi mezzi di trasporto pubblico, nel tempo abbiamo allargato parecchio i nostri orizzonti e le nostre capacità di movimento in città, provando il gusto di percorrere anche vie anonime in quartieri che la maggior parte dei turisti non prende nemmeno in considerazione. Questo, però, ci è possibile ora, perché abbiamo un altro approccio e, tutto sommato, i cosiddetti “luoghi turistici” ormai li conosciamo. Non ci illudiamo, naturalmente, di non essere più dei turisti in questa città, ma se qualche amico volesse visitare Istanbul e ci chiedesse consiglio, credo che avremmo qualcosa di interessante e non scontato da suggerirgli. Questo, è giusto precisarlo, anche grazie ai buoni consigli di blog gestiti da italiani che qui vivono da un po’.
    Be’, non me la sentirei francamente di sconsigliare la Moschea Blu o Santa Sofia a chi vede Istanbul per la prima volta, anche se sono spesso tanto affollate, perché sono due perle rare che non si possono non ammirare, magari mettendosi in un angolo e lasciandosi andare allo stupore con gli occhi all’insù facendo finta di essere soli. E’ possibile, credetemi. Ma consiglierei anche di entrare in tante altre moschee, una più affascinante dell’altra, e tutte diverse una dall’altra (Sulejman, Rüstem Paşa, Beyazit, Yeni, Küçük Agia Sofia, ecc.). E riguardo la Cisterna, devo ammettere che sono felice di averla vista per la prima volta nel 1988, quando non aveva la discutibile coreografia attuale(che ho scoperto nel 2010) e proprio per questo mi aveva dato delle emozioni irripetibili. Non credo che ci tornerò più, così come difficilmente tornerò nel Gran Bazar che mi pare somigli sempre più a un centro commerciale. Invece il Bazar Egiziano e la piazza di Eminönü con le strade limitrofe per me sono ogni volta una tappa fissa. D’accordo, ci sono i venditori che ti chiamano in continuazione, ma c’è anche tanta vita vera e l’armonica confusione di un grande mercato che personalmente trovo esaltante, come mi è capitato anche in altri Paesi.
    E poi, adesso mi godo maggiormente certe atmosfere del Bosforo, come la vista dal piccolo giardino attiguo alla moschea di Cihangir, o certe vie di Beşiktaş che nelle prime visite non avevo raggiunto, o ancora i bei mercati di Üsküdar e Kadiköy.
    In conclusione, condivido molte delle osservazioni di Filippo M. e al tempo stesso apprezzo il lavoro di informazione e guida alla conoscenza di Istanbul che Giuseppe mette a nostra disposizione ogni giorno.
    E’ vero, c’è tanto da scoprire oltre quello che i tour organizzati e certe guide turistiche ci propinano come mete uniche e irrinunciabili per poter dichiarare di aver visitato e conoscere questa città, tanto grande e multiforme. E trovo molto utili i consigli su orari e periodi dell’anno in cui è possibile gustare al meglio i suoi luoghi. Però, credo onestamente che nessuno di questi si possa definire “assolutamente da non vedere”. Lo trovo quanto meno azzardato.
    Scusate se mi sono dilungata, ma parlare di Istanbul mi piace tanto: i miei amici non ne possono più!

  8. Su alcuni luoghi non mi trovo d’accordo.
    La cisterna è caratteristica, non bisogna starci 2 ore dentro perché sarebbe inutile, ma un giro bisogna farlo, anche perché le luci gli danno quel tocco caratteristico.
    Piazza taksim è il cuore di Istanbul! La sera è una tappa fondamentale. li c’è il divertimento con i locali, lo shopping e i ristoranti. Bisogna andarci per forza, l unica cosa rompi palle è il tram che suona.
    Il baazar delle spezie è piccolo, un giro ce lo si può fare. I negozianti cercano di far comprare se ti soffermi, ma molti sono gentili ed è bello scambiare qualche parola.. in fin dei conti in tutti gli angoli della città sono così i venditori. I prezzi sono nella media, non altissimi e qualche sfizietto tipo qualche dolce, si può comprare.
    Sconsiglio invece il gran bazar.. prezzi 4 volte superiori. Non acquistate qui, ma fate solo un giro tra i vicoletti per assaporare la caratteristica del luogo. I venditori nei baazar parlano anche italiano, perciò attenzione.
    L ipoodromo, può anche non essere una tappa fondamentale, ma si trova a due passi dai luoghi importanti e fare un giro in quella Piazza non costa nulla, anche se in fin dei conti con è una grave assenza non vederlo.
    Moschea blu grande delusione. Tanta gente e una puzza incredibile. Ricordo che stretti qualche minuto, ma in fin dei conti sono tutte uguali le moschee.

  9. A Istanbul ci ho vissuto per due anni e ho avuto il tempo di visitare il più ma anche il meno turistico ke questo posto meraviglioso ha da offrire. Sicuramente suggerire ai meno esperti i luoghi piu segreti di Istanbul ha un enorme valore e te ne saranno sempre grati, ma non credo sia giusto sconsigliare di vedere i luoghi piu noti solo perchè sono ormai turistici e affollati. Bisognerebbe andarci piano con definizioni tipo: ” 10 luoghi (assolutamente) da non vedere a Istanbul” . Lasciamo che i turisti vedano gli angoli segreti ma anche la Moschea Blu, del resto sarebbe un peccato non vederla solo perchè è diventata “commerciale”. Enjoy Istanbul…hadi görüşürüz:)

    1. ciao, grazie per il tuo commento. ovviamente, il titolo è una forzatura: però rimango dell’idea che nessuno ci obbliga a vedere i luoghi più famosi in condizioni terrificanti (code, calca, etc etc), quando ce ne sono altri meno famosi – ma non meno affascinanti! – da visitare in tutta calma e tranquillità

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.