I lavori di piazza Taksim

Ieri, diretto ad una conferenza sull’innovazione tecnologica, ho rimesso piede dopo qualche tempo in piazza Taksim: e ho avuto l’impressione di essere invece a Beirut durante la guerra civile. Piazza Taksim è un luogo molto speciale, il centro della Istanbul repubblicana al termine di Istiklal caddesi (“corso Indipendenza”, già grande rue de Péra): non particolarmente curata urbanisticamente o architettonicamente, ma attrattore di manifestazioni politiche di ogni genere e punto di ritrovo d’elezione – spesso sotto il gruppo scultoreo di Pietro Canonica.

Taksim

La municipalità di Istanbul, alla vigilia delle scorse elezioni (giugno 2011), ha presentato un progetto che prevede una completa rivoluzione: il traffico automobilistico verrà convogliato in tunnel appositamente scavati, la piazza sarà totalmente pedonalizzata, verrà ricostruita la grande caserma ottomana distrutta nel 1940 e al posto della quale oggi esiste un anonimo e malfrequentato parco (l’edificio diventerà un centro culturale e/o commerciale, il verde verrà preservato nell’enorme cortile). Potete visionare la videoanimazione del progetto direttamente sul sito dell’Akp, il partito al potere; mentre nella mostra sul centro culturale Atatürk (in fase di restauro, che si affaccia proprio sulla piazza) attualmente ospitata a Salt Galata è ripercorsa l’evoluzione urbanistica di Taksim, da fine ottocento a oggi.

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Le polemiche si sono scatenate con ferocia: il progetto è nato senza concorsi e senza consultazione degli abitanti del quartiere, molti architetti e urbanisti ne denunciano i difetti e s’interrogano su quale carattere avrà la caserma ricostruita (nessuno lo ha spiegato con precisione); in più, un progetto parallelo prevede la costruzione – al posto di un parcheggio, ai margini della piazza – di una grande moschea che sarà anche un centro culturale e museo dedicato alle tre religioni monoteistiche. La configurazione di Taksim cambierà radicalemente: non necessariamente per il meglio, senza che nessuno sappia esattamente come.

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In ogni caso, i lavori sono iniziati da qualche settimana e proseguiranno – secondo i piani – fino alla prossima estate. Un’ampia zona è stata recintata e sottoposta a scavi invasivi: quelli che – ieri – mi è sembrato di scambiare per crateri di granate. I residenti sono esasperati, i commercianti ancora di più: il traffico è paralizzato, i pedoni vengono confinati in passaggi angusti o – causa pioggia – direttamente nel fango. E’ ancora possibile darsi appuntamento sotto la scultura di Canonica (il monumento ai fondatori della Repubblica, con in testa Atatürk ), ma forse è meglio farlo altrove.

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10 Risposte a “I lavori di piazza Taksim”

  1. […] Istanbul si sta trasformando in una delle mete privilegiate per conferenze, convegni, fiere e incontri d’affari; le strutture adeguate sono ancora poche e non tutte modernissime: perciò, stanno nascendo nuovi alberghi a ritmo forsennato. Nei giorni scorsi, ad esempio, sono andato a visitare il Martı: che in italiano è il Gabbiano e farebbe pensare a una pensioncina sull’Adriatico, mentre l’omologo di Istanbul è un albergo di lusso e di classe nel cuore della città europea (a pochi passi da piazza Taksim). […]

  2. […] Ho deciso di costruire il blog – ma chi lo segue costantemente se n’è già accorto – attraverso una serie di rubriche a rotazione: occupandomi di volta in volta – senza scadenze prefissate, ma in base all’ispirazione – di ristoranti, luoghi dello shopping, manifestazioni culturali, musei, parchi, palazzi (e altro ancora: nuove rubriche potrebbero nascere inaspettatamente). Oggi comincio a occuparmi di moschee, con l’intenzione di selezionare le più affascinanti e le meno note: ma la prima è una moschea che ancora non c’è e forse non ci sarà mai, Cumhuriyet camii (la moschea della Repubblica) in piazza Taksim – la piazza nel cuore della Istanbul europea, in questi mesi oggetto di invasivi e insidiosi intervent…. […]

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