I quartieri di Istanbul, Bebek

E’ uno dei quartieri più belli di Istanbul: Bebek (in turco vuol dire “bambino”), la “pupilla del Bosforo” (Boğaz’ın gözbebeği). Si trova per l’appunto sul Bosforo, sulla sponda europea: ed è facilmente raggiungibile con qualsiasi mezzo di trasporto, battello compreso; la prima volta, ci sono andato a piedi: una spettacolare passeggiata di un paio d’ore abbondanti sempre sul bordo dell’acqua, partendo da Karaköy. Bebek è sostanzialmente divisa in due are, quella attorno al porticciolo e quella sulla collina.

Vicino all’iskele c’è una piccola e pittoresca moschea; prima di arrivarci, il sorprendente edificio che oggi ospita il consolato d’Egitto: venne costruito dall’architetto italiano Raimondo D’Aronco all’inizio del Novecento – in stile rococo e art nouveau – e divenne la residenza della madre dell’ex khedive d’Egitto, dopo l’esilio (ovviamente non è visitabile, in compenso è stato recentemente restaurato). Foto d’epoca mostrano questi due soli edifici circondati da una foresta: sempre sul Bosforo – ma a debita distanza l’uno dall’altro – i caratteristici yalı, lussuose abitazioni estive in legno delle famiglie nobiliari.

>Dopo due secoli, Bebek è ancora oggi un luogo molto trendy: l’insenatura, soprattutto d’estate, è affollata da barche e yacht di ogni dimensione; qualche settimana fa vi ho parlato del cocktail bar Tektekçi: ed è davvero tutto un fiorire di locali interessanti, soprattutto per cena e dopocena. Ci sono molti ristoranti di pesce, io però confesso di non esserci mai stato (soprattutto per motivi di distanza: per tornare dove abito io, ci vuole almeno un’ora e mezza); mi hanno parlato bene del Poseidon, direttamente sul Bosforo: ma attenzione, i prezzi possono essere alti. In compenso, conosco bene la pasticceria Baylan che si trova proprio accanto al Poseidon: originariamente armena e con prodotti dolciari di ogni tipo, per una sosta durante una bella passeggiata è l’ideale; poco lontano – sempre sulla strada principale, ma nei pressi del porto – la pasticceria Meşhur Bebek Badem Ezmesi: è nello stesso luogo dal 1904, la sua specialità è il marzapane, la pasta di mandorle (di cui io vado ovviamente ghiottissimo: quello normale, non quello al pistacchio).

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Di ciò che definiremmo monumenti, a Bebek in effetti non c’è molto; imboccando la ripida salitella principale perpendicolare al porto – Bebek Yokuşu (rampa Bebek) – s’incrocia però la chiesetta ortodossa di Ayios Haralambos, sulla sinistra (di solito è aperta); lì a fianco, tre grandi edifici: due in legno piuttosto malandati, l’ex liceo francofono dei padri Lazzaristi – ottocentesco e in muratura – trasformato più recentemente in liceo turco. La strada è davvero ripida, inerpicarsi non è da tutti: chi ha il coraggio di farlo verrà gratificato da suntuosi yalı circondati da invidiabili giardini, alcuni ancora originali e tutti in legno; mentre sulla sommità della collina c’è l’Università del Bosforo, che è subentrata negli anni ’70 al Robert College fondato nel 1863. Ci sono stato una sola volta e non a piedi da Bebek: la vista è straordinaria.

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6 Risposte a “I quartieri di Istanbul, Bebek”

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  2. […] Io ti consiglio di andare a Ortakoy, dove c’è una splendida (e famosa moschea) e a Bebek, un quartiere residenziale un po’ elegenante davvero bellissimo affacciato sullo stretto. Ne […]

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