
A Istanbul, l’arrivo della primavera è salutata da un’esplosione dei colori: è il Festival dei tulipani, che come ogni anno – quella del 2013 è l’ottava edizione – s’impossessa dei parchi e giardini più belli della capitale ottomana e li trasforma in una cascata di fiori. A ottobre e novembre, sono stati piantati 14 milioni e mezzo di bulbi: nel parco di Emirgan, nel parco di Gülhane sotto il palazzo di Topkapı, nel parco del palazzo imperiale di Yıldız, davanti alle mura di Costantinopoli, a Beykoz, a Çamlıca, a Sultanahmet, a Hidiv Kasrı, nel parco-roseto di Göztepe, ma anche in anonime aiuole e rotonde stradali.
In totale, insieme ad altre essenze utili per le composizioni geometriche e figurative, sono stati piantati 20 milioni di fiori: con 270 diverse varietà di tulipani; il costo complessivo, annunciato dalla Municipalità metropolitana, è di 13 milioni di lire turche (poco meno di 6 milioni di euro).
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La fioritura arriva qualche mese dopo, il festival si tiene dal 1° al 30 aprile: ma le prime settimane sono quelle solitamente più propizie; dopo, se il clima è esageratamente mite per la stagione, si rischia di vederli in parte già appassiti. I parchi si riempiono di visitatori, il tulipano – in Turchia – è oggetto di venerazione: ve ne sarete accorti anche perché è stato scelto come logo per il portale del turismo, oppure per la candidatura alle Olimpiadi del 2020; e del tulipano hanno la forma perfino i tradizionali bicchieri per il tè.
Non per niente, era il fiore preferito dei sultani: l’inizio del XVIII – una fase di grande esuberanza artistica e di vasta diffusione del bulbo più famoso al mondo – venne chiamato Lâle Devri (l’era dei tulipani), i caftani imperiali – ricordo una fantastica mostra al Louvre nel 2010 – erano impreziositi da raffigurazioni (logo ante litteram) di tulipani; la stessa parola turca – di derivazione persiana – lâle ha un valore anche religioso: perché contiene le stesse consonanti di Allah.
L’inaugurazione ufficiale del festival c’è stata ieri (sabato 6 aprile) ad Emirgan, alla presenza del ministro per le politiche europee Egemen Bağış. In parallelo alla manifestazione, come tutti gli anni è prevista una serie di iniziative culturali, dalla musica alle mostre di pittura: il calendario completo potete leggerlo qui, purtroppo solo in turco; mentre la novità di quest’anno è il “museo del tulipano” nelle vecchie scuderie restaurate, sempre a Emirgan: con raffigurazioni pittoriche di giardini ottomani, specie rare di tulipani essiccati, oggetti tradizionali per la coltivazione, libri e stampe. La neonata “Fondazione del tulipano” (presente su Facebook) ha invece preparato un’applicazione per smartphone – Lalezar – che consente di visionare il nome di ogni varietà e di ricevere altre informazioni.
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Uno spettacolo veramente, peccato che a maggio quando sarò per poche ore a Istanbul sia già tutto sparito . Grazie delle foto Giuliana
pero’ il festival c’e’ ogni anno: magari organizzati ‘meglio’ per il 2014 🙂
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