AVVISO: questo post è ormai datato, è stato scritto da una persona che si occupava del blog in precedenza; chi lo gestisce oggi non ne condivide l’impostazione. Per contattarmi: giuse.mancini@gmail.com
Oggi vorrei parlarvi delle chiese di Istanbul dove ancora si celebra la Messa: le chiese rimaste chiese.
La sopravvivenza dei culti e delle minoranze cristiane, rum e armene in Turchia è stata salvaguardata con fortune alterne. In seguito all’avvento dell’impero Ottomano, molte chiese e santuari sono infatti andati incontro a una conversione da chiesa a moschea, laddove Santa Sofia è l’esempio più eclatante di questo fenomeno.
I Cristiani in Turchia sono più di 150000, e i luoghi di culto sono presenti un po’ ovunque a Istanbul: nella parte della città che si affaccia sul Corno d’Oro ci sono molte chiese ortodosse, mentre nella zona di Beyoğlu, si trovano diverse chiese cattoliche.
Istanbul val bene una messa!
S. Antonio di Padova Originariamente fondata da un francescano italiano circa 200 anni fa, è stata ricostruita nel 1912. L’architetto Giulio Mongeri era un levantino, ovvero un italiano nato a Istanbul. Con la sua facciata rossa ricorda molto il santuario di Padova, ma si affaccia su Istiklal Caddessi, a Beyoglu.
San Luigi dei Francesi E’ la cappella dell’ambasciata ex francese ed è situato in un bellissimo giardino in Beyoğlu con vista sul Bosforo. È la più antica della Chiesa Latina (1581) a Istanbul. Messa della domenica alle 11:00.
Chiesa di S. Maria Draperis Nel cuore di Istiklal Caddesi, la chiesa sorse in seguito a una donazione, avvenuta nel 1584, di un edificio con un’immagine della Vergine intagliata nel legno, oggetto di grande devozione. L’edificio che oggi si osserva risale al 1769 e conserva solo in parte l’atmosfera dei secoli precedenti. All’interno, è ancora oggetto di venerazione l’immagine della Vergine.
Haghia Yorgi in Fener Questa Chiesa è un luogo di culto molto importante, dato che è la sede del Partriarcato ecumenico ortodosso: sul suo cortile si affaccia sul Corno d’Oro a Fener. L’edificio appare semplice dall’esterno, ma all’interno nasconde sorprese interessanti: un trono d’oro di epoca bizantina, icone stupende e un pilastro ritenuto quello a cui il Cristo fu legato e fustigato.
Sadrazam Ali Paşa Caddesi, 35, Fener, Eyüp
Santa Maria dei mongoli Come una grande rosa rossa in piedi sulla collina questo santuario bizantino, per sommo Decreto imperiale del Sultano Mehmet il Conquistatore, non è andato incontro alla conversione da chiesa a moschea. La chiesa deve il suo nome dalla principessa bizantina Maria che sposò Khan il Mongolo. Dopo l’assassinio del marito tornò a Costantinopoli e nel 1282 fece costruire questa chiesa per viverci poi come una suora. Bellissimi i suoi mosaici, in particolare quello che descrive Teodoros Pammakaristos. Aperto tutti i giorni dalle 9:00 alle 16:00 – Tevkii Cafer Mektebi Sokak, Fener
Chiesa di Aya Triada Una grande e bellissima chiesa greco-ortodossa in centro città, perfettamente visibile da Taksim square, imponente nella sua alta cupola, la chiesa è aperta per la liturgia della domenica alle ore 10:00, officiata in greco. Meşelik Sokak, 11 / 1, Taksim
Santo Stefano dei Bulgari Sulle rive del Corno d’Oro, a cavallo tra Balat e Fernet – antichi quartieri ebrei e greci – si trova la chiesa di Santo Stefano dei Bulgari, non lontano da Haghia Yorgi. È una chiesa neogotica grigio-ardesia con struttura in ferro fuso, e la storia della sua costruzione è rocambolesca, particolare. In seguito a un concorso internazionale, fu progettata dall’architeto Armeno-istanbuliano Aznavour Hovsep, per poi essere trasportata in barca prima sul Danubio e poi sul Mar nero. Fu in seguito montata a Istambul nel 1898. La chiesa non è aperta al pubblico, bisogna avere la fortuna di incontrare il custode e risultargli simpatici (una mancia potrebbe intercedere in vostro favore). Mürsel Pasa Cadessi, 85, Balat.
Altre chiese ortodosse, meno conosciute e aperte solo per offici e occasioni speciali, sono presenti nella sponda asiatica di Istanbul: a Kuzguncuk – Ayios Panteleimon, a Üsküdar – Profiti Ilya, a Kadıköy – Ayios Yeorgios e Ayia Eufemia (la basilica del Concilio di Calcedonia del 451 = Kadikoy era l’antica Calcedonia).