La Biennale del design 2014 a Istanbul (presentazione)

Stamattina sono andato alla conferenza stampa di presentazione della Biennale del design 2014, uno degli eccellenti prodotti culturali della IKSV di cui parlo spesso sul blog. In effetti, si è trattato di un incontro preliminare e introduttivo: per far conoscere più che altro la curatrice Zoe Ryan che è americana, per svelare il titolo che sarà “The Future Is Not What It Used To Be (in effetti, una citazione da Paul : “L’avenir n’est plus ce qu’il était“); c’è ancora molto tempo e molto lavoro in vista, la Biennale è in programma dal 18 ottobre al 14 dicembre. Una menzione speciale per il luogo prescelto: la terrazza-bar e ristorante Ferahfeza a Karaköy, dalla vista sublime e da cibo spettacolare (ma i prezzi non credo siano particolarmente invitanti).

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E la notizia molto positiva è che non si è parlato di politica: niente sparate “anti-capitaliste” o ghezismo pro-rivoluzionario, come per la Biennale di arte contemporanea; è stato però deciso di continuare la politica dell’ingresso gratuito, inaugurata con la Biennale 2013. Il presidente di Iksv, Bülent Eczacıbaşı, ha ribadito l’ambizione da subito internazionale del progetto: che si è rivelato vincente proprio per questo motivo, già nella prima edizione del 2012; il discorso della curatrice però è stato molto fumoso e per me poco comprensibile. L’idea è quella di mettere al centro della Biennale dei “manifesti” sul futuro del design, senza limiti nel modo in cui verranno realizzati: testi come quello futurista del 1909, ma soprattutto video, oggetti, azioni o “something else. Ho concretamente capito solo il riferimento al design che anche se visionario ha un impatto sulla vita di tutti i giorni, sui bisogni umani primari: cibo, salute, casa, amore, paura, gioco etc etc.

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In ogni caso, i progetti verranno selezionati attraverso una procedura in due fasi; la prima scadenza è il 1° febbraio, entro la quale inviare massimo 25 MB di immagini o 75 parole di testo sul “futuro alternativo” che si vuole proporre: il tutto direttamente online, seguendo le istruzioni sul sito della Biennale. Le sedi verranno annunciate in seguito.

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