
Sobo stato cattivissimo profeta: due giorni fa, ho infatti parlato del divieto di organizzare manifestazioni politiche a piazza Takism e su Istiklal caddesi valido per tutto un anno (e auspicavo che questo divieto venga reso permanente, liberando una volta per tutte il centro storico da caos e disagi). Invece, una protesta contro lo smantellamento di un piccolo parco proprio a ridosso di piazza Taksim – l’idea è di ricostruire al suo posto la caserma di artiglieria ottomana distrutta nel 1940, con funzioni di centro commerciale e residenziale – è degenerata a causa dello sgombro effettuato dalla polizia ieri mattina.
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In Turchia, in effetti, ci sono fratture socio-politiche e tensioni assortite che trovano sfoghi insufficienti nei canali istituzionali della democrazia: il malcontento è affiorato più volte nel corso degli ultimi mesi, ma è stato sostanzialmente represso; il risultato è che la tensione accumulata è esplosa ieri: con manifestazioni anti-governative in tutta la Turchia e decine di migliaia di manifestanti – e forse più! – nel cuore europeo di Istanbul. Anche in questo caso, la polizia ha ricevuto l’ordine di disperderla: lo ha fatto in modo pesante, con lacrimogeni e – a quanto sembra – con proiettili di gomma. Tutta la zona di Beyoğlu è sostanzialmente in stadio di assedio, il bilancio è di centinaia di feriti (si parla anche di qualche morto, ma non ci sono conferme).
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Cosa accadrà, nessuno può prevederlo. Il governo democraticamente eletto è apparentemente saldissimo in virtù del consenso elettorale del 50% e della maggioranza parlamentare di cui dispone; ma le manifestazioni di piazza sono imprevedibili e se le risposte delle autorità non sono adeguate può scatenarsi il finimondo: e dopotutto, la storia della Turchia contemporanea è costellata di sanguinosi colpi di stato militari. In ogni caso, è ragionevole pensare che le proteste continuino e che – almeno nel breve periodo – salgano di intensità. Il consiglio per chi verrà a Istanbul nei prossimi giorni, ovviamente, è di evitare la zona di Taksim e di Istiklal caddesi (ma anche gli altri quartieri in discesa verso il Bosforo): perché il rischio di rimanere coinvolti è elevatissimo.
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Magari vi terrò aggiornati nei prossimi giorni se la situazione dovesse complicarsi ulteriormente.
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Io sarò lì dal 9/6 al 16. Ho l’albergo a 500 mt. dalla piazza taksim.
Mi sa che che, per prudenza, cambierò alloggio in una zona più sicura, pensavo a Kadikoy.
Ciao
spero che per il 9 la situazione si sia normalizzata: ma ti consiglierei di alloggiare in zona Sultanahmet, se vieni a Kadikoy poi di sera potresti essere penalizzato con gli spostamenti (i traghetti finiscono le corse per le 22, dopo potrebbero esserci problemi per il ponte sul Bosforo col metrobus o coi dolmus… che comunque partono da Taksim); oppure, vieni a Kadikoy ma con la consapevolezza di dover tornare sul lato asiatico ragionevolmente presto: se vuoi, posso suggerirti qualche zona interessante per cena e dopo cena (niente di turistico)
Ma chissenefrega dei borghesucci italiani in vacanza. Viva i giovani turchi che lottano per l’ambiente, la libertà di espressione e la laicità dello stato. C’è solo da imparare.
Ciao, io dovrei essere a Istanbul dal 6 al 9, in zona del Tuyap center, che credo sia lontano dalle zone interessate. com è la situazione per gli spostamenti da/per l’aeroporto?
Grazie
se parli di spostamenti da Tüyap all’aeroporto, assolutamente nessun problema (sono entrambi non lontani, ma lontanissimi – soprattutto
Tüyap – dalla zona calda)…
Alla fine ho prenotato in zona Sultanahmet. Mi suggerisci comunque qualche nome per cenare in posti poco turistici sia in zona kadikoy e anche Sultanahmet o limitrofi?
Grazie
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