Lontano dal turismo di massa: il quartiere di Fener

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Istanbul ha molte anime. Basta una passeggiata tra le sue vie per accorgersene. Un crocevia di culture, un caleidoscopio di etnie e genti d’Europa e d’Oriente e un’eclettismo insito nei geni dei suoi abitanti. Ieri ho avuto la fortuna visitare uno dei quartieri storici più affascinanti e meno conosciuti della città: Fener, che incarna alla perfezione l’ideale di questo eclettismo. A pochi passi da Sultanahmet, ovvero dalle vie battute e dai quartieri “famosi” e funestati dal turismo di massa, si trova una delle gemme nascoste di Istanbul, un luogo di architetture, di monumenti religiosi, di colori e di prelibatezze gastronomiche, di giardini e case di legno: ricco di storia, di carica umana ed emotiva, di panorami e scorci.

Fatiscente e bellissimo, con le sue salite tra le case coloratissime e i suoi terrazzi pergolati, Fener è un luogo davvero speciale, di una bellezza commovente. Qui, dopo la caduta di Costantinopoli nel 1453, il distretto di Φανάρι divenne la casa dei Greci che rimasero nella capitale, e la sede del Patriarcato Ecumenico, importantissimo centro della cristianità ortodossa. Ancora oggi è possibile ammirare, in tutto il suo splendore, la chiesa di Santa Maria dei Mongoli e il Liceo Ortodosso, magnifica costruzione che risale a più di cinquecento anni fa, interamente riservato agli studenti Rum, ovvero turchi d’ origine greco ortodossa (ospita oggi soltanto 58 studenti!) che con il suo cortile con vista sul Bosforo, i lampadari scintillanti e le aule di legno mastello, fa davvero venire una gran voglia di tornare tra i banchi di scuola. Visitarlo è stato un vero colpo di fortuna, e un privilegio che potrete assicurarvi se avrete con voi una guida locale o, come nel nostro caso, un’amica turca! E’ un luogo davvero incantato. La sua silhuoette rosso mattone che fa capolino tra i panni stesi al sole e le facciate in legno delle case di epoca ottomana, è un panorama impossibile da dimenticare!

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Camminando tra le strade di Fener si incontrano volti dai tratti gitani, anatolici, balcanici, bambini che giocano scalzi con le galline e i tacchini, occhi intensi nascosti da foulard e donne in nero, poiché si tratta di un quartiere profondamente conservatore e intensamente religioso. Meglio indossare abiti adeguati, e non fotografare in maniera indiscriminata! Le case con i loro colori, alcune restaurate ad arte, altre sul punto di crollare sotto il peso dei secoli; le salite impervie e gli improvvisi scorci sul Bosforo; le donne bellissime intente a cucire sui gradini di casa; le voci dei bambini; i giardini di rose e i glicini; tutto questo è Fener. Pesanti grate alle finestre. Terrazzini e verande. Un luogo anticamente frequentato da mercanti, crociati, studenti e vanagloriosi; millantatori e sacerdoti ortodossi…un vero e proprio meltin pot.

Ai piedi del quartiere si trovano ristoranti e bar molto economici, kebab e pittas, tutto quello che vi aspettereste di mangiare a Istanbul a prezzi bassissimi. Nessun turista all’orizzonte!

Per arrivare qui si può prendere un taxi, un bus o un traghetto da Eminonu: oppure, indossare un paio di scarpe comode e godersi una lunga passeggiata costeggiando il Corno d’Oro, tra le barchette di pescatori attraccate e i picnic nel parco che costeggia il fiume, profumo di barbecue assicurato.

Dopo una mezz’ora a piedi sarete a Fener: lontani dal turismo, nel cuore pulsante dell’antica Bisanzio!

3 Risposte a “Lontano dal turismo di massa: il quartiere di Fener”

  1. si, anche io ci ho passeggiato e ho fatto una foto nello stesso angolo (se l’ho riconosciuto) della tua prima foto qui pubblicata (sulla sinistra mi pare ci sia una piccola moschea)….quando sono stato a Istambul a dicembre 2009, ho cercato proprio di perdermi tra le strade, senza pundi ti riferimento, scoprire il quotidiano senza andarlo a cercare.
    Molto bello il Fener e molto bello questo tuo post
    Ciao!

    1. Ciao Cacio e Pepe!! Grazie per essere passato di qui! Spero tanto di fare una capatina al più presto a Berlino, di persona!!
      Mi fa piacere che tu sia capitato proprio a Fener…si, c’è una piccola moschea all’angolo, proprio vicino allo scatto di questa foto. Passeggiare e perdersi un po’ è uno dei modi migliori per scoprire le magie di Istanbul…

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