Mevlana e i dervisci di Konya

KS00Ecco finalmente le foto che tutti aspettavate (o almeno, quelli che hanno visto qualche anteprima sulla pagina del blog su Facebook): lo Şeb-i Arus a Konya. Su questo vecchio post, trovate qualche informazione preliminare: quindi non ripeto in questo vicende storiche e altri dettagli.

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Mi concentro invece sulla mia esperienza diretta: visita a quello che oggi è diventato un museo, con la tomba iconica di Mevlana; partecipazione al sema dello Şeb-i Arus; segni di Mevlana in giro per la città.

Allora, il museo innanzitutto: personalmente ritengo ci sia moltissimo da fare e migliorare, oltre agli edifici storici – perfettamente conservati – credo sia necessario realizzare un padiglione che funga – con filmati, pannelli informativi etc etc – da introduzione al sufismo e a Mevlana, perché oggi i visitatori rischiano di capirci poco o nulla. Nello spazio interno, dove c’è la tomba circondata da moltissime altre tombe di dervisci, nonostante l’affollamento il raccoglimento è ancora possibile (c’è uno spazio apposito per la preghiera).

Per quanto riguarda il sema vero e proprio, nel palazzetto dello sport, francamente avrei evitato i lunghi discorsi del sindaco, del presidente del Direttorato per gli affari religiosi, del presidente della Repubblica, Inutili, noiosi, fuori luogo. Il rituale in sé, è stato molto emozionante (nonostante il luogo non particolarmente adatto e le raffiche di flash): i 42 dervisci sembravano tante ballerine da carillon alla deriva, che riempivano lo spazio in modo istintivo ma armonico; mi ha colpito molto l’individualità estrema nel movimento delle mani e della testa, l’abbandono estatico di ognuno che per l’appunto si componeva nel tutto del Cosmo. Tre volteggi e tre stop: poi un quarto più lungo che mi ha tolto il respiro, perché era come se lo trattenessi insieme a loro e loro andavano per inerzia, scivolavano con grazia e senza fiatare. Poi, sì: la prossima volta vorrei sperimentare altro, un rituale autentico e puro che non prevede biglietti d’ingresso e folle.

Purtroppo, Mevlana è diventito a Konya un brand iper-inflazionato: nome e sagoma sono dappertutto, dai centri commerciali (con tanto di scultura in burro) all’università, dagli hotel alle università – o addirittura come nome di un parcheggio! Operazione squallida, a cui andrebbe messo un freno.

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3 Risposte a “Mevlana e i dervisci di Konya”

  1. Ciao Giuseppe stupendo quelle riprese figuriamoci dal vivo I dervisci oltre essere Una danza e qualcosa di cosmico ti lascia cosi ammutolido non hai parole li ho visti Una volta e vorrei vederli ancora grazie per quello che ci fai vedere

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