Le moschee di Istanbul, la Cumhuriyet camii di piazza Taksim

Ho deciso di costruire il blog – ma chi lo segue costantemente se n’è già accorto – attraverso una serie di rubriche a rotazione: occupandomi di volta in volta – senza scadenze prefissate, ma in base all’ispirazione – di ristoranti, luoghi dello shopping, manifestazioni culturali, musei, parchi, palazzi (e altro ancora: nuove rubriche potrebbero nascere inaspettatamente).

Oggi comincio a occuparmi di moschee, con l’intenzione di selezionare le più affascinanti e le meno note: ma la prima è una moschea che ancora non c’è e forse non ci sarà mai, Cumhuriyet camii (la moschea della Repubblica) in piazza Taksimla piazza nel cuore della Istanbul europea, in questi mesi oggetto di invasivi e insidiosi interventi di restyling.

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Ieri sono andato a intervistare l’autore del progetto controverso come non mai, l’architetto Ahmet Vefik Alp. Progetto controverso perché molti pensano che in una piazza dedicata ai valori repubblicani, all’indipendenza, alla modernità e ad Atatürk, una moschea sia totalmente fuori posto. Come potete vedere dal rendering, però, l’idea è proprio quella di dare un tocco esteticamente rilevante di modernità: perché Alp, per l’appunto, sostiene che è una follia – come è stato fatto altrove, a Istanbul – continuare a costruire in “stile ottomano”, scopiazzando le moschee di Mimar Sinan che ha costruito Süleymaniye; e mi ha fatto osservare che lo stesso Sinan, se tornasse in vita oggi, farebbe tutt’altro: 500 anni fa aveva a disposizione solo la pietra, oggi materiali e tecniche (vetro e a acciaio su tutti) molto più versatili.

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La moschea di Alp, la moschea della Repubblica, è anche altro: un centro culturale con biblioteca, tre piani – dei 7 piani interrati previsti, 2 sono adibiti a parcheggi – dedicati a un museo delle tre religioni monoteiste. Tra l’altro, non gl’è mai passato per la testa di piazzarla – come alcuni pensano – al centro della piazza; si troverebbe più defilata, dietro al grande serbatoio per l’acqua oggi trasformato in spazio espositivo e al posto di uno squallido parcheggio. La moschea in sé, lo spazio per la preghiera, è un capolavoro di leggerezza: un duplice spazio, all’esterno e all’interno, con una cupola sorretta da colonne che rappresentano persone in preghiera.

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L’altezza prevista è di ventri metri, quella del minareto di quaranta; l’involucro della cupola rappresenta l’infinito, il nome di Allah è nascosto nell’innervatura che ricorda quella del legno e che funge anche da filtro per la luce. Complessivamente, c’è spazio per 1400 fedeli; complessivamente, dovrebbe costare circa 20 milioni di dollari (finanziati attraverso donazioni): ma l’approvazione definitiva delle autorità preposte e del primo ministro Erdoğan ancora non è arrivata.

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3 Risposte a “Le moschee di Istanbul, la Cumhuriyet camii di piazza Taksim”

  1. Mah… certo che è proprio bruttina! Sarà anche vero che non si dovrebbe continuare ad imitare il passato, ma se l’alternativa è questa… sinceramente preferirei qualcosa di banalmente tradizionale. A questo punto meglio lo squallido parcheggio! 🙂

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