La chiesa cattolica di Sant’Antonio di Padova – Sent Antuan in turco, per riprodurre la pronuncia francese – è una delle più note e frequentate di Istanbul, nonostante non sia la cattedrale (che è invece Saint Esprit, subito dopo Taksim): e di certo l’aiuta la sua posizione centralissima, su Istiklal caddesi a Beyoğlu.
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E’ stata costruita all’inizio del ‘900 da Giulio Mongeri ed Edoardo De Nari, in stile neo-gotico: e nelle sue forme esterno ricorda molto la basilica del Santo a Padova. Ci sono passato ieri, vi mostro qualche foto di come si festeggia il Natale a Istanbul (in pienissima libertà): doppio albero, luci copiose, presepe tradizionale interno e presepe esterno in omaggio ai rifugiati che hanno perso la vita nel Mediterraneo.
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Ulteriore particolarità: la chiesa è frequentata anche da musulmani, che accendono candele a Sant’Antonio per favorire i loro desideri/richieste (dilek, in turco). Non è un caso isolato, tra l’altro: si tratta di pratiche molto antiche, testimonianza di come il cosiddetto “scontro di civiltà” è una scelta consapevole e non un esito ineluttabile.
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