Guida ai trasporti di Istanbul, l’Otogar

Anche se il governo ha avviato un piano ambiziosissimo per migliorare le infrastrutture (autostrade, alta velocità, ponti, porti, aeroporti), in Turchia i collegamenti extra-urbani sono generalmente in autobus gran turismo; si tratta di grandi compagnie private, che raggiungono qualsiasi destinazione possibile e immaginabile a qualsiasi ora del giorno e della notte! Vi racconto meglio più avanti nel post, lasciatemi prima spiegarvi cos’è l’Otogar di Istanbul: l’immensa stazione degli autobus – come completo: Büyük İstanbul Otogarı – di Bayrampaşa, sulla sponda europea di Istanbul. Ha una forma esagonale, è facilmente raggiungibile con la metropolitana (quella che va all’aeroporto Atatürk), si estende su tre piani; dall’Otogar partono ogni giorno più di 10mila corse e svariate centinaia di migliaia di persone: nei giorni a ridosso delle feste, si può scatenare una bolgia infernale! A noi è capitato tre anni fa, di ritorno dall’isola di Bozcaada alla vigilia del Ramadan: cioè, quando mezza Istanbul si mette in marcia per raggiungere il paesello d’origine; risultato: si era creata una fila di autobus ingestibile, c’hanno fatto scendere a un paio di chilometri dalla stazione e ce la siamo fatta a piedi insieme a una marea umana.

Ma la mia “prima volta” è stata ancor più singolare, un paio di anni prima. Il viaggio era a Edirne (già Adrianopoli), antica capitale ottomana oggi al confine con Grecia e Bulgaria; siamo partiti in effetti dal nostro lato, quello asiatico: con tappa all’Otogar per raccogliere gli altri passeggeri. Per arrivare alla piazzola di sosta assegnata, però, c’hanno fatto passare nel sotterraneo: e mi sembra di essere in uno di quei sogni malsani tutti tetri e bui, in cui si percorrono infiniti labirinti o spirali; ricordo anche il contrasto assurdo tra le pareti e pilastri incrostati di smog da un lato, le lavanderie industriali dall’altro. Non so: la sensazione è che si trattasse di schiavi scaraventati lì sotto da chissà quale potere maligno.

La stazione è ovviamente attrezzata con ogni confort ristorativo per i passeggeri e gli accompagnatori; in ogni caso, ulteriore scoperta di quel primo viaggio, durante il tragitto un giovane addetto serve direttamente a bordo bevande calde e fredde, snack e biscotti: e per i viaggi più lunghi, ci sono sempre un paio di soste nelle aree di servizio – con ristorante incorporato – direttamente gestito dalle compagnie più grandi. Le maggiori – e più conosciute e affidabili – sono Metro, Ulusoy e Kâmil Koç (con il faccione del fondatore eponimo che ti accoglie in ogni loro ufficio): oltre alle aree di servizio/ristoro, dispongono di una flotta di pulmini che convogliano i viaggiatori da ogni angolo della città ai punti di partenza, l’Otogar e stazioni minori sulla sponda asiatica. I costi sono contenuti, i mezzi relativamente comodi: le linee principali offrono anche servizi di extra-lusso, con poltrone più grandi per il massimo del confort; se l’opzione vi attira, fidatevi e scegliete magari il servizio notturno per guadagnare tempo: però più di tanto non si riesce a dormire, soprattutto le soste obbligate sono uno strazio!

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