Alle origini della propaganda turcofoba e islamofoba

Un paio di giorni fa ho citato un “articolo” comparso su Articolo 21, un sito gestito da un’associazione di giornalisti paladini della “libertà di stampa”.

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Prodotto rimasticando lanci di agenzia, questo testo esibisce una fake news colossale: “il Teatro di Stato dell’Opera [è stato] chiuso su volere dello stesso presidente che ha disposto la sospensione anche delle esibizion[i] del balletto.

Un’amica mi ha portato sulla buona strada e ho localizzato l’origine di questa scemenza: due precedenti esternazioni su twitter.

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@MarianoGiustino Jul 11
Messo al bando in #Turchia: Teatro di Stato, Opera e Balletto classico @RadioRadicale

@MarianoGiustino Jul 11
Chiuso il Teatro di Stato in #Turchia. Il presidente della Repubblica #Erdoğan chiude il Teatro di Stato e l’Opera: ABOLITO ANCHE IL BALLETTO CLASSICO. Sconcerto nel mondo dell’arte e della musica nel paese @RadioRadicale

La cosa in realtà sconcertante è che questa persona, un radicale (nel senso politico del termine), da anni caldeggia pubblicamente l’ingresso della Turchia in Ue. Dico: vuole la Turchia in Europa e poi si mette a diffondere fake news così surreali e antipatiche, che grondano pregiudizi?

Perché solo chi ha seri pregiudizi può dar retta a una tale assurdità, rilanciata su twitter dando retta chissà a chi (dandogli retta senza mettere in funzione il proprio spirito critico, senza le cautele proprie della professione giornalistica).

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