Il ricatto di Erdoğan e la risposta di Andrea Ursi

Erdogan

Una precisione preliminare ma importante: non sono io che vado alla ricerca di articoli e post sconclusionati sulla Turchia, ma sono degli amici che me li segnalano; dopotutto, ormai la turcofobia è di moda e gli esempi infiniti. Voglio commentare brevemente l’intervento di un tale Andrea Ursi, blogger dell’Huffington Post (immagino un giovane alle prime armi): che spicca per approssimazione della ricostruzione fattuale, illogicità delle “analisi”, virulenza dei toni.

In buona sostanza, Ursi:

presenta come “ricatto” quella che è semplicemente la posizione negoziale di Ankara;

non specifica invece che i fondi richiesti servono per finanziare progetti di accoglienza e integrazione per i rifugiati siriani (per i quali la Turchia ha già speso 9 miliardi di dollari);

– in modo del tutto acritico ricicla i capisaldi della campagna di delegittimazione/demonizzazione contro Erdoğan (un solo esempio: l’amministrazione fiduciaria imposta al gruppo mediatico Faza, che come ho illustrato in questo post non ha nulla a che vedere con l’opposizione democratica ma è funzionale a un progetto eversivo);

s’inventa l’arresto di “migliaia di studenti per il reato di libertà di parola” (ma cos’è il “reato di libertà di parola”? ma che vuol dire?), non precisa per quali ragioni dei giornalisti sono stati arrestati;

rispolvera l’altro mito propagandistico della Turchia che “aiuta l’Isis” (quali sono i riscontri? perché mai dovrebbe farlo?).

Infine sostiene che – vabbè… – che è “giunta l’ora di dare una risposta a Erdoğan”: cioè, di promuovere la nascita di uno stato curdo in Siria per accoglirvi i profughi siriani (sì, ha scritto proprio così!). Cioè, secondo il buon Ursi, per fare un dispetto a Erdoğan si dovrebbe procedere alla divisione della Siria senza ovviamente pensare alle possibili conseguenze, in più affidandolo a un gruppo legato all’organizzazione terroristica Pkk che da decenni crea instabilità in tutta la regione; e davvero non si capisce perché i siriani dovrebbero aver voglia di rifugiarsi in uno staterello senza risorse economiche per di più dominato da gruppi estremisti.

Dispiace davvero che chi vuole cimentarsi con questi temi dimostri scarsa conoscenza dei fatti e scadente attitudine alla riflessione.

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