(Passaggio di un articolo che ho scritto per Il Giornale dell’Arte sul restauro di alcune moschee a Istanbul: qui parlo di quella di Rüstem Paşa a Eminönü, una delle più belle sia da un punto di vista urbanistico sia per le bellissime maioliche. In effetti avevo fatto delle foto qualche anno fa, prima della chiusura per restauri: foto delle maioliche, che purtroppo non ritrovo…)
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Hanno richiesto invece sei anni i restauri della moschea fatta costruire dal gran vizir Rüstem Paşa: capolavoro cinquecentesco di Mimar Sinan, nella stradina commerciale a ridosso del Bazar egiziano (dove era insediata la comunità veneziana di Costantinopoli). L’edificio sorge su un grande basamento destinato a negozi e laboratori artigianali: tramezzature e scavi per ricavare ulteriori spazi in epoca moderna hanno creato rischi per la stabilità, è stato quindi necessario il ritorno – con demolizioni – al progetto realizzato dall’architetto di Solimano il Magnifico.
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Sono state pulite tutte le pietre calcaree della struttura, è stato parzialmente ricostruito il minareto. Ma non meno importanti sono stati gli interventi all’interno: soprattutto il restauro delle straordinarie maioliche che ricoprono le pareti e rendono la moschea un’attrazione turistica. Sono le più belle mai prodotte a Iznik: oltre 16.000, decorate con disegni floreali – il tulipano che simboleggia Allah – in carminio e azzurro, pulite con tecniche non invasive e integrate nel caso di parti mancanti agli angoli. I restauri hanno interessato anche arredi e infissi, oltre al pulpito sempre in legno; sono stati ritoccati i marmi dipinti della cupola centrale, a cui è stato dato un nuovo rivestimento in piombo.
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