E’ stata una sorprendente scoperta già di qualche anno fa, sull’itinerario che collega le colline di Istanbul: a poche decine di metri dall’altra chiesa-moschea di Fethiye, nel quartiere di Fatih.
Sono riuscito a immortalare l’esterno solo di recente, l’interno è visitabile solo durante le preghiere e in quelle circostanze non mi va di far foto (poi, chissà: magari un’altra volta mi prende l’ispirazione).
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Era la chiesa di San Giovanni Battista del XII secolo, parte di un grande monastero di cui non vi è altra traccia; venne trasformata in moschea di Hirami Ahmet Paşa Camii – ma senza minareto (o c’era e poi ha fatto una brutta fine) – nel XVI secolo. E’ rimasta abbandonata per molto tempo, è stata risistemata e riaperta – l’interno è bello, in legno – oltre la metà del secolo scorso.
Ma il posto è decisamente buffo: uno spiazzo in cui sorge la chiesa-moschea, tutto circondato da edifici moderni. La prima volta che la vidi, scoppiai a ridere: sembra del tutto fuori contesto, anche se per l’appunto quella è zona romana.