Un breve aggiornamento sulla situazione sicurezza a Istanbul e sulle conseguenze dello stato di emergenza proclamato dopo il colpo di stato del 15 luglio.
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Innanzitutto, come già spiegato in precedenza le conseguenze dello stato di emergenza sulla vita di tutti i giorni – per abitanti e turisti – sono pressoché inesistenti e comunque trascurabili: si tratta di un provvedimento formale che consente contromisure più efficaci nei confronti del movimento religioso/eversivo che ha organizzato il golpe, per quanto mi riguarda l’unica accortezza è quella di portare sempre con me il passaporto (nel caso di eventuali controlli).
Avevo scritto: “Lo stato di emergenza è una misura temporanea – della durata di 3 mesi – prevista dalla costituzione e per l’appunto approvata dal parlamento; la sospensione della convenzione europea per i diritti dell’uomo, poi, è prevista dalla convenzione stessa: nulla di strano o di problematico, uguali misure sono state adottate in Francia dopo gli attentati terroristici dell’Isis.” E confermo che NON sono assolutamente in vigore coprifuoco o altre fastidiose misure restrittive: regna invece la normalità!
Per il resto, sono state ulteriormente rafforzate le misure di sicurezza: le pattuglie della polizia sono presenti dappertutto, come vedete sono stati installati dei metal detector all’ingresso della metropolitana (almeno alla fermata di piazza Taksim: non so se sono dappertutto o in questa e altre fermate più trafficate).
Insomma, per chi vive o viene a Istanbul le condizioni della quotidianità non sono particolarmente complicate.