Le spose bambine e l’agenda segreta

Torno su di una notizia di qualche giorno fa, che come al solito ha rappresentato un buon pretesto per ribadire i soliti cliché della propaganda islamofoba che imperversa – in Italia forse più che altrove – da ormai 15 anni, da quando l’AKP di Erdoğan è al potere: le spose bambine, la fine della laicità, povero Atatürk, l’agenda segreta.

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Lo fa persino Il Sole 24 ore, quotidiano che si potrebbe ritenere più accurato perché rivolto alla classe dirigente: ma che sulla Turchia fa informazione in modo pessimo, per niente professionale (scopiazzando acriticamente i lanci d’agenzia).

La notizia in sé è molto semplice: i muftì, a tutti gli effetti impiegati dello Stato, con l’approvazione di una nuova legge potranno celebrare e registrare matrimoni civili. NON matrimoni religiosi, che anche oggi esistono ma che non hanno nessun effetto legale: NON cambia nulla rispetto ai requisiti richiesti (età compresa), se non chi può celebrarli.

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Scomodare le “spose bambine” – i matrimoni sotto età, celebrati nelle zone rurali del Paese, sono quelli religiosi e per l’appunto non hanno valore legale – significa commettere un grossolano errore: fuorviati dalla propaganda delle opposizioni – di matrice laicista – che nei media occidentali trovano costantemente sponde fertili ed entusiasti (cosa c’è di meglio che demonizzare l’islam?).

E avventurarsi in affermazioni del genere – “In realtà questo passo è l’ennesimo che l’Akp porta avanti seguendo quella che un tempo era chiamata <agenda islamica segreta> e che ora viene invece sbandierata senza problemi alla luce del sole e dei comizi politici.” – significa non avere la benché minima idea dell’argomento affrontato.

Chiudo però con un’altra frase, ancor più raccapricciante: “Sono purtroppo lontani i tempi dei ragazzi e delle ragazze di Gezi Park”. Come? Purtroppo? In che senso, “purtroppo”? Cioè, un giornalista ha il coraggio di rimpiangere violenze di piazza – con morti, feriti e distruzioni in abbondanza – solo perché non si gradisce chi è al governo? Purtroppo? No, dico: neanche ci prova a essere imparziale, ma confessa apertamente per chi fa il tifo? Che vergogna!

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