Avevo pensato di scrivere questo post già da tempo: poi ci sono stati in sequenza all’attentato terroristico all’aeroporto di Istanbul e persino il tentativo di colpo di Stato militare, trovo il modo di farlo solo oggi.
E anzi, questo ritardo gli dà ancora più valore. Infatti, chi ha seguito in tv – su Canale 5 – gli episodi della serie turca La stagione del cuore (Cherry season nella versione inglese, Kiraz Mevsimi il titolo originale) sarà rimasto sconcertato: i protagonisti sono infatti giovani che lavorano nel mondo della moda e dell’industria creativa, sono ricchi o comunque appartenenti alla classe media, vivono nella piena modernità fatta anche di lusso e divertimento, hanno relazioni sentimentali più o meno aperte. Mi hanno riferito un commento del tipo: “ma allora i turchi sono come noi“. Già, perché questa serie – confermo: in molti quartieri di Istanbul si vive così (non in quelli popolari, ovviamente) – non corrisponde assolutamente agli stereotipi islamofobi fatti di donne “velate” e uomini “barbuti”, tutti fanatici islamisti, di cui hanno cialtronescamente parlato dei colleghi negli ultimi anni e con particolare zelo proprio dopo il golpe del 15 luglio.
Dico: ma è mai possibile che una serie televisiva – di valore tra l’altro modesto, perché ripetitiva e noiosa (oltre che esageratamente sdolcinata) – sia molto più fedele alla realtà di quanto scrivono dei giornalisti che hanno il compito di informare? Perché la modernità di Istanbul e della Turchia – lo so: non di tutta Istanbul, non di tutta la Turchia – è soffocata da una versione esotica e orientaleggiante rifilata ai turisti e da versione tutta nera e “islamizzata” propagandata dai media?
Meno male che non tutta la Turchia, è come quella rappresentata da questa telenovela…… 😉 🙂
Che ne pensi invece della serie tedesca Squadra Omicidi Istanbul?
non l’ho mai vista, purtroppo…