Stamattina sono andato a visitare il cantiere del terzo ponte sul Bosforo, costruito – come il nuovo ponte sul Corno d’oro – dalla italiana Astaldi. I lavori come potete vedere dalle foto sono ormai in dirittura d’arrivo, fra un paio di mesi ci sarà il congiungimento del ramo europeo con quello asiatico: e si potrà finalmente camminare da una parte all’altra (la consegna definitiva del progetto, che comprende anche 150 chilometri di autostrade, è poi prevista per il 30 agosto, nel giorno in cui si celebra la vittoria nella guerra del 1919-1922 contro gli invasori greci: immagino con una bella cerimonia ufficiale in pompa magna, come si usa qui).
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Il ponte in sé è qualcosa di straordinario, un progetto avveniristico – del celebre ingegnere francese Michel Virlogeux – insieme sospeso (cavi verticali) e strallato (cavi in diagonale) che ospiterà 2 carreggiate stradali (4 corsie + 4) e al centro un doppio binario ferroviario. E’ lungo 1408 metri complessivi, di cui 704 da un pilone all’altro; ma è impressionante soprattutto la larghezza: 58 metri e mezzo! Mi hanno anche spiegato gli accorgimenti presi per incidere quanto meno possibile sull’ecosistema: verranno piantati 2 alberi per ogni albero abbattuto (quasi tutti pini giovani, di massimo 25-30 anni), il percorso delle autostrade ha spesso subito modifiche per tener conto delle rotte migratorie. Ricordo invece quel delirante lancio dell’Ansa – come al solito scopiazzato dalla stampa di opposizione – in cui si parlava di cinghiali a nuoto nel Bosforo – 5 in tutto! – in fuga dai lavori del ponte: ma visto che è responsabile una azienda italiana, prima di scrivere queste scemenze chiamali e fatti dire cosa ne pensano, no?
Comunque, ci tornerò sicuramente per il momento del congiungimento euro-asiatico: con la speranza di trovare una giornata migliore, per fare delle foto decenti.