Giornali e tv chiusi in Turchia

MediaTurchia

Nuovo caso di disinformazione da parte della stampa italiana (e non solo italiana, immagino). In virtù delle prerogative stabilite dal regime emergenziale, il governo turco ha deciso la chiusura di 45 quotidiani, 15 riviste, 17 canali televisivi, 23 canali radiofonici, 3 agenzie di stampa e 19 case editrici del movimento gülenista: il movimento religioso/eversivo, considerato formalmente “minaccia nazionale” in Turchia (alla stregua quindi di un’organizzazione terroristica), che ha ispirato e organizzato il golpe del 15 luglio. Non sono media “vicini a”, “legati a”: sono proprio loro, di loro proprietà – o almeno lo erano fino a qualche mese fa, quando sono stati messi sotto amministrazione fiduciaria.

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Il punto è: ma se nei lanci di agenzia di parla di “media” senza specificare a chi appartengono (non sono “accuse”, sono fatti noti a tutti), è chiaro che chi legge si fa idee strane. Tra l’altro, sono stati anche arrestati 89 giornalisti per la maggior parte attive nei media gülenisti appena chiusi: e l’Ansa erroneamente e spudoratamente sostiene che queste persone avevano “presunti legami” col movimento. Presunti legami? Ma perché la più importante agenzia di stampa italiana ha scelto di presentare dei semplici fatti in modo così distorto? La maggior parte dei giornalisti arrestati – e si vedrà anche se la magistratura formalizzerà per tutti l’arresto – erano direttori ed editorialisti di punta dei media del movimento di cui facevano parte, ne fissavano la linea editoriale di concerto con la proprietà. E’ davvero inconcepibile che i fatti più elementari possano venir manipolati in questo modo: ma fino a quando le autorità turche non prenderanno gli opportuni provvedimenti…

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