Le bacchette giapponesi: storia, notizie curiose e istruzioni per l’uso …

È inevitabile, quando si mangia nelle famiglie o nei ristoranti giapponesi, trovarsi intrappolati in situazioni poco simpatiche. Il primo ostacolo da superare è senza dubbio l’uso dei bastoncini, i famosi hashi 箸.

Sono stati i cinesi a introdurre in Giappone l’abitudine di mangiare con le bacchette; in seguito ad alcuni scavi effettuati a Nara infatti, si è scoperto che l’uso dei bastoncini risale al 710 d.C., anche se è molto probabile che venissero utilizzati anche precedentemente dalla famiglia imperiale e dai nobili. Il fatto che questi resti siano stati trovati nelle vicinanze della corte suggerisce che le bacchette fossero presenti solamente nei sontuosi banchetti o nei pasti serviti ai funzionari del governo e che il resto della popolazione mangiasse ancora con le mani.



Dal momento che non si usavano forchette e coltelli che servono per tagliare il cibo in pezzetti, le pietanze giapponesi sono sempre state molto piccole, adatte quindi a essere afferrate con i bastoncini e portate alla bocca così come sono. L’esempio più scontato è il sushi 寿司, gli yakitori 焼き鳥 invece sono piccoli pezzi di pollo infilzati su uno spiedino, ma ciò che mi ha colpito di più è il fatto che i giapponesi tagliano la bistecca ancor prima di servirla, il katsudon カツ丼 e il gyūdon 牛丼 ne sono la dimostrazione.

Nella nostra tradizione culinaria tutto ciò è inconcepibile, basti pensare alla costata di manzo alla fiorentina, e al divertimento che si prova nel tagliarla e assaporarla lentamente. Tali utensili sono fatti comunemente di legno, bambù, metallo, osso, avorio e, nei tempi moderni, anche di plastica. La coppia di bastoncini si manovra con una sola mano, tra il pollice e le altre dita.

Da parecchi anni in Italia stanno spopolando i ristoranti orientali, il cinese soprattutto ma anche giapponese e thailandese, per questo molti di voi si sentiranno dei grandi maestri delle bacchette, ritenendo di aver già fatto molta pratica: nulla di più sbagliato, perché in Italia molto spesso oltre ai bastoncini ci sono anche forchette e cucchiai, mentre in Giappone no.

Inoltre gran parte delle pietanze giapponesi sono diverse da come le preparano in Italia e molto più difficili da afferrare con gli hashi. Ricordo che l’esperienza più traumatica l’ho avuta con gli udon うどん in brodo (sorta di trenette di farina di frumento piuttosto spesse e ruvide. Si possono gustare in vari modi e con diversi ingredienti, essenzialmente in un brodo caldo, oppure fredde e intinte nella salsa di soia): ci vuole una concentrazione pazzesca per riuscire ad afferrarli con le bacchette e sul più bello che ci riesci e li stai avvicinando alla bocca ti scivolano, tuffandosi rovinosamente nella ciotola e creando un’onda di brodo bollente che inevitabilmente schizzerà sui vestiti e sul viso, ustionandoti.

I giapponesi che ti siedono accanto e che con la coda dell’occhio assistono molto divertiti a questo spettacolo, commentano la situazione sghignazzando tra di loro, e questo di certo non aiuta la tua impresa! Purtroppo non ci sono metodi alternativi per mangiare gli udon.. non è facile nemmeno con forchette o cucchiai perché sono lunghi e viscidi perciò armatevi di pazienza, sono squisiti, non ve ne pentirete!!

Un’ultima cosa, una cena a base di udon non è adatta al primo appuntamento con la persona che vi piace tanto!

Come si usano le bacchette: guarda il video!

Ps. Quella nella foto sono io a Yoyogi kōen 代々木公園, sto mangiando yakisoba!

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