Il Guatemala è un Paese tutto da scoprire, ricco di natura, di storia e di antiche credenze Maya. Viaggiando attraverso il Guatemala scoprirete un mondo ancora poco avvezzo al turismo, dove le nostre regole e le nostre certezze si dissolvono come neve al sole.
Il Belize, apparentemente così vicino al Guatemala, è invece un altro mondo, a metà tra l’antico popolo maya e il nuovo imperialismo commerciale anglo-americano.
Qualche piccolo consiglio prima della partenza:
SOLDI. La moneta del Guatemala è il Quetzal, che è praticamente introvabile in Italia. Questo vuol dire dover cambiare necessariamente i soldi in loco. Conviene cambiare i dollari USA in Quetzal (per cambiare gli Euro occorre fare doppia documentazione in banca e cambio meno favorevole), in alternativa prelevare al bancomat. Molti ristoranti, hotel e strutture pubbliche accettano le carte, ma le piccole realtà invece chiedono solo contanti. In Belize invece c’è il Dollaro Beliziano, che per convenzione vale sempre metà di un dollaro USA. Vengono accettati tranquillamente anche i dollari USA. Fate però attenzione ai prezzi esposti: soprattutto sulla cosa e sulle isole vengono a volte esposti i prezzi in dollari USA senza che questo sia esplicito!
MALATTIE. Generalmente per Guatemala e Belize non sono richieste particolari vaccinazioni. Tuttavia, se pensate di recarvi in qualche angolo sperduto della giungla, può valere la pena fare la vaccinazione per Tetano, Tifo, Rabbia e la profilassi per la Malaria. La malaria ormai è piuttosto rara, ma ancora presente in zone turistiche come Tikal. Il consiglio rimane comunque di premunirsi di insetticida e zanzariere.
DOCUMENTI. Sia per il Guatemala che per il Belize non sono necessari (ad oggi) visti o permessi di ingresso. È bene però ricordarsi di portare sempre con sé il passaporto o una copia di esso: a volte può venir richiesto dai controlli di sicurezza per strada oppure all’ingresso ad alcuni parchi (per esempio Tikal). Se fate scalo aereo negli Stati Uniti dovete necessariamente compilare e pagare l’ESTA online.
Ed eccoci giunti al nostro piccolo itinerario, che ha toccato Antigua, il Lago Atitlan, Flores, Tikal, San Ignazio e San Pedro!
Il nostro volo è partito da Milano, abbiamo fatto scalo a Miami e poi siamo arrivati in serata a Città del Guatemala, dove però non abbiamo soggiornato. Siamo andati direttamente ad Antigua, a circa un’ora d’auto dall’aeroporto della capitale. Antigua, come suggerisce il nome, è la città antica del Guatemala. Circondata da tre grandi vulcani, di cui uno attivo, la città era stata evacuata secoli fa’ a causa di un’eruzione e poi ripopolata solo a partire dagli anni ’70 dello scorso secolo. Questo ha reso Antigua una città assolutamente particolare, a metà tra l’architettura barocca, le rovine della civiltà coloniale e l’inizio della modernità. Troverete ad aspettarvi strade di pietra, edifici ad un solo piano e cortili rigogliosi.
La prima tappa ad Antigua dovrebbe sempre essere il Cerro della Cruz, ovvero la sommità di una piccola collina che domina l’intera città. Da qui è possibile ammirare dall’alto tutta Antigua e i suoi vulcani. Vi può essere molto utile per individuare i punti nevralgici della città e il suo cuore: il Parque Central, da cui partono tutte le strade. Da qui potete scendere e visitare la Cattedrale (bellissime le rovine della vecchia chiesa sul lato posteriore), le tante chiese barocche, il museo del cioccolato e il parco. Non perdetevi l’arco di Santa Caterina, il simbolo della città, alle cui spalle potete scorgere l’imponente sagoma del vulcano che veglia su Antigua. Da vedere anche il Convento de las capucinas, un vecchio convento ormai disabitato. Quel che rimane sono rovine che sanno di passato e una fantastica location per servizi fotografici, eventi e matrimoni.
Dopo aver visitato Antigua in un giorno, ci siamo diretti a Ovest, verso il lago Atitlan. Tappa immancabile è Chichicastenango, famosa per il suo colorato e vivissimo mercato artigianale.
Attenzione! Il mercato si svolge solamente il mercoledì e la domenica, quindi dovrete cercare di programmare la vostra visita in questi due giorni!
Per raggiungere Chichicastenango bisogna percorre una strada molto tortuosa e ripida, che si arrampica su e giù per le splendide colline dell’altopiano del Guatemala. Non è una strada comoda o breve, ma vale sicuramente la pena per arrivare al mercato di Chichi. Qui troverete una folla variopinta e rumorosa di Maya che comprano e vendono qualsiasi cosa, dai frutti più esotici alle candele, dall’incenso a piccoli oggetti di artigianato locale.
L’area del mercato più simbolica è sicuramente quella che si snoda tra la chiesa di San Tomas (patrono della città) e la Cappella del Calvario. Le due chiese si trovano una di fronte all’altra e hanno la meravigliosa unicità di essere un luogo multireligioso: al loro interno potrete assistere a riti cattolici e antichi riti Maya. Mentre vi aggirate tra le bancarelle di Chichi, fermatevi ad osservare dalle balconate superiori il Mercado Municipal al coperto. Da qui potrete ammirare gli abiti tradizionali delle donne del luogo e l’incredibile varietà di frutta e verdura in vendita.
Piccola curiosità: visitata il cimitero di Chichicastenango! Lo riconoscere sicuramente per la sua posizione arroccata sulla collina e per i suoi colori accesi. Ogni cappella è infatti dipinta di un colore differente, facendo apparire il cimitero un luogo creativo e allegro. Tra i sentieri è possibile assistere ad antichissimi riti Maya professati dagli sciamani del luogo. Gli altari Maya si trovavano sulla collina ben prima che subentrasse il cattolicesimo, e lì sono rimasti. Ecco perché la gente del luogo ci si reca per bruciare candele, incenso e dolciumi vari.
In serata ci siamo poi diretti sulle sponde del lago Atitlan, in particolare a Panajachel. Il lago Atitlan, circondato da maestosi vulcani, è un luogo tranquillo e piacevole dove soggiornare per qualche giorno. La vista migliore si gode proprio da Panajachel, un paese abbastanza frequentato che si raggiunge tramite la strada di montagna che parte da Solola.
La giornata successiva è stata interamente dedicata alla visita del lago e ai suoi paesini più caratteristici. In particolare San Juan La Laguna (luogo molto caratteristico, poco turistico e con molti negozi che vendono oggetti fatti a mano dalle donne del posto che si rendono indipendenti tramite le cooperative locali), Santiago Atitlan (il paese più grosso che si affaccia sul lago, più turistico e con una bellissima vista panoramica sui vulcani) e San Antonio Palopo (salite fino alla chiesa per godervi il panorama del lago).
Noi abbiamo attraversato il lago con una lancia privata, sfruttando la bella giornata di sole. Le strade di collegamento tra i paesini sono infatti molto difficili da percorrere e alcune volte non esistono collegamenti diretti tra di essi. Consigliamo quindi di affittare una barca e attraversare il lago con essa, considerando che al mattino il lago è solitamente calmo, mentre nel pomeriggio diventa mosso e ventoso.
Il giorno successivo, sulla strada verso l’aeroporto di Città del Guatemala, abbiamo fatto una sosta al sito Maya di Iximche, nei pressi della cittadina di Tecpan. Questo sino è molto distante (architettonicamente parlando) da Tikal, eppure vale la pena di visitarlo per assistere a riti Maya in loco e per fare una tranquilla passeggiata tra le rovine.
Dopo una breve sosta a Città del Guatemala siamo partiti in aereo per Flores, a nord del Guatemala. Il volo è di circa un’ora, e anche se non è un volo estremamente comodo è sicuramente un bel risparmio di tempo rispetto alle 9 ore di auto su strade non confortevoli.
Il primo giorno a Flores è stato ovviamente dedicato interamente alla scoperta di Tikal. Solo Tikal vale l’intero viaggio in Guatemala. L’antica città dei Maya è stata riscoperta nel XIX secolo ed è diventata la meta principale dei viaggi in questa regione.
Per raggiungere Tikal è necessario percorrere un buon tratto di strada asfaltata e arrivare alla soglia del parco, a cui si può accedere solamente con biglietto ed esibendo un documento di riconoscimento. Dopo l’ingresso bisogna ancora percorrere qualche kilometro in auto e arrivare al parcheggio, dove troverete servizi, negozi e guide. Da qui si prosegue a piedi all’interno della foresta, quindi attrezzatevi di scarpe comode, crema solare, insetticida e acqua. Gran parte del percorso è ombreggiato dalla fitta vegetazione, ma il sole nella piazza principale e sulla sommità delle piramidi è cocente!
La foreste in cui è immersa la città di Tikal è perfetta per il bird watching, dato che vi vivono centinaia di specie di uccelli, tra cui alcuni piuttosto rari. Molte guide locali sono esperte e vi possono sicuramente accompagnare alla ricerca di qualche animale raro. Avvisterete sicuramente anche coati, rettili e scimmie. Attorno alla piazza centrale vivono infatti intere famiglie di scimmie urlatrici e scimmie ragno. Attenzione: non date loro da mangiare ed evitate il contatto diretto!
Visitare interamente Tikal richiede un giornata intera e avere un’idea abbastanza chiara di cosa si vuole cercare. Sicuramente sono imperdibili la grande piazza centrale, con il tempio del gran giaguaro a sovrastarla; la piazza dei sette templi; il Mundo Perdido; le acropoli.
È possibile salire solo sue tre templi: il Tempio II (proprio di fronte alla piramide del gran giaguaro), il Tempio IV (accanto al piazza dei sette templi) e sul Tempio del Mundo Perdido (il più alto). Da tutti si gode una vista suggestiva sull’acropoli e sulla giungla incontaminata che circonda Tikal.
Il giorno successivo alla visita a Tikal ci siamo riposati sulle sponde del lago e abbiamo fatto una piacevole passeggiata sulle sponde dell’isoletta di Flores (non vale la pena affittare una barca, l’isola è minuscola). Molto carino bere qualcosa in uno dei tantissimi locali che si affacciano sull’acqua!
Da Flores siamo poi partiti alla volta del Belize, per il paese di San Ignazio.
Ecco il nostro diario di viaggio dedicato al Belize, alle sue incredibili grotte e alla barriera corallina!