Pechino: piccoli consigli di viaggio

Beijing

Il nostro tour in Cina ha toccato tre città: Pechino, Xian e Shanghai. Essendo la prima volta in Cina abbiamo voluto vedere le mete più classiche per poter iniziare a conoscere da qui l’Asia. Inoltre era da tutta la vita che sognavo di camminare sulla muraglia cinese e vedere da vivo l’esercito di terracotta!

BEIJING

Beijing, cioè Pechino, è la capitale della Cina e una delle città più antiche e immense del mondo. È infatti l’emblema dell’antico impero cinese, come possiamo vedere dai resti delle antiche mura, la Città Proibita e i numerosi templi della città.

Beijing

Attualmente però Pechino è anche molto altro: è una città in fase di crescita, che punta a diventare una città moderna ed evoluta. Non stupitevi quindi di vedere edifici nuovissimi e innovativi, l’imponente quartiere olimpico con i suoi stadi avveniristici, moderne infrastrutture e una rete stradale potente e trafficata. Il confronto con la città vecchia, gli hutong e le case antiche è davvero impressionante.

Attenzione!  Dopo le Olimpiadi del 2008, Pechino si è definitivamente aperta al mondo e ha iniziato a puntare anche sul turismo internazionale. È quindi facile utilizzare la metro o i taxi, perché gran parte delle insegne sono sia in cinese che in inglese. È però sempre meglio portare con sé l’indirizzo dell’hotel o della stazione scritto anche in cinese, poiché molti taxisti non conoscono altra lingua. Quando invece siete a piedi, prestate molta attenzione a dove camminate: Pechino è invasa da motorini elettrici estremamente silenziosi ma che non rispettano il codice stradale. Non stupitevi di vederli correre sui marciapiedi, contromano o sui vostri piedi!

Ecco quindi alcune della tappe principali che un viaggiatore non può perdersi la prima volta a Pechino.

Quando si atterra a Pechino, la prima impressione che si ha della Cina è di grandezza. L’aeroporto di Beijing è infatti uno dei più grandi del mondo ed è recentissimo. Realizzato a forma di drago, l’aeroporto accoglie i viaggiatori mostrando subito di cosa è fatta la Cina: modernità e tradizione.

Atterrati praticamente all’alba, ci siamo diretti direttamente in hotel. Beijing è ormai una città internazionale piena di hotel, quindi avete solo l’imbarazzo della scelta. Il nostro hotel si trovava nel quartiere delle ambasciate ed era quindi abituato ad accogliere ospiti stranieri: il personale parlava un po’ di inglese, c’era la possibilità di cambiare denaro o di prelevare. Inoltre, essendo una catena giapponese, aveva anche standard occidentali e l’acqua potabile.

Attenzione! In Cina l’acqua del rubinetto non è potabile. Sconsigliatissimo quindi berla o usarla anche solo per lavarsi i denti. Gli hotel di categoria superiore forniscono gratuitamente alcune bottigliette d’acqua, altrimenti è necessario acquistarle. Se possibile, evitate  anche di mangiare frutta e verdura cruda con la buccia: essendo lavata con acqua del rubinetto, potrebbe causare qualche fastidio!

Prima Tappa: Nanluoguxiang Hutong.

Cosa sono gli Hutong? Gli hutong sono gli antichi vicoli di Pechino. Stretti e labirintici, erano ricchi di vecchie case con cortile interno e occupavano la gran parte della città. Con l’arrivo della febbre edilizia degli scorsi decenni purtroppo la maggior parte di questi quartieri storici sono andati distrutti per fare spazio a palazzi e grattacieli. I pochi che si sono salvati sono diventati ora patrimonio della città e uno degli aspetti più reali e interessanti di Pechino.

Nanluoguxiang è una strada che si dirama per la città vecchia ed è una vera e propria attrazione turistica. La via inizia proprio dalla fermata della metro omonima e passando sotto un architrave vi ritroverete in una strada affollatissima e piena di negozio di ogni genere. Nanluoguxiang vanta una varietà a dir poco incredibile di negozi alimentari e non solo. Qualsiasi cosa stiate cercando, qui la troverete. Alzate anche gli occhi sugli edifici: sono ricostruzioni e rifacimenti colorati e moderni delle antiche abitazioni pechinesi. Ai lati di Nanluoguxiang, la strada principale, troverete innumerevoli altre stradine meno ricche ma più autentiche. Quelli sono i veri hutong: vicoli con case basse e con cortile interno abitati dalla gente semplice.

Girovagando un po’ per la città vecchia e gli hutong, arriverete facilmente fino alla Torre del Tamburo e alla Torre della Campana, due grandi costruzioni che si trovano sull’asse centrale della città. Le due titaniche costruzioni, che si trovano nella maggior parte delle grandi città cinesi, suonavano per celebrare le grandi ricorrenze.
Da qui è poi semplicissimo arrivare ad uno dei canali che percorre la città: Huohai. Se vi affacciate da uno dei bellissimi ponti di pietra bianca (Yindingqiao) vedrete oltre che a tantissimi turisti anche diverse imbarcazioni percorrere il fiume. Questo canale forma alcuni laghi artificiali nel cuore di Pechino. Sulle loro rive sorgono tantissimi locali moderni aperti sia di giorno che di sera. In particolare la sera propongono musica dal vivo rendendo l’atmosfera sul lago davvero suggestiva e imperdibile.

PechinoSeconda Tappa: Piazza Tiananmen.

Piazza Tiananmen è forse la piazza più famosa del mondo, non solo per le sue dimensioni ma soprattutto per gli eventi che l’hanno vista protagonista nel secolo scorso. Attualmente Piazza Tiananmen è quasi un luogo di culto per i cinesi, che vengono anche da molto lontano per visitarla. Qui troverete principalmente turisti cinesi, spesso proveniente dalle campagne più distanti.

Per accedere a Piazza Tiananmen dovrete passare un piccolo controllo di sicurezza (presente anche in altri punti caldi della città, come tutte le stazioni della metro). Una volta entrati, verrete accolti dall’immensa piazza, dalle sue statue e da una quantità inimmaginabile di telecamere di sicurezza. Probabilmente questa, proprio per la sua valenza politica, è una delle zone più controllate di tutta Pechino.

Attorno alla piazza ci sono diversi edifici di notevole importanza, tra cui il mausoleo di Mao, il monumento centrale dedicato agli Eroi del Popolo, Zhengyangmen (ovvero una delle antiche porte della città).

Attenzione! Non vi stupite se questi turisti cinesi vi guarderanno, fisseranno o vi indicheranno col dito. Potrebbero addirittura farvi fotografie di nascosto o chiedere una foto con voi. Questo perché molti di loro vengono da zone sperdute dove non si vedono molti occidentali. Per alcuni di loro potreste essere i primi occidentali che vedono e quindi sarete osservati con curiosità e divertimento. Non vi offendete, state al gioco!

Terza Tappa: la Grande Muraglia Cinese.

Meta imprescindibile per chi visita la Cina: la grande muraglia. Bisogna premettere che la grande muraglia non è un unico grande muro che percorre tutto il confine della Cina, come molte immagini ci suggeriscono. La Grande Muraglia è stata costruita in varie epoche differenti, spesso ricostruita a causa di spostamenti di confine o di guerre. Col tempo non è rimasto molto della Grande Muraglia: la maggior parte di essa al momento è poco più di un terrapieno o di un muro crollato. Considerando però l’interesse storico e turistico per la Muraglia, alcuni tratti vicini a Pechino sono stati accuratamente ricostruiti e ristrutturati. Chiaramente non sono più originali al 100%, ma rendono l’idea di cosa dovesse essere la muraglia nel secoli passati e soprattutto sono percorribili in sicurezza.

Tempio Grande MuragliaGrande Muraglia Cinese

Juyongguan

Il tratto che abbiamo percorso noi è un passo di montagna a circa 1 ora di auto da Pechino: Juyongguan. Lo scenario è da togliere il fiato: la muraglia percorre un anello tra splendide montagne e il fiume. Al momento si può percorrere un buon tratto di questo anello e raggiungere dodici torri di guardia. Non è una passeggiata per tutti però: questo tratto di muraglia è molto ripido e fatto tutto di gradini. Arrivare alle ultime torri di guardia non è uno scherzo e richiede un po’ di impegno. La parte sul fiume invece è più pianeggiante e adatta a chiunque.

Nel sito sono presenti anche diversi punti ristoro, templi e gli alloggi dei funzionari. Qui troverete un grazioso cortile interno con bellissimi alberi bianchi e la possibilità di acquistare un portafortuna da lasciare sotto la statua del vostro segno zodiacale cinese per far avverare un desiderio. L’ambiente è molto suggestivo e più rilassato rispetto all’esterno.

Quarta Tappa: le Tombe della dinastia Ming e la via sacra.

Sempre il secondo giorno, dopo aver scalato la grande muraglia, sulla strada del ritorno per Pechino siamo andati a visitare le tombe della famiglia Ming, in particolare quella di

Queste tombe occupano un’intera valle e rappresentano perfettamente lo spirito del Feng Shui. La tomba centrale, attorno a cui poi sono state collocate tutte le altre, è quella dell’imperatore Chang Ling. Consigliamo infatti di partire da questa e osservare l’imponente cancello d’ingresso, il predominante colore rosso e i tetti azzurri. Nei cortili interni troverete silenzio e calma, splendidi alberi, statue e oggetti antichi. Nella sala centrale del mausoleo è allestito un piccolo museo con abiti e gioielli della famiglia reale. Interessante è il fatto che questa sala sia la riproduzione della sala del trono della Città Proibita. Quella della Città Proibita però è chiusa al pubblico (la si può vedere solo da fuori) mentre in questo caso è possibile entrare e vedere da vicino gli imponenti pilastri (tutti in legno e senza viti o chiodi) e il pavimento in pietra.

Tombe dinastia MingTombe dinastia Ming

La via Sacra

Alle porte della valle delle tombe si trova la Via Sacra, ovvero una strada lastricata immersa nel verde dove sono presenti trentasei statue di marmo bianco. Questa strada è una piccola perla di tranquillità e serenità in una città caotica e rumorosa come Pechino. È possibile percorrerla velocemente con un piccolo bus ma noi consigliamo caldamente di farlo a piedi. È una passeggiata piacevole di circa 1 km, tutta all’ombra dei salici e permette di osservare da vicino le statue di uomini e di animali sacri.

La via sacra La via sacra

Quinta Tappa: la Città Proibita

Pechino è la Città Proibita, non solo perché occupa un’estensione di quasi  72 ettari, ma perché è il simbolo dell’antico potere imperiale della Cina. La città proibita un tempo era l’immenso complesso del palazzo imperiale e ospitava oltre 20.000 persone al seguito dell’imperatore.

Attualmente è aperto al pubblico solo 1/3 del complesso, ma presto ne aprirà anche un’altra parte. La sezione che al momento si può visitare comprende le zone pubbliche di maggior rilievo: la Porta Meridiana (dove c’è l’ingresso), la Porta della Suprema Armonia, il Palazzo della Suprema Armonia (sala del trono), i giardini imperiali.

Noi abbiamo avuto l’inaspettata fortuna di visitare la Città Proibita in una bella giornata di sole e cielo azzurro (rarità per le metropoli cinesi). Prima di organizzare il vostro viaggio, controllate i giorni di chiusura che possono cadere anche in mezzo alla settimana. Visitare tutto il complesso richiede sicuramente molto tempo e soprattutto molta pazienza: essendo così importante, è sempre affollata da turisti cinesi e riuscire a ritagliarsi un piccolo spazio per sé è quasi impossibile.

Attenzione! Non stupitevi troppo se verrete urtati, spinti, toccati o sorpassati dai cinesi. Le code ordinate sono ancora un’utopia e i cinesi (come molte altre persone) hanno la cattiva abitudine di spingere e di urtare la gente senza voltarsi a chiedere scusa. Non vi arrabbiate e mettetevi il cuore in pace: sono troppi per potervi stare a sentire.

Oltre alle grandi costruzioni, potete visitare anche i quartieri della concubine, più discreti e più umani. In tutta la Città Proibita potete poi trovare alberi immensi e centenari (sono indicati con delle targhette).

Sesta Tappa: il Palazzo d’Estate

Un po’ fuori Pechino si trova la residenza estiva imperiale, il così detto Palazzo d’Estate. Se è una bella giornata, vale davvero la pena visitarlo. In particolare i suoi giardini, i suoi ponti, le sue gallerie, sono splendide. Il Palazzo si affaccia su un lago e la sua bellezza ne ruota attorno. Il simbolo del Palazzo è senza dubbio la barca di marmo, cioè una sala da the in pietra collocata sulle acque del lago. Anche se non vi si può salire, rimane un gioiello da vedere e fotografare.

Consigliamo poi di percorrere la passeggiata lungolago sia sulla riva sia sotto la lunga galleria voluta dall’ultima imperatrice. Questo porticato in legno è completamente dipinto e tutti i quadri sono diversi tra loro.

All’interno dei giardini del palazzo si possono poi trovare bellissimi bonsai e pietre di fiume una volta considerate preziose e sacre: ne vedrete anche nei giardini di Shanghai e Souzhou. Queste sono particolarmente pregiate e davvero interessanti.

Palazzo d'estate
La barca di pietra

Settima Tappa: il mercato degli insetti

Avete mai pensato di assaggiare cavallette, ragni e scorpioni? A Pechino è possibile farlo. Il mercato di Wangfujing a Pechino è uno dei più famosi al mondo proprio per le sue specialità…a base di insetti! In questa stretta e affollata strada, frequentata soprattutto da turisti, potrete trovare bancarelle che vendono spiedini di insetti, stelle marine, polipi, granchi e molto altro.

Mercato insetti

Anche se non tutti avranno voglia di assaggiare scorpioni e cavallette, è comunque un’interessante modo per passare una serata o fare anche solo un salto!

Ottava Tappa: il Tempio del Cielo

Tempio del cielo

La nostra utlima giornata a Pechino è stata dedicata al Tempio del Cielo e ai suoi giardini.

Pechino è ricca di templi e di monasteri, ma sicuramente il più famoso di essi è il Tempio del Cielo. Questo bellissimo complesso di edifici, tra cui la Pagoda più grande, si trova sull’asse centrale di Pechino assieme alla Città Proibita, Piazza Tienanmen e le torri della campana e del tamburo. Oltre al Tempio stesso, che è visitabile solo dall’esterno, è particolarmente affascinante passeggiare nel suo parco dove ogni mattina si ritrovano i pensionati della città per praticare vari tipi di ginnastica o per giocare a carte o a scacchi. Questo parco è un luogo piacevole dove trascorrere un po’ di tempo in serenità, apparentemente distanti dal caos e dal rumore di Pechino.