
GIAPPONE in autunno
Amici viaggiatori, ecco la nostra esperienza in autunno in Giappone!
Abbiamo visitato per la seconda volta il Giappone a Novembre 2024, questa volta in famiglia (ovvero con due bambini di 4 e 1 anno). Esperienza intensa e molto positiva, e a tratti inaspettata. Eravamo partiti con l’idea di vedere il Giappone durante il famoso foliage autunnale, ma “grazie” al surriscaldamento globale a metà novembre era ancora tutto verde e abbiamo trovato un clima primaverile. Dunque un piccolo consiglio: non fissatevi su una stagione per un motivo specifico, per esempio la fioritura dei ciliegi, perché ogni anno può variare e potreste non trovare quello che sperate!
Nonostante non ci fosse il foliage autunnale, il viaggio è stato comunque molto interessante e ricco di momenti bellissimi. Il nostro soggiorno è durato circa 14 giorni. La prima settimana abbiamo fatto base a Kyoto e da qui visitato anche Nara e Himeji. Poi ci siamo spostati ad Hakone e sul lago Ashi (dove abbiamo noleggiato un’auto). Infine gli ultimi giorni ci siamo spostati come base a Tokyo e da qui fatto gite a Kamakura e Enoshima.
La prima cosa che ci ha sorpreso di questo secondo viaggio in Giappone è stato l’esponenziale incremento del turismo. Pensavamo che Novembre sarebbe stata bassa stagione, invece è stato il contrario: abbiamo trovato una marea di turisti e abbiamo scoperto che da alcuni anni il Giappone ha raddoppiato gli ingressi. Non esiste più una bassa stagione, ogni periodo dell’anno è super affollato. Il segreto per godersi con calma e serenità il Giappone è uscire dai circuiti classici e soprattutto cercare di trovarsi al posto giusto al momento giusto (cioè al mattino presto, quando non c’è ancora la folla di persone).
L’altro aspetto degno di nota per chi viaggia in famiglia è il trovare struttura family friendly in Giappone. Ammettiamolo: non sono moltissime le famiglie con bambini piccoli che si recano in Giappone per turismo. Per questo abbiamo affrontato qualche difficoltà nel trovare hotel attrezzati per bambini: pochissimi mettono a disposizione lettini o culle . A parte questo però abbiamo trovato molti “aiuti” in giro per le città: tutti i bagni pubblici dispongono di fasciatoio (sia nel bagno delle donne che in quello degli uomini), di seggiolini per i bambini, e spesso nursery attrezzate per l’allattamento o per la pappa dei piccoli. Inoltre abbiamo trovato discreta disponibilità anche nei ristoranti, dove ci hanno sempre portato piattini e posate per bambini. Ovviamente però serve molta adattabilità da parte dei bambini, soprattutto sul mangiare. L’aspetto più complesso è stato quello degli spostamenti coi mezzi pubblici: assolutamente da evitare le stazioni più affollate e i treni nelle ore di punta. Inoltre abbastanza complicato (e macchinoso) usare gli ascensori. Consigliamo quindi di viaggiare leggeri e di evitare dove possibile i passeggini!
TIPS
Primo: i soldi. La parte più dispendiosa del viaggio sarà probabilmente dedicata agli spostamenti: i mezzi di trasporto (che sono indispensabili) sono parecchio cari. Anche gli hotel non sono propriamente economici, mentre sul mangiare si può tranquillamente fare un pranzo o una cena a base di ramen o okonomiaki con meno di 1200 yen, senza contare la possibilità di rifornirsi ai “combini”, piccoli supermercati che troverete praticamente ovunque. Ricordatevi però che molti di questi posti accettano spesso solo contanti. Le carte sono meno diffuse che in Italia, quindi a parte per i mezzi pubblici (per cui le carte vanno benissimo), portatevi sempre contanti.
I trasporti. Sconsigliamo l’uso della macchina nelle grandi città come Kyoto e Tokyo perché trovare parcheggio è complicatissimo. Meglio invece usare i mezzi pubblici: soprattutto a Tokyo non è possibile spostarsi a piedi, considerate le grandi distanze da percorrere. Meglio quindi metro o bus (in particolare a Kyoto). Ma come riuscire a destreggiarsi tra le decine di linee, fermate e compagnie di trasporto diverse? Non è per niente a facile: una città come Tokyo ha un sistema molto ampio e complesso di linee della metro e del treno. Consiglio: acquistare una SUICA card, che vi permette di caricarci sopra i soldi e usatela per entrare e uscire da qualsiasi metro. Occhio che a Tokyo ci sono compagnie diverse, non sempre collegate tra loro. Se prendete un pass, fate attenzione che copra entrambe le linee. Alcune stazioni sono molto affollate e difficili da decifrare: Shibuja e Shinjuku prime tra tutte. Fate molta attenzione alle indicazioni e al numero delle uscite. Su questo vi può aiutare molto google maps, che vi indica sempre quale binario, uscita, entrate e perfino vagone scegliere.
PARTE 1: KYOTO e KANSAI
Dopo essere atterrati a Osaka, ci siamo diretti subito a Kyoto. Avevamo già avuto modo di esplorare la città alla fine del viaggio di 5 anni fa’, ma poterlo rifare con calma a inizio viaggio è stata un’ottima idea. Ci ha permesso di rivedere e di apprezzare alcuni luoghi e aspetti che l’altra volta avevamo trascurato. Questa volta abbiamo soggiornato presso l’Hotel proprio vicino alla stazione principale di Kyoto: un po’ a sud, ma una zona molto tranquilla e ben collegata ai mezzi pubblici.
Con i mezzi pubblici abbiamo raggiunto la nostra prima tappa, ovvero il Kinkaku-ji, il Padiglione D’Oro. Vi consigliamo di andarci proprio all’apertura, per evitare troppa folla. Come sempre è un’oasi di pace e di tranquillità poco fuori dal centro di Kyoto. Dalla Stazione Centrale di Kyoto ci vuole circa mezzora di mezzi pubblici per raggiungere il Kinaku-ji, ma i bus cittadini sono molto comodi e frequenti. Noi non abbiamo avuto nessun problema a usarli anche con due passeggini!
Da qui ci siamo spostati verso il centro, al Nishiki Market, dove potete trovare qualsiasi cosa cerchiate, dal mangiare al comprare un oggetto di artigianato. Qui troverete moltissimo street food, sia dolce che salato, e un gran numero di souvenirs per tutti i gusti. Se siete appassionati di cucina come noi, vi consigliamo questo piccolo ma fornitissimo negozio di coltelli giapponesi: Aritsugu Nishiki Market.
In serata abbiamo visitato il quartiere di Gion, conosciuto anche come quartiere delle geisha. Rarissimo vederne una, a noi è capitato per pura fortuna di incrociarne una mentre usciva di casa. Il quartiere è rimasto uguale a come era in passato, con case basse e locali tradizionali (se siete interessati ad assistere a qualche spettacolo, meglio prenotare in anticipo). Al tramonto siamo saliti al Santuario di Yasaka. Vederlo al crepuscolo, con le prime luci della sera che si accendono, è stato incredibilmente suggestivo ed emozionante. Da lì una bella passeggiata (in salita) ci ha portato a vedere i negozi e le bancarelle del quartiere.
Durante la seconda giornata trascorsa interamente a Kyoto, il nostro itinerario (sempre con mezzi pubblici e camminando) ha incluso: il Kenninji, il Sanjusangendo (il tempio dei mille buddha), ovviamente Fushimi Inari e il meno conosciuto Komyo in.
Il Kenninji è un tempio zen bellissimo e ancora non troppo conosciuto. Si trova nei pressi del quartiere di Gion, quello famoso per le geisha. Come sempre, vi ricordiamo di programmare la vostra visita considerando gli orari ristretti (e rigidi) che vengono applicati. Molti di questi templi chiudono già alle 16.30!
Entrando nel Kenninji potrete immergervi in un’oasi di tranquillità e di silenzio, ammirando i rigogliosi giardini e soprattutto le meravigliose pitture su pareti. Il “pezzo forte” del tempio è il soffitto con i dragoni (la parte più moderna). Da notare anche i paravento, i giardini di ghiaia e le pitture sulle pareti di carta.
Un altro luogo di culto molto suggestivo è il Sanjusangendo, ovvero il tempio dei mille buddha. Il nome vi svela già la sua particolarità: all’interno della sua sala si trovano le statue di mille Buddha dorate, che rappresentano i mille modi in cui Buddha può venire in soccorso. Il salone è impressionante e ancora oggi viene utilizzato per le gare con l’arco tradizionale.
Nel pomeriggio ci siamo diretti col treno al famosissimo (e fotografatissimo) Fushimi Inari: avete tutti presente l’infilata di Tori rossi che risalgono la montagna? Questo luogo è molto conosciuto e sempre molto affollato, e infatti si consiglia di andarci al mattino presto. Attorno al tempio alla base dei tori ci sono numerose bancarelle di souvenirs e di streed food locale. Da qui partono una serie impressionante di portali arancioni che salgono lungo tutta la montagna. La maggior parte dei visitatori però si ferma al primo “step”. Risalire la montagna non è cosa da poco: ci sono sicuramente meno turisti ma ci si impiega quasi due ore.
Dopo Fushimi Inari, abbiamo ritrovato un po’ di pace e di silenzio visitando il tempio Komyo in. Lo si può raggiungere a piedi (anche se in salita) da Fushimi Inari. Questo tempio, spesso poco conosciuto, è un tempio buddista secolare con giardino Zen di pietre, noto per i fiori estivi e i colori autunnali. È un luogo di pace e di silenzio, ottimo per decomprimersi dopo una giornata di camminata non-stop.
HIMEJI e NARA
Il giorno successivo abbiamo fatto “gita fuori porta” a Himeji. Col treno normale ci vuole circa un’ora e mezza, noi non lo abbiamo trovato particolarmente affollato. Dalla stazione abbiamo percorso tranquillamente a piedi il grande viale che porta proprio al Castello: lo vedrete sicuramente svettare sopra la città davanti a voi! Arrivando in mattinata a Himeji, siamo riusciti a visitare il castello con relativa tranquillità. Durante il periodo della fioritura dei ciliegi, che lo circondano, è particolarmente affollato di turisti e fotografi. Visitare l’interno del castello è sicuramente una cosa da fare, avendone il tempo. La struttura è imponente ed è rimasta la stessa dal periodo Edo. Vi consigliamo di visitarlo con una guida, per poterne apprezzare meglio i segreti!
Vicino al Castello si trova il bellissimo giardino Koko-en (biglietto combinato col castello). Vale sicuramente una tappa per ammirare la natura e le famose carpe che vivono nel suo laghetto. I visitatori possono passeggiare tra i vari giardini e godere dell’atmosfera tranquilla e rilassante. Il Giardino Kokoen è particolarmente affascinante durante la fioritura delle stagioni, quando le piante e i fiori offrono uno spettacolo di colori mozzafiato. È una tappa imperdibile per coloro che visitano Himeji in cerca di pace e bellezza naturale.
Sulla strada del ritorno verso Kyoto, ci siamo brevemente fermati a Kobe, dove abbiamo visitato Chinatown e fatto merenda con dolcetti e specialità locali.
Tappa successiva del viaggio: Nara. Nara è ovviamente famosa per una cosa: il parco dei Cervi! Effettivamente è da non perdere, soprattutto per i bambini. Il parco che circonda il santuario è curatissimo e ci vivono decine e decine di cervi. Gli animali sono ben nutriti dai biscotti che vendono nel parco, mansueti ed educati, ormai completamente abituati alla presenza umana. Come per l’isola di Mihajima, dove ci sono cervi in libertà, è importante fare attenzione a non lasciare rifiuti in giro e di non tenere cibo alla portata degli animali.
Ci sono due stazioni che servono Nara (una della JR e la Stazione di Kintetsu-Nara) e da entrambe si può raggiungere il parco in pochi minuti a piedi. Oltre al parco, è possibile visitare il tempio Kofuku-Ji, il giardino Isui-En, il tempio Todai-Ji e l’area nei dintorni di quest’ultimo, nonché il Kasuga Taisha, suggestivo santuario scintoista dall’architettura distintiva.
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