ITALIAN SUMMER TOUR

Saltati i nostri viaggi programmati per l’Inghilterra e gli USA a causa COVID, abbiamo deciso di sfruttare l’estate per scoprire qualche “nuova” regione italiana. Siamo quindi partiti per l’Emilia-Romagna, l’Umbria e la Toscana. Sicuramente ci sarebbero migliaia di cose da vedere e amare in queste regioni e non pretendiamo di essere degli esperti in materia, ma possiamo provare a dare qualche suggerimento in base alla nostra breve esperienza!

Nel nostro viaggio abbiamo voluto cercare e scoprire piccole perle nascoste e quasi sconosciute del nostro Paese, luoghi unici nel loro genere, fuori dagli schemi o semplicemente poco noti. In particolare La Scaruzola, o la città ideale; il Labirinto della Masone; le Fonti del Clitunno e il borgo antico di Grazzano Visconti. 

La nostra prima tappa è stato il grazioso borgo di Grazzano Visconti, in provincia di Piacenza. A poca distanza dall’uscita dell’autostrada sorge questo piccolo borgo medioevale (ingresso libero, parcheggio a pagamento) dove sembra di venir davvero catapultati indietro nel tempo: tra le case e le botteghe, il castello e le piazzette antiche, sembra di essere nel medioevo o sul set di Game of Thrones. Oltre a visitare (su prenotazione) il castello e il parco, è possibile riposarsi sotto le fronde degli alberi, mangiare in una taverna o fare shopping tra le botteghe artigianali. Un per posto dove trascorrere qualche momento rilassante sia per adulti che per bambini.

Poco distante vi consigliamo assolutamente di non perdervi il Labirinto della Masone: sapevate che è il Labirinto più grande del mondo? Con un solo biglietto è possibile visitare sia il museo sia il labirinto. Il museo ospita una collezione davvero straordinaria di opere d’arte (statue, quadri e molto altro) raccolte dall’editore Franco Maria Ricci (vi consigliamo di godervi anche il documentario proiettato al suo interno, per comprenderne la filosofia e la storia). All’esterno del palazzo si trova un labirinto  composto interamente di piante di bambù (in totale sono circa 200 mila), alte tra i 30 centimetri e i 15 metri, appartenenti a venti specie diverse. Il labirinto ha una sola entrata e una sola uscita, ma al suo interno si possono prendere strade leggermente differenti. Il percorso completo può durare anche un paio d’ore e vi porterà a scoprire i segreti della costruzione del labirinto e opere d’arte di grandi dimensioni realizzate in bambù. Al centro del labirinto, alla fine del percorso, si staglia un’enorme piramide, al cui interno si trova una cappella. Attorno al grande cortile su cui si affaccia la piramide potrete riposarvi all’ombra di bei porticati.

Dopo una breve tappa a Modena, eccoci alla volta di Arezzo, la città del Petrarca. Dopo aver lasciato la macchina nell’ampio parcheggio Pietri, situato nella parte alta della città (ci sono anche delle scale mobili per raggiungere il centro), ci siamo diretti verso il Duomo. Il Duomo è  imponente e maestoso e sovrasta l’intera piazza e le altre torri. Da qui si raggiunge velocemente il parco e le mura, dove troverete la bellissima statua di Petrarca e una vista stupenda sul paesaggio circostante.

Da qui vi consigliamo di raggiungere e visitare la fortezza Medicea, la cui forma richiama una stella a cinque punte e appartenuta alla famiglia de Medici (era stata voluta da Cosimo I). La fortezza è già di per sé  molto interessante da visitare e passeggiando sulle mura e i bastioni potrete ammirare tutto il paesaggio attorno. Inoltre al suo interno vengono spesso organizzate mostre ed esibizioni temporanee.

Ci siamo poi addentrati maggiormente nella città, con la sua vita e i suoi locali, fino a raggiungere l’antico Anfiteatro Romano che un tempo poteva ospitare fino a 13.000 persone. Ora dell’anfiteatro non rimane molto, ma è possibile visitare il museo archeologico annesso.

Arezzo

Lasciata Arezzo, abbiamo percorso qualche chilometro tra le colline fino a Città di Castello, dove avremmo voluto visitare gli Ex Seccatoi del Tabacco dove sono ospitate le opere più “ingrombranti” di Alberto Burri. Purtroppo l’edificio, un complesso industriale, sorto fra la fine degli anni ’50 e la metà degli anni ’60 del Novecento per l’essiccazione del tabacco tropicale e poi trasformato in un museo, era al momento chiuso per lavori. Non potendolo visitare (vi consigliamo di informarvi prima di programmare la vostra visita) abbiamo optato per vedere Palazzo Albizzini, altra sede del museo dedicato a Burri dove sono esposte oltre 130 opere.

In serata ci siamo ritrovati a Perugia, una vera e propria bellezza nel cuore dell’Italia. Abbiamo colto l’ora del tramonto per raggiungere la sommità della città (abbiamo parcheggiato ai piedi della rocca e poi abbiamo usufruito delle comodissime scale mobili per salire) e ammirare il centro storico con una bellissima luce dorata.  Era il momento ideale per percorrere una parte dell’acquedotto che ora, non essendo più funzionante, è usufruibile come strada o passerella.

L’acquedotto, la cui costruzione risale al 1245, era una straordinaria opera ingegneristica che portava l’acqua del Monte Pacciano fino al centro di Perugia senza usare pompe, fino alla Fontana Maggiore. Attualmente invece si può percorrere tranquillamente a piedi, tra scale e parapetti che offrono una vista incantevole sulla città. Oltre all’acquedotto vi consigliamo di gironzolare a piedi tra le vie e i vicoli di Perugia, dove si possono scoprire mille angoli suggestivi e romantici.

Un altro luogo speciale che ci ha lasciato senza parole per la sua imponenza e maestosità è la Rocca Paolina. Le scale mobili che abbiamo preso dal parcheggio ci hanno portato direttamente dentro i sotterranei della Rocca. Qui, immersi nella pietra e tra le altissime colonne, si trovano negozi, attività, mostre e sale convegni.

 

Dopo aver ammirato la grandezza dell’opera dell’uomo, tra città e magioni, la seconda parte del nostro tour si è concentrata maggiormente sulla grandezza della natura.

Approfittando delle belle giornate di sole e di caldo, abbiamo vagabondato per le colline dell’Umbria, in cerca di qualche cantina o frantoio da visitare. Ne troverete moltissime in zona: vi consigliamo comunque di chiamare e prenotare in anticipo, per evitare di trovarle chiuse.

Scendendo abbiamo fatto una sosta alle Fonti del Clitunno. Di cosa si tratta? È un bellissimo parco (non molto grande ma ben curato) nei pressi di Campello sul Clitunno. Un tempo fonti sacre per i romani, sono state decantate da scrittori e poeti. Il fiume un tempo era addirittura navigabile fino a Roma, mentre ora è un piccolo torrente calmo sul quale nuotano cigni e anatre.

Il giardino sembra uscito da una favola, con cristallini laghetti, isolette, prati verdi e salici che si tuffano nell’acqua. La chiarezza dell’acqua è portata dal fatto che le Fonti sono alimentate da sorgenti sotterranee che sgorgano da fenditure nella roccia e da una leggera ma costante corrente sotterranea.

Ovviamente poi non può mancare la tappa alla Cascata delle Marmore. Sapevate che è la più alta d’Europa? O che è una cascata artificiale, realizzata inizialmente da un console romano e poi modificata più volte nel corso dei secoli? La Cascata delle Marmore è una meraviglia della natura ancora poco conosciuta in Italia e nel mondo, ma che vale assolutamente la pena di vedere.

NOTE: raggiungere la Cascata è molto facile, la strada è agevole e ben tenuta (ci sono molte indicazioni lungo il percorso). Al punto di partenza dei sentieri troverete un ampio parcheggio a pagamento e la possibilità di prendere la navetta che conduce in cima alle cascate. Per qualsiasi info potete consultare l’info point presso il parcheggio.

Ci sono diversi sentieri che permettono di visitare e ammirare da vicino le cascate: alcuni sono più soft, altri più impegnativi. Essendo noi in due più uno in arrivo, abbiamo optato per i sentieri 2 e 3, i più accessibili ma non per questo meno interessanti: conducono ai piedi delle cascate, dove la natura ne fa da vera padrona. Vi consigliamo di avere con voi un cambio oppure un impermeabile, perché bagnarsi sarà quasi inevitabile.

NOTE: portatevi scarpe comode e ben aderenti, perché i sentieri sono spesso scivolosi e con tanti scalini. Passeggini e carrozzine fanno molta fatica a percorrere questi sentieri. Controllate in oltre gli orari di apertura delle cascate e del flusso di acqua: in estate o quando c’è siccità, il flusso viene controllato e aperto solo in alcune fasce orarie.

Se vi fermate qualche giorno, la zona è ricca di sentieri e passeggiate divertenti per gli appassionati!

La nostra tappa successiva è stata uno di quei luoghi insoliti e bizzarri che spesso pochi conoscono ma che sono assolutamente da visitare. Parliamo de La Scarzuola, ovvero la Città Ideale realizzata da Buzzi. La Scarzuola è una residenza privata nel cuore delle colline umbre. Si tratta di un posto davvero unico nel suo genere: sorge su quello che un tempo era un convento francescano ed è completamente circondata da un paesaggio da togliere il fiato. La Scarzuola si compone poi di una serie di anfiteatri e di edifici di natura diversa, colonnati e statue di ogni tipo. Ogni elemento è studiato con cura, ricco di significati e di rimandi simbolici.

NOTA: la visita della Scarzuola è da prenotare in anticipo, ed è a pagamento. Si solito viene effettuata dal proprietario della tenuta. Arrivare al complesso non è cosa facile: la strada è impervia, in salita e sterrata. Vi suggeriamo di andarci attrezzati e di fare molta attenzione.

La Scarzuola La Scarzuola

Dall’Umbria siamo passati nuovamente alla Toscana, percorrendo parte della famosissima Val D’Orcia fino a Montepulciano: colline incantate, ottimo vino e cibo delizioso.

Oltre al meritato riposo, abbiamo fatto un giro nel senese, zona in cui non ci recavamo da un po’ di anni. Per prima cosa la bellissima Siena, che è imperdibile anche senza Palio (a causa Covid). Se ne avete l’occasione, scegliete di andarci quando sono esposti i pavimenti del Duomo. Nel caso ricordatevi di prenotare in anticipo per evitare lunghe code sotto il sole o la pioggia! E poi non perdetevi le mille strade della città e Piazza del Campo, il simbolo di Siena. Vi suggeriamo di parcheggiare in uno dei tanti parcheggi ai piedi della città, per poter usufruire comodamente delle scale mobili che vi porteranno direttamente in cima (per esempio Parcheggio Santa Caterina).

Anche Volterra è un’altra piccola perla nel paesaggio Toscano, con le sue torri e le sue viuzze strette e suggestive. Non solo vampiri, ma anche locali, artigianato e panorami suggestivi sulle colline che la circondano.  Se parcheggiate ai piedi della città, ci sarà una bella scalinata da percorrere: non demordete, la vista dall’alto vale sicuramente la pena!

Montepulciano
Siena
Siena
Siena
Volterra