Quest’anno avevamo bisogno di una meta vicina, comoda, a portata di auto e che potessimo visitare in pochi giorni. Ecco quindi spuntare il Sud della Francia, a pochi passi dall’Italia e un bel mix di arte e natura.
Siamo partiti dall’Italia in auto e abbiamo attraversato tutto il sud della Francia fino ad arrivare a Carcassonne. Il nostro tour del sud della Francia ha toccato Aix En Provence, Montpellier, Carcassonne, Arles, Pont du Gard e Avignone. Le ore di auto sono tante ma anche il tragitto fa parte del viaggio! Sicuramente serve parecchio tempo per visitare bene e con profondità questa zona della Francia, ma noi avendo pochi giorni a disposizione abbiamo dovuto accontentarci di toccare le mete principali.
Ecco qualche consiglio di viaggio nel sud della Francia:
- Costo della vita: il costo della vita per gli stranieri (inteso come hotel, autostrade, cibo, attrazioni turistiche, etc) è uguale o superiore a quello dell’Italia. Facendo un rapido paragone tra l’estate precedente in Spagna e quella in Francia, a parità di servizi vince nettamente la Spagna dal punto di vista economico! Inoltre tutte le attrazioni e i siti che meritano una visita sono a pagamento!
- Tempo: non abbiate fretta, soprattutto per mangiare. Nella maggior parte dei locali nel sud della Francia troverete un buon servizio, ma piuttosto lento. Slow food! Piccolo consiglio: l’acqua vi viene servita gratis (acque potabile del rubinetto), anche perché quella di marca in bottiglia costa 5 volte quanto quella italiana. L’aperitivo vi verrà offerto in quasi tutti i ristoranti: questo invece si paga (e caro anche) e non comprende quasi mai stuzzicherie.
- Attività: siete sportivi? Ottimo! Il sud della Francia è il paradiso dei viaggiatori sportivi e clicloturisti. Qui troverete tantissime attività da fare anche con bambini: parchi avventura, trekking, passeggiate, equitazione, canoa, etc. Potete davvero sbizzarrirvi!
La nostra prima tappa è stata un piccolo paese sperduto tra le montagne della Provenza, a qualche kilometro da Sisteron: Vaumeilh. Ci siamo fermati qui, nel mezzo del nulla più totale, perché era una tappa sulla strada e ci ha permesso di riposarci prima del vero viaggio. In realtà, tra queste colline e campi, abbiamo scoperto che esistono tantissime attività per chi ama lo sport: campeggi, parchi avventura, piste ciclabili, sentieri per camminate, fiumi per canoa, etc. Questa è una zona molto più viva del previsto e offre bellissimi panorami!
Al mattino ci siamo spostati ad Aix en Provence, una splendida cittadina nel cuore della Provenza. Aix è la città delle mille fontane (in realtà sono meno di cento, ma sono comunque tantissime) e di Chezanne, il famoso pittore che qui ha vissuto i suoi ultimi 10 anni. Sotto un bel sole estivo ci siamo avventurati alla scoperta del centro storico di Aix en Provence, con i suoi angoli provenzali, le sue fontane, il grande viale alberato Cours Mirabeau che conduce a Place de la Rotonde e soprattutto le sue tante bancarelle di abiti, profumi e cibo.
Nascosta tra le strade di Aix En Provence ci sono due chicche da non perdere: la biblioteca Méjanes e lo Studio di Chezanne.
La Biblioteca Méjanes è in realtà un grande centro culturale, ed è soprattutto famosa per il suo ingresso realizzato da libri giganteschi. Quale migliore entrata per una biblioteca se non questi tre enormi e giganteschi libri?
L’altra meta assolutamente da non perdere è l’Atellier di Chezanne. Il suo studio si trova in collina, non molto lontano dal centro della città. Si tratta di una bella casa immersa in un giardino pittoresco. Il piano superiore è accessibile con biglietto e permette di visitare la grande sala che Chezanne utilizzava per dipingere durante gli ultimi anni della sua vita. La visita può esser fatta con guida, con audio guida, oppure tramite semplice foglio con spiegazioni anche in italiano. Seppure piccolo vale sicuramente la pena fare una rapida visita all’Atellier!
Da Aix en Provece ci siamo spostati per una veloce sosta ad Aubagne, piccolo paese arroccato sulle colline provenzali. È un paese grazioso con qualche bar e qualche bancarella di ceramica, ma il reale motivo per cui ci siamo addentrati fino a qui è stato l’Hotel Attrap Reves. Cos’ha di particolare questo hotel? Il fatto che sia composto da bolle! Le camere sono delle bolle trasparenti di plastica nascoste in mezzo al bosco, ideali per passare una notte insolita e dormire sotto il cielo stellato!
Il giorno successivo abbiamo intrapreso un “bel” viaggio in auto per andare a Montpellier. L’idea era di fermarci a Montpellier proprio di venerdì sera, poiché nei mesi estivi ogni venerdì si svolge il festival “Les Estivales”: una piccola fiera con musica e tantissime bancarelle alimentari.
Prima di arrivare a Montpellier centro ci siamo fermati a visitare lo Chateau Flaugergues, una bella residenza nobiliare immersa nelle vigne. Acquistando il biglietto di ingresso si ha diritto alla visita al Castello (tranne in estate, quando la famiglia proprietaria vi trascorre le vacanze), la visita al giardino e una degustazione di vini prodotti dall’azienda locale.
Il giardino si compone di due sezioni: il giardino alla francese perfettamente curato e geometrico, e poi il giardino botanico dove troverete una quantità impressionante di piante e alberi da ogni parte del mondo. Di particolare valore la parte dedicata ai Bambù: una vera e propria foresta di bambù verdi, gialli e neri!
In serata siamo andati alla scoperta di Montpellier, una città giovane, viva e dall’aria gipsy. Il centro della città è Place de la Comédie, dalla quale parte la via centrale e i giardini del parco Esplanade Charles-de-Gaulle. Il bello di Montpellier è che il centro cittadino è una grande area pedonale dove si susseguono negozi di ogni tipo e locali di vario genere. Percorrendo la strada principale, Rue de La Loge, si arriva all’Arco di Trionfo e da lì la grande Place royale du Peyrou. Qui troviamo quello che resta dell’acquedotto Saint-Clément e soprattutto la sua cisterna, che ha tutta l’aria di essere un tempio commemorativo. I giardini attorno sono il posto perfetto per i giovani artisti di strada che qui si accampano, mangiano, dormono e provano i loro spettacoli.
Nota: se possibile, fermatevi a Montpellier il venerdì sera per il festival “Les Estivales”. Turisti e residenti si ritrovano nel parco Esplanade Charles-de-Gaulle per mangiare e ballare. Troverete tantissime bancarelle di cibo etnico e tradizionale tra cui scegliere, oltre che a degustazioni di vino!
Dopo Montpellier ci siamo diretti a Carcassonne, meta finale (per lontananza) del nostro viaggio. Carcassonne è una splendida cittadina medievale famosa per il suo borgo fortificato e per il Canal du Midì che vi scorre ai piedi. Assolutamente da percorrere a piedi il grazioso Pont Vieux che conduce ai piedi della roccaforte. Da qui si può intraprendere una bella salita a piedi che porta all’ingresso principale della cittadella. Lo spettacolo delle torri, dei bastione e delle mura di guardia è davvero incredibile!
Una volta entrati nella cittadella è facile e piacevole perdersi tra le strette vie ricche di negozi di souvenir a tema medievale e ristoranti tradizionali. Da notare che tutte le case sono restaurate recentemente in stile medievale, curate e piene di fiori. Il consiglio è quello di vagare per la cittadella e osservare i suoi incantevoli scorsi, fermandosi in particolare ad ammirare la Porte Narbonnaise e la Basilique Saint Nazaire. Per chi fosse interessato c’è anche da visitare il Museo del Terrore e dell’Inquisizione. La parte più alta e protetta della cittadella è ovviamente il castello, a cui si può accedere solo tramite biglietto. Le mura invece si possono percorrere gratuitamente e offrono una vista davvero mozzafiato sul panorama circostante.
Nota: ecco un piccolo consiglio per chi vuol fare delle foto davvero belle alla cittadella. Salite sulle colline attorno alla città e immergetevi nelle belle vigne che circondano la città. Da qui godrete di una vista privilegiata su tutta la roccaforte!
Dopo la visita alla cittadella siamo andati al parco avventura O2 su Lac de la Cavayère. A pochi minuti d’auto da Carcassonne c’è questo grande lago dove è possibile fare varie attività, dal semplice pic nic all’aria aperta allo sci nautico. Qui abbiamo trovato un grandissimo parco avventura adatto proprio a tutti: ci sono percorsi semplici per bambini di tutte le età e per adulti, con tanto di carrucola che attraversa il lago.
Per la notte abbiamo soggiornato in un grazioso B&B tra i vigneti che circondando la città e abbiamo cenato in un locale vicino al canal du Midì.
L’indomani, da Carcassone siamo tornati verso la Provenza. Originariamente avremmo dovuto fermarci prima a Nimes e poi dirigerci ad Arles, ma all’ultimo momento abbiamo deciso di sacrificare Nimes (ce ne siamo un po’ pentiti perché probabilmente meritava la visita) per andare direttamente ad Arles. Qui siamo saliti a Les Baux-de-Provence per vedere Carrières de Lumières.
Carrières de Lumières è decisamente “LA” tappa da non perdere se vi trovate nel sud della Francia. Si tratta di una vecchia cava di pietra ormai in disuso, nel cuore della montagna. Di per sé già la cava è spettacolare, con il suo ingresso scavato nella roccia viva della montagna e le sue pareti perfettamente lisce, intagliate a cubi. Ciò che però rende ancora più unico questo luogo è lo spettacolo interno. Dentro il titanico salone da cui venivano estratti i blocchi di pietra viene presentato ciclicamente uno spettacolo di musiche e di immagini. Decine di proiettori “dipingono” sulle pareti perfettamente lisce quadri e immagini a ritmo di musica, lasciando i visitatori a bocca aperta, completamente immersi nei dipinti. Decisamente un’esperienza suggestiva e imperdibile!
Sulla strada verso Arles ci siamo fermati a visitare l’Abbazia di Montmajour, ovvero un’abbazia disabitata ma dalle proporzioni gigantesche. Pagando il biglietto è possibile visitare i suoi saloni, le cripte, la chiesa (completamente spoglia), il chiostro, le mura e ovviamente salire sulla cima della torre. Da qui si gode una vista superba sulle campagne circostanti, le stesse dipinte tante volte da Van Gogh.
Infine, Arles. Tra tutte le città visitate durante questo breve viaggio Arles è stata forse quella meno interessante, probabilmente perché meta di un “turismo” differente al nostro o forse perché erano purtroppo evidenti i segni della crisi economica: tantissime attività chiuse o fallite.
Al di là di questo, Arles si distingue per il suo centro storico (dove troviamo i Criptoportici), l’Arena romana, l’anfiteatro romano e per la fotografia. Ebbene sì, Arles è la città della fotografia. Trovate in ogni angolo gallerie fotografiche e negozi che vendono o espongono fotografie d’autore. Periodicamente vi sono numerose esibizioni artistiche e fotografiche e nella periferia di Arles sta sorgendo un insolito grattacielo dove avrà sede la scuola nazionale di fotografia francese. A questo si accosta Van Gogh e il suo museo, dato che qui il pittore ha trascorso un lungo e intenso periodo artistico.
Nota: se volete visitare i Criptoportici, ovvero le cripte sotto la piazza centrale della città, l’accesso principale si trova all’interno del Municipio (Hotel de Ville).
Infine, ultimo giorno, Avignone. Prima però tappa presso il Pont Du Gard, uno dei simboli della Francia del Sud. Il Pont du Gard è l’antico ponte e acquedotto romano, costruito 2000 anni fa’ e ancora perfettamente in piedi. Come per tutte le cose in Francia, anche qui bisogna pagare un biglietto d’accesso. In realtà il biglietto comprende diverse cose: il ponte, il museo, il parcheggio. A seconda della formula è anche possibile salire sull’ultimo livello del ponte assieme alla visita guidata, ma va prenotata in anticipo.
In realtà forse si può anche evitare di comprare il biglietto se si vuole vedere solamente il ponte e non tutto il resto (ma per uscire dal parcheggio il ticket è necessario). In compenso l’area è adatta anche per pic nic e attività sul fiume, come canoa e kayak. Troverete diverse persone che nuotano o prendono il sole lungo il fiume!
Avignone è una grande città provenzale che ha come cuore il Palazzo dei Papi, un immenso complesso dove hanno risieduto per anni i Papi francesi. Ovviamente il palazzo è visitabile (biglietto e coda inevitabile), ma vale anche la pena visitare il resto della città vagabondando tra le strade e i violi. Altro punto di grande interesse è il Pont d’Avignon, un antico ponte spezzato che si affaccia sul Rodano. Per poterci salire sopra è necessario acquistare il ticket. Altrimenti si può salire sulle mura e arrivare (tramite stretta scala a chiocciola o strada) al parco Rocher des Doms, un bel giardino ombreggiato con vista panoramica su tutta Avignone.