La grande storia della Persol (parte 1° Prologo)

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Prima parte (prologo) de “La grande storia della Persol”, un documentario giornalistico realizzato dal giornalista Davide Lingua per il 100° Anniversario del celebre Marchio.

 

Anniversario della Persol

E siamo giunti a questo 2017 colmo di avvenimenti geopolitici e culturali dove tutti ci chiediamo cosa ci possa riservare un secondo decennio che si avvia alla fine. A noi soprattutto cose positive a cominciare dal fatto che quest’anno commemoriamo i primi 100 anni di vita (e altrettanti gliene auguriamo, non si dice così?) di uno tra i nostri marchi più prestigiosi. Quale? Ma la Persol naturalmente! La cui vicenda umana comincia tanto tempo fa a Torino e continua nella nostra Lauriano quindi ci è sembrato doveroso che la sua storia sia raccontata appunto qua, in questo paesino romantico in riva al Po che tanto ha da raccontare e venga fatta come una ballata dolce dove un eroe classico, il cavalier Giuseppe Ratti, attraversa l’avventura del ‘900 portando industrializzazione e cultura. Sì, proprio così, cultura! Al di là di quello che può essere considerato un semplice paio di occhiali intorno vi sono state manifestazioni come la Pargi-Dakar, tanto cinema, festival, innovazioni tecnologiche (l’ottica polarizzata stereoscopica) e molto altro.

Chi vi parla ha avuto la fortuna di entrare in possesso tempo fa del volume “Un uomo una città”, scritto da Dina Rebaudengo e pubblicato nel 1971, biografia tra il giornalismo e il romanzo  del cavaliere (l’uomo) dove è evidenziato soprattutto il suo rapporto culturale con Torino (la città del titolo).

Impossibile riprodurre tutto ciò che è contenuto nel libro (emozioni suscitate comprese!) quindi nel nostro comunque lungo viaggio nella memoria ci soffermeremo nelle parti salienti, oltre che contemplare il tutto con info extra tramandate da chi ha lavorato nel gruppo o avvenimenti legati al marchio. Se il sottoscritto vi farà da cantastorie nel racconto faremo la conoscenza di personaggi come il celebre Cinesino, figura pubblicitaria presente sui manifesti per oltre mezzo secolo o l’alpinista Reinhold Messner, oltre a celebri attori e altre forti personalità.

Ma adesso cominciamo il viaggio, chiudiamo gli occhi e apriamo il cuore al tempo remoto come si sovviene quando si ascolta in silenzio una dolce favola.

La nostra comincia nel 1875 nella bottega sita in Via Roma a Torino di Achille Berry, un giovane (21 anni) oculista originario di Annecy (all’epoca Savoia, attualmente capoluogo dell’Alta Savoia, Francia).

Se all’inizio il negozio è piccolo in ascesa è la carriera del ragazzo, nel 1880 Achille diviene l’ottico oculista ufficiale del Duca d’Aosta e può così apporre gli stemmi reali sull’insegna.

L’attività intanto si espande, ora si occupa di strumenti ottici (compresi binocoli da teatro e campagna), fisica- matematica, meteorologia e fotografia.

Nel 1882 Achille Berry è nominato Provveditore alla Scuola Militare, Stabilimenti di Ricerca Scientifica e Scuola di Applicazione.

Nel 1885 una delibera del Consiglio Comunale di Torino ha in progetto il risanamento urbanistico del centro di Torino riqualificando varie zone. Nonostante tutto il clou della mondanità rimane Via Roma e Berry può così espandere il negozio e partecipare, col suo stand scientifico, all’Esposizione del  1898 dove è membro della Sezione Fotografica.

La macchina di sua invenzione “Eureka” riceve la Medaglia d’Argento.

Intanto entriamo nel 20° secolo e l’attività si espande ancora di più mentre Via Roma è sempre più considerata in centro culturale di Torino con la novità dei cinematografi, gli spettacoli di varietà dell’American Bar e mille altre cose.

In questo contesto creativo si inseriscono due fratelli appena giunti dalla Calabria, Odoardo e Giuseppe Ratti, geometri e fotografi nonché amanti della vita avventurosa.

Il primo, docente all’Istituto Sommeiller, si occupa di una serie di cartoline e calendari che hanno come location Valle d’Aosta, i Laghi di Avigliana, la Val di Susa e Venezia (tra gli altri), stampati e messi in vendita nella Bottega Berry.

Odoardo e Achille diventano in breve amici. Achille Berry è un uomo raggiunto nella carriera professionale ma, allo stesso tempo, stanco con una gran voglia di ritirarsi dall’attività per dedicarsi ad opere di filantropia.

Nel 1910, mentre Giuseppe Ratti, il più giovane dei fratelli, si stava diplomando geometra il più anziano Odoardo pensa di acquistare la ditta dell’amico Berry e, per racimolare la cifra richiesta, si mette in società con l’avvocato Giuseppe Bocciolone.

Nel 1911 entra nella storia commerciale di Via Roma anche Giuseppe Ratti che acquista il negozio di ottica al numero civico 42 e quello confinante in Piazza Carlo Felice numero 6, aperto nel 1907 da Augusto De Bernardi.

Nella storia fotografica della Famiglia Ratti in quel periodo si inserisce la “ripresa aerea” effettuata su biplani.

Questo corso artistico diviene ben presto una moda diffusa soprattutto nell’ambito giornalistico dove sono tramandati a noi splendidi reportage d’epoca.

Tra il 1912 e il 1914 avvengono grandi cambiamenti nell’attività dei fratelli Ratti.

Nel 1912 troviamo a Torino tra Via Roma e Piazza Carlo Felice una serie di negozi di proprietà di Odoardo ed alcuni di Giuseppe Ratti. I fratelli Ratti ormai sono lanciati alla conquista della storia commerciale del capoluogo piemontese.

Nel 1913 nei Magazzini Berry si vendono apparecchi cinematografici e fotografici casalinghi, binocoli, trenini e modellini meccanici, lanterne magiche, orologi ed altro con la novità della vendita a rate.

Tra i due fratelli comunque è sempre il maggiore Odoardo quello che detiene il maggiore potere economico mentre il più giovane Giuseppe è visto nell’ambiente come un figlio di papà che ha iniziativa ma manca di supporto economico.

Nel 1914 sembra che ci sia il definitivo cambiamento di Via Roma tra troppi progetti architettonici e dubbi in merito dei giornalisti.

A salvare il luogo dal cambiamento totale è, a sorpresa, lo scoppio della Grande Guerra nel quale sono coinvolti anche i due Ratti, Odoardo è abile mentre Giuseppe è riformato.

Sarà per un particolare romanticismo dove vede gli amici di un tempo partire a spingere il giovane Giuseppe a presentarsi volontario all’arruolamento nel Maggio 1916.

Secondo il regolamento può così svolgere almeno un anno di leva. Un anno esatto dopo, Maggio 1917, è allievo ufficiale presso il Corpo di Aeronautica di Vinovo (To).

Alla visita di controllo del luglio dello stesso anno gli vengono riscontrate le varici voluminose e nodose alla gamba sinistra, malore che porta prima ad una licenza dove può sposare nello stesso mese l’innamorata Thelma Menaldo (conosciuta nel 1913 per un servizio fotografico) e, nel successivo mese di ottobre, al congedo.

Intanto l’esperienza militare gli aveva fatto osservare gli occhiali dei piloti, di marca straniera e non del tutto di qualità, e decide di creare una linea sua, la Protector, dal costo molto basso in una fabbrica che, in quel periodo, conta circa 100 operai e si trova all’angolo tra Via Caboto e Corso Duca degli Abruzzi.

L’imprenditore Giuseppe Ratti diviene così il fornitore ufficiale delle Forze Armate.

E’ il 1917 e nasce l’avventura di quella grande azienda che un giorno si chiamerà Persol!

 

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