All’uscita mi aspetta mia figlia con una robusta Skoda e ci dirigiamo verso Velké Meziříčí.
È la mia prima volta in Repubblica Ceca quindi , a parte il freddo, non so cosa aspettarmi .
Velkè Meziřičì è un paese di 20000 abitanti : la zona in cui abita mia figlia ha palazzi squadrati risalenti al tempo del regime comunista .Adesso si notano interventi volti ad abbellirli pitturando i muri con colori vivaci e l’effetto è un po’ kitsch ma non sgradevole.
Mi incuriosiscono le insegne dei negozi : c’è solo il nome del genere e nessun riferimento al proprietario, per cui imparo la mia prima parola ceca ( zelenina cioè verdura ).
La mattina successiva esco in esplorazione e mi dirigo verso il castello : all’interno c’è un museo ma adesso è tutto chiuso per cui posso ammirarlo solo da fuori in una giornata grigia che minaccia neve
I dintorni sono affascinanti : il castello confina con un bosco che in primavera sarà sicuramente una bellezza
Al ritorno , come previsto, inizia a nevicare con mia grande , puerile , gioia
Il pomeriggio mia figlia mi fa conoscere il centro di questo paese, con una bella piazza, palazzi antichi , e negozi storici .
Il pomeriggio facciamo visita ai suoceri di mia figlia e ai nonni del mio “son in law”.
Il padre mi mostra con meritato orgoglio un casale che ha ristrutturato e trasformato in un interessante museo delle origini contadine .
Concludiamo la giornata in un ottimo ristorante, gustando trota e birra e imparo la seconda parola ceca ( pivo cioè birra )
