L’arte di Biduino nella chiesa di San Salvatore a Lucca

Nel cuore della città di Lucca si trova, nell’omonima piazza, la chiesa di San Salvatore.

Già menzionata in alcuni documenti del 1009 come San Salvatore in mustolio, la chiesa fu totalmente ricostruita nel XII secolo. Di questo periodo purtroppo non rimane quasi nulla, solo l’impianto planimetrico e parte della facciata e del fianco sud, mentre il resto è frutto di un rifacimento in stile neomedievale ottocentesco.

Questa chiesa si trova proprio vicina alla famosa fontana della ‘pupporona’, tanto amata da cittadini e turisti. Oggi però la nostra attenzione non va alla bella dama della fontana ma ai bellissimi architravi che si trovano sulla porta laterale destra della facciata e sulla porta laterale della chiesa.

I due architravi sono stati scolpiti da un importantissimo artista del XII secolo: Biduino.

 

Ma chi era Biduino?

Biduino fu uno scultore principalmente attivo a Lucca e a Pisa nell’ultimo quarto del XII secolo.

Secondo alcuni la sua formazione avvenne a Pisa nei cantieri della Cattedrale al seguito di Guglielmo, oppure a Lucca, dove la sua presenza è documentata nel 1181, al seguito di Magister Robertus (San Frediano, fonte battesimale).

Sicuramente il suo stile si ispira ai temi e stilemi classicheggianti, che ha potuto osservare sui sarcofagi presenti a Pisa, con un forte senso plastico ed effetti di movimento dati dai panneggi. Molte opere sono state firmate e datate dall’artista, oppure realizzate assieme al suo entourage, mentre altre non hanno un attribuzione sicura.

Grazie alle sue numerose opere e al suo stile l’arte di Biduino divenne molto importante, tanto da ispirare molti artisti che gli succedettero e diffondendosi, nel corso dell’ultimo quarto del XII secolo, in tutta la Toscana Occidentale.

Gli architravi di San Salvatore

 

Nell’architrave della porta laterale della chiesa di San Salvatore troviamo raffigurata la Leggenda di San Nicola. Possiamo vedere la figura del Santo neonato, centrale ed ingigantita, che si trova in piedi all’interno della vasca dove le due nutrici gli stanno facendo il bagno. San Nicola, anche se neonato, riesce a reggersi da solo sulle sue gambe dimostrando la sua santità. La scena, non solo allude al battesimo, ma ci fa capire attraverso la figura del Santo come la Chiesa cristiana sia in grado di reggersi in piedi da sola. Ai lati di questa scena troviamo altre immagini: alla sinistra di San Nicola una chiesa infestata da bestie feroci e Musulmani come rappresentazione del male, mentre sull’altro lato la chiesa cristiana, quindi giusta. Un racconto legato quindi alle Crociate e al pellegrinaggio in Terra Santa.

 

Nell’architrave sulla facciata della chiesa troviamo un altro miracolo del Santo: Nicola riporta Basilio (Adeodato) ai genitori, opera probabilmente della bottega di Biduino. Trattasi di un celebre miracolo accaduto dopo l’an­no 826, quando i Saraceni, che la facevano da padroni nel Mediterraneo, conquistarono anche l’isola di Creta.

Adeodato, figlio di contadini molto devoti a San Nicola, venne rapito dai saraceni il cinque dicembre durante le celebrazioni della festa del santo. Venne donato all’emiro di Creta che, colpito dalla bellezza del giovane, decise di farlo diventare un servitore per la sua tavola. Intanto il tempo passava e i genitori si disperavano per il figlio. Dopo un anno, proprio durante la celebrazione annuale del Santo, la madre di Adeodato fu presa dalla sconforto ma il marito la convinse a pregare San Nicola e così il miracolo accadde: il Santo prese il giovane per i capelli e lo portò sano e salvo dai genitori che felici lo riaccolsero a casa.

Biduino rappresenta a sinistra Adeodato mentre è costretto a servire alla tavola dell’emiro (il male), mentre il Santo lo prende per i capelli per riportarlo ai genitori (al centro), ora il giovane può servire alla mensa del Buon Padre.

Le scene alludono ai contrasti tra Cristiani e Musulmani negli anni intorno alla Crociata del 1187.

Curiosità

L’architrave di San Salvatore, con la scena del miracolo di San Nicola e Adeodato, è stato replicato anche nella collegiata di San Cristoforo a Barga da una bottega locale, che si è ispirata all’opera di Biduino per la sua realizzazione.