Bordalo II – lo street artist di Lisbona che dà nuova vita ai rifiuti

Bordalo II – lo street artist di Lisbona che dà nuova vita ai rifiuti

Artur Bordalo (Lisbona, 1987) utilizza il nome d’arte Bordalo II, scelto come tributo a suo nonno, il pittore Real Bordalo.

La sua giovinezza si è divisa tra le ore trascorse nello studio del nonno, che usava ritrarre paesaggi e scene tipiche della città usando gli acquerelli, e i graffiti illegali nella Lisbona underground.

Ha frequentato per otto anni il corso di Pittura presso la Facoltà di Belle Arti di Lisbona, senza averlo mai completato. Racconta che questi anni gli hanno permesso di scoprire la scultura, la ceramica e di sperimentare una varietà di materiali che lo hanno allontanato dalla pittura, che originariamente lo aveva portato lì.

(foto presa dal web)

I luoghi pubblici sarebbero diventati il palcoscenico prescelto per le sue esplorazioni nella costruzione e nello sviluppo del suo lavoro, che definisce 60% attivista e 40% artistico, attualmente incentrato sulla messa in discussione della società materialista di cui tutti facciamo parte.

L’eccessiva produzione e consumo di oggetti, che si traduce nella continua produzione di “spazzatura”, sono i temi centrali della sua produzione. 

La sua arte infatti si basa sull’utilizzo dei rifiuti urbani, guidato dal motto “la spazzatura di uno può essere il tesoro di un altro”.

(foto presa dal web)

Questa “spazzatura” diventa la materia prima che Bordalo utilizza nella costruzione di opere di piccola e grande scala intese ad essere il veicolo di un manifesto universale, che intende denunciare una “società estremamente consumista, materialista e avara” e promuovere “sostenibilità, consapevolezza ecologica e sociale”. 

In particolare viene usata la “spazzatura” derivante da plastiche ad alta densità che hanno già cessato di servire allo scopo per il quale erano inizialmente destinate, come anche altri materiali di scarto, vecchi divani, biciclette, parti di auto, bottiglie ormai vuote, tra gli altri, che vengono assemblati per creare una nuova creazione artistica tridimensionale.

Il processo di produzione di ogni opera prevede la raccolta del materiale, il taglio e l’adattamento del materiale raccolto, l’assemblaggio, il fissaggio ed eventualmente la verniciatura. 

Big Trash Animals: gli animali, rappresentati in larga scala, sono il suo soggetto prediletto, costruiti quasi esclusivamente usando la spazzatura (come dice Bordalo, lo stesso materiale che li uccide).

L’obiettivo è generare una connessione tra questi grandi animali e chi li osserva, cercando di promuovere la messa in discussione dei nostri gesti e abitudini.

Per quanto riguarda gli animali rappresentati, la scelta di Bordalo è spesso quella di puntare su specie autoctone, specie in pericolo, in estinzione o addirittura già estinte.

(foto presa dal web)

L’atelier di Bordalo II (o forse sarebbe meglio definirlo magazzino di oggetti recuperati) si trova a Lisbona, nella zona di Xabregas, dove nel 2017 si è tenuta un’esposizione ad entrata gratuita chiamata “Attero”.  

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Chi ci è stato sicuramente ricorda la fila per entrare, valsa ogni minuto di attesa.  All’epoca, vista l’enorme affluenza e il grande volume di richieste di visite da parte di scuole e altre istituzioni era stato deciso di prolungarla.  

Qui di seguito potete vedere la foto di una creazione che faceva parte di quella esibizione. 

A parte alcune esposizioni individuali e collettive a cui Bordalo ha contribuito, gran parte delle sue creazioni è in realtà ammirabile sulle strade, sulle pareti dei luoghi pubblici, nelle piazze, alcune volte sotto forma di bizzarre installazioni, a Lisbona, come in altre parti del mondo. Per tutte queste ragioni… lo street artist di Lisbona che dà nuova vita ai rifiuti

Attualmente ci sono circa 195 Big Trash Animals, sparsi in tutto il mondo. Avendo già viaggiato in diversi paesi, il processo di raccolta della materia prima ha dato a Bordalo il privilegio di avere uno sguardo unico su ogni città e sulle sue abitudini di raccolta e trattamento dei rifiuti.

(foto presa dal web)

I materiali utilizzati dall’artista sono recuperati, ma Bordalo II è sempre stato chiaro su questo: “un rifiuto può essere preso, modificato ed inserito all’interno delle sue creazioni, ma il tempo lo riporterà ad essere sempre un rifiuto.”

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