Pietramelara

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CENNI STORICI:

  • Pietramelara è ubicata sopra e intorno ad uno sperone di roccia calcarea isolato al centro della fertile pianura alluvionale che si estende dalle propaggini dell’ubertoso Montemaggiore fino al sistema vulcanico di Roccamonfina. Intorno all’abitato sono state ritrovate necropoli sannitiche (VII – VI secolo a.C.), che attestano l’antica origine di questo centro, che probabilmente conserva il nome di un centro sannitico “Malies”. Infatti, il Montemaggiore insieme ad altri sistemi montuosi della zona, segnava il confine dei Sanniti con gli Aurunci e i Sidicini. Con le invasioni barbariche gli antichi insediamenti furono abbandonati e destrutturati, riprese vigore gli insediamenti sparsi, con casali e masserie. Solo intorno al IX secolo sotto il dominio dei Longobardi apparve un primitivo castello e compare il nome di Petra Mellaria. Successivamente i Normanni edificarono e fortificarono l’attuale impianto urbanistico radiocentrico, con l’asse rappresentato dalla torre in vetta, una volta molto più alta e coperta, e il perimetro da una cinta muraria circolare scandita da 15 torre circolari senza scarpa e da una Porta. Nel XV secolo l’abitato si è sviluppato nella pianura circostante il Borgo, ove si sono realizzate imponenti costruzioni, come Palazzo Ducale, il Convento di S. Agostino, oggi sede del Municipio e del Museo di Arte Sacra, il Convento di S. Francesco e la Collegiata di S. Rocco, che conserva importanti opere d’arte.

COSA FARE:

  • Visitare: il borgo medievale, antico forse più di mille anni, conserva intatto l’impianto urbanistico e rappresenta un insieme storico architettonico di eccezionale interesse; la Torre Normanna e i resti del castello con 15 torri; il Palazzo Ducale (XV sec.), perfettamente conservato; la chiesa di Santa Maria della Carità; la collegiata di San Rocco; la chiesa si SS. Annunziata; il convento Francescano di San Pasquale.
  • La chiesa di Santa Maria della Carità (detto Sant’Agostino, del XV sec.), custodisce i busti lignei, una bella Pietà scolpita da Arcangelo Testa (1853) e delle splendide tele del ‘700: un “San Benedetto” firmato Paolo De Matteis, un “Madonna con Bambino” attribuito al Solimena, una “Gloria di S. Domenico” attribuita ad Agnesa La Corcia.
  • La collegiata di San Rocco, custodisce un organo (1901) con 1087 canne ed importanti opere d’arte: una tavola (XVI sec.) raffigurante il Cristo con la croce attribuita a Decio Tramontano, tele di San Biagio e San Rocco del XVI sec., una “Addolorata” (1756) attribuita ad Antonio Zimpanella, una “Madonna con Bambino” di Nicola Cacciapuoti (1746) e nell’Abside una “Visitazione” di Domenico Antonio Vaccaio, uno dei massimi esponenti del ‘700 napoletano. La chiesa della SS. Annunziata conserva una Annunciazione (XVII sec.) ed uno splendido altare in onice e madreperla (1682).
  • Fare delle bellissime escursioni a piedi o in mountain bike sul Monte Maggiore (Area Wilderness) tra splendidi boschi di castagno, quercia e faggio e a contatto con una natura ancora pressoché incontaminata. Tra le escursioni si consigliano: quelle a pizzo S. Salvatore dal quale si ha uno splendido colpo d’occhio infatti, tempo permettendo, è possibile vedere tutta la piana Campana che va cioè da Gaeta al Vesuvio, oppure quella che va alla scoperta dell’eremo di S. Salvatore e l’eremo della Madonna di Fradeianne. Un’altra escursione consigliata è quella alle Fosse della Neve per accedere alle Grotte di Seiano e visitare i resti di una villa romana (o di un tempio) del I sec. a.C. e i resti di mura megalitiche. E’ consigliabile una guida.
  • Fare un peccato di gola assaggiando i piatti ispirati alla tradizione locale. Ricercare e acquistare i prodotti gastronomici locali: mozzarella, formaggi, salsicce e pane. Cercate. Cercate, gustate e tornate!
  • Acquistare un souvenir di ceramica dipinta a mano o un oggetto di fattura artigianale, vimini o sparto…
  • Vivere un po’ lontano dal frastuono di città e simpatizzare con la gente del luogo conoscendo usi e costumi locali.
  • Andare a pesca o a caccia. Il fiume Lete, il Volturno, i laghi delle Corree, di Vairano o i più distanti laghi del Matese permettono di praticare sia la pesca sportiva (anguille, trote, lucci, carpe, cavedani) sia semplicemente di trascorrere delle ore a contatto con la natura e in piena tranquillità (si può richiedere una guida).
  • Gli amanti della caccia, nei periodi stabiliti dalla legge, possono cacciare il cinghiale, la volpe, la lepre e tante varietà di uccelli (folaghe, germani reali, ochette, beccacce,… ecc.).
  • Soggiornare a Pietramelara, da maggio a settembre, per visitare anche luoghi e monumenti di tutta la Campania.
  • La manifestazione di maggiore interesse è la famosa Sagra al Borgo XXXIII edizione, si svolge tra la fine di agosto e il primo fine settimana di settembre. La sagra anima il borgo antico con balli e canti popolari.

COME ARRIVARE:

  • Autostrada A1 Milano Napoli: uscita casello di Caianello. Prendere la Via Casilina direzione Capua, dopo 14 km si incontra il bivio per Riardo-Pietramelara.
  • Da Benevento: superstrada Telesina, uscita Vairano P. Prendere la Via Casilina direzione Capua, e dopo circa 10 km si incontra il bivio per Riardo-Pietramelara.

SCHEDA RAPIDA:

  • Provincia, Regione: Caserta, Campania
  • Abitanti: 4416
  • Densità: 184 per kmq
  • Superficie: Kmq 23,90
  • Altezza s.l.m.: 132
  • Distanza da Caserta:40 km
  • Festa patronale: 14/16 agosto S. Rocco
  • Fiere e mercati: ogni domenica, Fiera della Cipolla ultima domenica di luglio
  • Info Comune: Piazza Municipio, 1 (Tel 0823648211)
  • C.a.p.:81051
  • WEB: http://www.comune.pietramelara.ce.it/

Pubblicato da borghicastelli

Giulio D. Broccoli