Europa

Copenaghen in 5 giorni: Il mio itinerario

Quando ho iniziato ad organizzare il viaggio per Copenaghen non sapevo cosa aspettarmi. Non era una città di cui sapevo molto e la cosa mi incuriosiva. L’unica immagine che mi saltava alla mente pensando a questa città, erano le facciate colorate delle sue case. Oltre questo, di Copenaghen non sapevo niente. Ho passato giorni a spulciare guide e curiosare su internet, e più cercavo, più si allungava la lista delle cose che avrei voluto vedere. Alla fine ce l’ho fatta e ho pianificato giorno per giorno le visite in base alla loro posizione.

Il meteo però non è stato d’aiuto, sconvolgendo il nostro programma. L’inverno in Danimarca è davvero freddo, c’è molto vento e le ore di sole sono poche. Però essendo una città molto costosa è probabilmente il periodo più economico per visitarla e il clima poco favorevole scoraggia il turismo di massa, di conseguenza ci sono pochi turisti in giro. L’inverno quindi è il momento migliore per andarci? Assolutamente no. Ma è il periodo migliore per vivere a pieno lo stile di vita danese: l’Hygge.

Che cos’è l’Hygge?

Si pronuncia “hoo-gah” ed è più facile viverlo che spiegarlo. Per i danesi l’hygge è sinonimo di tranquillità. Stare nell’intimità della propria casa, in compagnia della famiglia magari al lume di una candela è hygge. È il loro modo di godere dei piccoli piaceri della vita. Case, locali e perfino le strade, soprattutto a Natale assumono questo spirito caratterizzato da calore e migliaia di luci. Immedesimarsi in questo stile di vita è facile: basta scegliere un bel locale, uno di quelli con grandi finestre e tante candele, ordinare un caffè caldo e sorseggiarlo leggendo un buon libro. Malgrado il freddo pungente, devo ammettere che ho completamente amato quest’atmosfera così calda e familiare.

Il nostro programma dunque è stato improvvisato giorno per giorno, visitando luoghi chiusi quando pioveva e luoghi all’aperto durante le giornate di sole. Ecco quindi il mio itinerario:

Cosa vedere a Copenaghen in 5 giorni

Giorno 1

  • Marmorkirken
  • Nyhavn

Il primo giorno abbiamo deciso di andare alla scoperta della città a piedi. Partendo dal nostro ostello siamo arrivati così ad Amalienborg Slotsplads, dove ha sede l’omonimo palazzo di Amalienborg: residenza ufficiale dei Reali danesi. La piazza a forma ottagonale si apre su numerose vie laterali, tra cui quella che conduce alla monumentale Marmorkirken. La sua cupola è la più grande di tutta la Scandinavia.

Proseguiamo la nostra passeggiata rimandando la visita al palazzo reale per quando pioverà. Camminando siamo arrivati al Nyhavn: l’antico porto è in assoluto il luogo più turistico e quello più fotografato di tutta Copenaghen. Sul canale si affacciano le famose casette colorate che spopolano sui social di chiunque passi anche solo per un giorno dalla capitale danese. Passeggiare lungo il canale e ammirare i riflessi delle case, osservando i mille locali che animano la zona è indubbiamente una cosa da fare. Durante il tramonto quando cala il sole e si accendono le luci è ancora più suggestivo.

Giorno 2 

  • Statua della Sirenetta
  • Kastellet
  • Giardino Botanico
  • Castello di Rosenborg
  • Christiania
  • Strøget

Il secondo giorno comincia con una fredda giornata di sole, motivo per cui dedichiamo la giornata alle attività all’aperto. Prima tappa: la Sirenetta. Questa piccola ma deliziosa statua in bronzo è uno dei principali simboli di Copenaghen. È situata lungo il porto e rende omaggio alla celebre fiaba scritta dallo scrittore danese Hans Christian Andersen. Piccola ed elegante se ne sta lì ad osservare il mare circondata dai gabbiani.

Dopo qualche scatto di rito ci dirigiamo verso Kastellet, un’antica fortificazione militare. Questa cittadella a forma di stella ospita al suo interno un grande parco chiamato dai più “parco fortificato”. Panchine, mulini a vento e casette dai tetti rossi abitano questo luogo silenzioso che dalla città sembra essere lontanissimo.

Dal silenzio del parco ci riavviciniamo alla città per visitare il Giardino Botanico, che fa parte del Museo di Storia Naturale ed è uno dei più importanti d’Europa. Ospita molte specie rare e alcune delle serre risalgono al 1874. A due passi da lì si trova il Rosenborg Castle che un tempo era una residenza reale, mentre oggi è la sede della Collezione Reale Danese. Il castello non è grandissimo ma riassume perfettamente lo stile danese. Dopo la visita e una breve passeggiata nel suo parco ci spostiamo verso un altro simbolo della città.

Controversa, amata e odiata. Sto parlando di Christiania, il noto quartiere autogestito che dopo svariate lotte ottenne lo status di comunità indipendente. L’ingresso è libero e si può girare tranquillamente per le sue vie, la più famosa è sicuramente pusher street dove viene venduto l’hashish. La comunità nonostante le vittorie ottenute ha tutt’oggi un futuro incerto in quanto c’è molta pressione per farla chiudere. Unico consiglio: a Christiania esistono regole e norme di comportamento da rispettare. I suoi abitanti ci tengono alla loro privacy, e chiedono quindi ai visitatori di non fare foto.

A fine giornata e con i piedi a pezzi decidiamo di tornare al nostro ostello percorrendo una delle vie principali della città: Strøget. Più che una via si tratta di una vera e propria isola pedonale composta da più strade che si susseguono, ed è considerata la strada pedonale più lunga d’Europa.

Giorno 3

  • Museo Nazionale
  • Palazzo di Amalienborg
  • Museo del Design

Giornata di pioggia, quindi optiamo per una full immersion di musei e cultura. Dopo il vento del giorno prima, un po’ di calduccio ci farà solo bene. La nostra prima destinazione è il Museo Nazionale Danese. Nelle sue stanze sono raccontati 14.000 anni di storia della Danimarca. Dalla preistoria al rinascimento. Un viaggio attraverso popoli e culture che hanno portato la Danimarca a diventare quella che oggi conosciamo.

Successivamente visitiamo Palazzo Amalienborg, passando dalla storia della Danimarca a quella dei suoi Reali. Arrivando lì alle 12.00 abbiamo la fortuna di assistere al cambio della guardia, che si ripete ogni giorno su tutte le facciate del palazzo. Purtroppo solo una parte di questo enorme complesso è visitabile. Quello che ho apprezzato di più sono state le foto di famiglia, in cui i reali si mostrano affiatati, sorridenti ed eleganti ma con semplicità e senza troppi sfarzi.

Ultima tappa della giornata il Museo del Design. Tappa oserei dire obbligatoria durante un soggiorno a Copenaghen. Se siete appassionati di design vi sembrerà di entrare nel paese delle meraviglie, ripercorrendo passo dopo passo la storia e lo sviluppo del design, soprattutto nordico e industriale. Molto interessante anche la zona dedicata alla moda.

Giorno 4 

  • Castello di Frederiksborg
  • Castello di Kronborg

Il quarto giorno il tempo ci ha voluto bene, regalandoci un’altra giornata di sole. Dedicheremo la giornata ai castelli limitrofi alla città. Il primo che visitiamo è quello di Frederiksborg situato a Hillerød, una piccola cittadina appena fuori Copenaghen. Il silenzio e la tranquillità del luogo ci hanno molto sorpreso. E dopo aver attraversato la piazza, iniziamo a scorgerlo dal lato opposto del lago in tutta la sua grandezza. Maestoso e impressionante sono le parole giuste con cui descrivere quest’imponente struttura.

Prossima tappa Helsingør. Qui si trova il castello di Kronborg, noto a tutti come il castello di Amleto. Proprio qui Shakespeare decise di ambientare la sua tragedia più famosa. Anche a Helsingør si respira un’aria tranquilla, in compagnia di una leggera brezza marina tipicamente invernale. Decisamente meno imponente del precedente, il castello di Kronborg appare più riservato e lontano da occhi indiscreti. Al suo interno si presenta spoglio e freddo. Freddo in tutti i sensi, è infatti consigliata la visita con indosso la giacca. Se il freddo non vi ha gelato le ossa, salendo i 145 grandini della torre si può ammirare una fantastica vista sul mare e la città.

Giorno 5 

  • Malmö
  • Giardini di Tivoli

L’ultimo giorno ci spostiamo in Svezia. Precisamente a Malmö, che da Copenaghen è raggiungibile in mezz’ora di treno. Si arriva a Malmö attraversando il ponte di Øresund e il tunnel sottomarino. Il ponte e il tunnel sono collegati da un’isola artificiale appositamente creata. L’impatto con Malmö è un po’ spiazzante, diversamente da Copenaghen è meno moderna, e con uno stile decisamente più scandinavo. Passeggiando tra le sue strette vie si finisce inevitabilmente nelle due piazze principali: Stortorget e Llilla Torg.

Dopo una breve gita in Svezia torniamo a Copenaghen per la nostra ultima visita: i Giardini di Tivoli. Questo posto magico riassume perfettamente il concetto di hygge, illustrato a inizio articolo. Un concentrato di luci, addobbi, colori e musica al quale è impossibile resistere. Fu inaugurato nel 1843 ed è tutt’oggi uno dei parchi divertimenti più antichi rimasto intatto.

Il mio viaggio alla scoperta di questa incredibile città finisce qui. Ho adorato ogni singola cosa di Copenaghen e spero che questo itinerario abbia stuzzicato la vostra curiosità.

 

-Silvia-

 

 

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