Il tè in Cina… 茶!

Ci sono poche parole così strettamente associate alla Cina come il tè, tanto da sembrare un legame quasi indissolubile. Se la Storia del tè come lo conosciamo risale alla dinastia Tang, quella non ufficiale affonda le sue radici nella storia cinese più antica. Il tè è un aspetto importante della cultura cinese, un filo rosso che nel corso dei secoli ha creato un’identità comune tra etnie diverse. Ognuna con il proprio modo di consumare il tè. La preziosa bevanda è sempre stata fondamentale anche nella vita commerciale ed economica cinese ed oggi ne esistono moltissime qualità, utilizzate e apprezzate in tutto il mondo.

Interessantissime informazioni sulla pratica del tè in Cina ci arrivano dalla tesi di laurea di Daniela Lo Surdo, dove ho l’onore di essere stato citato nei ringraziamenti per qualche informazione utile fornita. Nel suo lavoro Daniela conferma l’importanza cultura del tè in Cina. Prendendo in esame il periodo del Covid-19 la sua tesi mostra come la pratica del tè abbia aiutato la popolazione a non perdere durante la pandemia il contatto con la propria quotidianità. Conclusioni a cui Daniela arriva raccogliendo diverso materiale e dati anche tramite un sondaggio. Andiamo quindi a scoprire cosa si nasconde dietro il carattere 茶 (chá).

茶 (chá): il primo elemento che incontriamo è 艹 il radicale che rappresenta l’erba e ci accompagna nel mondo vegetale. Versione stilizzata di 草 (cǎo), la cui forma tradizionale è 艸 (cǎo) composta da un raddoppiamento di 屮 (chè) ossia i germogli tanto diffusi anche nella cucina cinese, il che rende bene l’idea dell’erba. Tornando al nostro tè abbiamo quindi 人(rén) il nostro omino che è forse il carattere più famoso di tutta la scrittura cinese. Andiamo avanti e troviamo 木 (mù) che vuol dire cose come albero, legno ma anche semplice, intorpidito. Tuttavia se notiamo il nostro albero 木 (mù) con i suoi rami e le sue radici non rientra esattamente in 茶 (chá). Alcuni studiosi, infatti, ci informano che il posto di 木 (mù) è stato preso da 朩 (pìn) carattere utilizzato nel kwukyel  ossia una forma di scrittura che veniva utilizzata per tradurre in coreano i testi scritti in cinese classico.

朩 (pìn) non ci aiuta molto dato che significa grado o livello, anche se potremmo pensare che sia un modo per dare maggiore valore alla pianta di tè. Torniamo quindi a 木 (mù). Il significato di 茶 (chá) è quindi un omino che raccoglie delle piante. A proposito interessante notare come 木 (mù) si trovi più in basso di 人(rén), come a significare che la pianta di cui stiamo parlando non è un grande albero ma una piantina che per essere raccolta prevede ci si chini.

Alcuni studiosi danno ulteriori spunti ritenendo che 朩 (pìn) derivi da 余 (yú) che ha il significato di quantità in eccesso, di quello che resta dopo una divisione e più genericamente di surplus. A formare 余 (yú) abbiamo il nostro 朩 che qui viene indicato come (děng) ma senza variazione di significato. Poi abbiamo 亼 (jí) con il significato di raccogliere, radunare insieme. Scomponendo 亼 () troviamo 人(rén) e 一 (yī) che qui potrebbe rappresentare la linea del terreno. Anche in questo modo si arriva ad un omino che raccoglie qualcosa, nel nostro caso delle piante. Anche se con una sfumatura che va dalla raccolta dell’erbaccia alla divisione di un raccolto prezioso.

Lo stesso studioso che ci ha condotto sin qui ci dice infine che 茶 (chá) sarebbe una trasformazione di 荼(tú) che significa erba amara. Viene il sospetto che l’uso del tè fosse talmente diffuso in Cina che dietro questi caratteri si celino una varietà di opinioni diverse. Tanto da arrivare a formare in modo diverso il carattere che la identifica in cinese.

Direi che giunta l’ora di bere una tazza di tè e di ringraziare Daniela!

Fonte immagine: Wikicommons; en.teekanne.at