Alvignano

Castello di Alvignano
Castello di Alvignano

CENNI STORICI:

  • Alvignano è situato alle pendici dei colli Trebulani, digradanti verso la valle del medio Volturno, di fronte al Massiccio del Matese che costituisce l’anfiteatro naturale entro cui sorge questa cittadina della provincia di Caserta.
    Il toponimo Alvignano deriva dal latino medioevale Albinianum, che a sua volta richiama il nome di Marcus Aulius Albinus, un aristocratico vissuto nel II secolo d.C., che fu prefetto della I coorte dei Breuci (stanziata in Illiria), e, in età matura, patrono di Compulteria e di Alife a Roma.
    Le origini di Alvignano sono da ricercare proprio a Compulteria, antica città dei Sanniti Caudini, che fu presa e in parte distrutta da Quinto Fabio Massimo durante la seconda guerra punica. Divenuta in seguito municipio romano, Compulteria riacquistò l’antico splendore grazie al suo ruolo di importante nodo viario e commerciale tra l’entroterra alitano e l’Agro capuano.
    L’insediamento fu quindi abbellito con la costruzione di molti monumenti (come i templi alla dea Bona e a Giunone) e di edifici pubblici (foro, basilica, acquedotto), e circondato da una cinta muraria fatta erigere dall’Imperatore Adriano nel 119 d.C.
    Il centro fu sede vescovile fino al termine del VII secolo, quando fu saccheggiato dai Longobardi beneventani che si muovevano alla conquista di Napoli. La distruzione di Compulteria risale al IX – X secolo e fu causata dalle incursione dei Saraceni.
    Nello stesso periodo ebbe origine l’insediamento di Alvignano, prima diviso in vari casali e poi, nel corso dei secoli, sempre più unito a formare un solo borgo. Il nuovo centro fu feudo dei Normanni, degli Angioini e degli Aragonesi e seguì le vicende storiche di tutte le terre meridionali.
    Fu possedimento di numerose e importanti famiglie, tra le quali spiccano quelle degli Origlia, dei De Clavellis e infine dei Gaetani di Laurenzana, che lo tennero fino alla fine della servitù feudale (1806).
    Tra ottocento e Novecento Alvignano si sviluppò e si trasformò: i piccoli casali, formatisi nel tempo per naturale aggregazione, si saldarono tra loro lungo la strada statale Matesina, anche se alcuni di.
    Durante la seconda guerra mondiale ad Alvignano risiedeva il comando tedesco, che nel 1943 era stanziato a Villa Ortensia.
    [ Testo a cura del prof. Raffaele Romano ]

COSA FARE:

  • Visitare la Basilica di San Ferdinando, più nota agli storici con il nome di S. Maria di Cubulteria. Sorta su una precedente struttura romana, i cui resti sono visibili, già Chiesa Cattedrale nel IV secolo, la Basilica è uno dei più pregevoli monumenti di età longobarda con apporti di architettura bizantina;
    Il Castello con le torri angioine aragonesi (XII-XIV sec.), formato da quattro possenti torri cilindriche angolari, di cui una funge da Mastio. Ben visibili le caratteristiche interne (i cortili, la cucina, i depositi, le cisterne, i vani abitati). Il mastio conserva in parte il suo caratteristico decoro di beccatelli in tufo e incamicia una precedente torre quadrata di origine normanna.
    La cappella di Santa Maria della Natività in località San Mauro, con portalino ed affreschi rinascimentali.
    Inoltre, si può visitare le chiese parrocchiali di San Nicola di Bari, di SS. Pietro e Paolo, di S. Maria del Carmine, il Santuario dell’Addolorata e l’arcipretale di San Sebastiano Martire, custodisce il corpo di San Ferdinando d’Aragona, patrono di Alvignano e Dragoni. Inoltre  vi è da vedere un caratteristico portale in arte catalana in via Terminiello, il palazzo Martone-Marzio in piazza Municipio, il palazzo Bencivenga in via Trieste, Villa Ortensia, casa signorile in stile liberty.
  • Ricercare e gustare i prodotti gastronomici locali: olio, vino, cereali, formaggi. Potete degustare i prodotti tradizionali pranzando alla Fattoria Mi. Lia. o all’agriturismo Le torri Aragonesi. Il tipico piatto di Alvignano è  il “Ragù di castrato con i cavati” le cui origini risalgono al  Seicento.
    Gustate!
  • Fare escursioni al bosco comunale in località Selvapiana in cui si possono effettuare delle piacevoli passeggiate a piedi o in bicicletta.
  • Soggiornare ad Alvignano, da maggio a settembre.
    La manifestazione religiosa più sentita si svolge il 27 giugno, giorno del transito di San Ferdinando d’Aragona, Vescovo di Caiazzo. In questo giorno i fedeli provenienti da Alvignano e da Dragoni si muovono in processione fino a raggiungere la basilica del santo.
    La seconda domenica di Luglio si tiene invece la tradizionale Fiera di S. Ferdinando, istituita da Ferdinando I di Aragona, re di Napoli, alla fine del Quattrocento.

COME ARRIVARE:

  • Autostrada A1 Milano Napoli: uscita casello di Caianello. Prendere la S. Telesina per Benevento ed uscire a Dragoni. Quindi proseguire per Alvignano.
  • Da Benevento: superstrada Telesina, uscita Dragoni e proseguire per Alvignano.
  • Ferrovia, Linea Napoli – Piedimonte Matese

SCHEDA RAPIDA:

  • Provincia, Regione: Caserta, Campania
  • Abitanti: 5036
  • Densità: 134
  • Superficie: Kmq 137,65
  • Altezza s.l.m.: 140
  • Distanza da Caserta: 27 km
  • Festa patronale: San Ferdinando
  • Fiere e mercati: II domenica Luglio
  • Info Comune: Corso Umberto I n. 202 ( TEL  0823. 869517 )
  • C.a.p.: 81012
  • WEB: http://www.alvignano.gov.it/

Pubblicato da borghicastelli

Giulio D. Broccoli