Riceviamo e pubblichiamo la toccante lettera di una coppia di connazionali del nord Italia che dopo avere affrontato e superato una grave patologia, ha deciso di cambiare vita e trasferirsi a Tenerife.

Io e la mia consorte siamo nati, cresciuti e vissuti oltre sessant’anni in un territorio dove il benessere economico è molto diffuso, ma la zona è tristemente nota anche per l’inquinamento industriale, PFAS, e la presenza di un cosiddetto termovalorizzatore che teoricamente non dovrebbe creare problemi, ma che secondo qualcuno avrebbe aumentato i pazienti oncologici. Nessuno fa caso a queste cose fino a quando ti toccano da vicino, fino a quando il problema non riguarda la tua famiglia. Per fortuna siamo riusciti a superare anche questa drammatica esperienza che purtroppo affrontano in tanti nel silenzio e quasi nella vergogna, come se la malattia fosse qualcosa da nascondere, anche se non è certamente così.

La decisione di trasferirsi a Tenerife

Non vi scrivo per piangerci addosso, so che parlate di Tenerife e non delle disgrazie, ma volevo raccontarvi come siamo arrivati fino a qui. Superata la malattia, almeno per ora, a Dio piacendo, abbiamo cambiato molto il modo di vedere e valutare le cose, le nostre priorità e soprattutto siamo diventati meno materialisti. Avere una macchina di alta gamma non è importante quando la usi per andare a fare la chemio.

Ero molto orgoglioso della mia auto, che mantenevo sempre lucidissima con una cura maniacale. Qui abbiamo preso una utilitaria ed è sempre piena di sabbia, ma va bene così, dopo quello che abbiamo nostro malgrado dovuto affrontare a queste cose dai l’importanza che meritano. La guarigione ci ha portato a valorizzare di più ogni singolo giorno che trascorriamo insieme, direi che apprezziamo il valore di ogni singolo giorno, mentre in precedenza capitava di annoiarci chiusi in casa sul divano di fronte ai mediocri palinsesti televisivi italiani. Avere un clima che permette di stare all’aria aperta tutto l’anno e goderci il mare fa la differenza.  

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Una volta terminata la cura ed il monitoraggio dei primi tempi dopo la guarigione, abbiamo venduto, anzi quasi svenduto, a causa della fretta, una proprietà e messa in affitto un’altra, e ci siamo trasferiti a Tenerife. Abbiamo evitato il caotico e super turistico sud e siamo andati alla ricerca di pace e tranquillità, scegliendo una casa in un luogo tranquillo circondata dalla natura e vicina al mare.

Vivere vicino a Playa Las Teresitas

La volevamo vicino a Las Teresitas, dove quasi tutti i giorni ci rechiamo a passeggiare e fare un poco di esercizio respirando aria di mare. Frequentiamo altri pensionati e grazie a buone amicizie del posto abbiamo imparato dove acquistare pesce fresco dai pescatori che rientrano al porto, cibo genuino dei produttori e allevatori locali. Siamo diventati assidui frequentatori di finche e guachinche, e grandi divoratori di Garbanzas, potaje de berros e altri piatti della tradizione canaria.

Questa isola pur essendo piccola riesce a offrire panorami, luoghi, situazioni e anche modi di vivere molto variegati. A Tenerife siamo rinati, la seconda vita dopo avere affrontato il buio e la paura della malattia, che nonostante abbia portato dolore, sofferenza e paura nelle nostre vite, di certo ha anche portato una mentalità diversa sui valori della vita. Questa è la nostra storia, se vuoi pubblicarla va benissimo.

Ti ringrazio nuovamente per i consigli che ci hai dato e per l’amabile conversazione di ieri. Avevo scritto che a volte pensiamo che tutto quello che abbiamo passato sia stato una lezione di Dio per farci capire il vero valore della vita, ma forse qualcuno potrebbe farsi una risata. Sistema tu il testo se ci trovi degli errori o qualcosa che ritieni sia preferibile togliere. Un forte abbraccio.

Lettera Firmata inviata a Diario di Tenerife

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