Trasferirsi a Tenerife per lavorare come dipendente nel 2023: cosa devi sapere

Trasferirsi e lavorare come dipendente a Tenerife nel 2023: quello che devi sapere

Partiamo da una irrinunciabile premessa. Tenerife ed in generale la Spagna non sono destinazioni che offrono stipendi elevati e un solido welfare. Da questo punto di vista non sono assolutamente paragonabili a paesi quali Germania, Olanda, Regno Unito e altri. Chi decide di trasferirsi a queste latitudini non è mosso generalmente dall’ambizione di portare a casa una busta paga pesante, ma conferisce importanza ad altri aspetti. Per citarne alcuni: la qualità della vita, l’amore per il mare e/o la natura, la allegra “movida” e gli sport acquatici.

Nei paesi del nord Europa si guadagna di più, ma sul piatto della bilancia vanno considerati anche gli aspetti negativi di tali nazioni, ad iniziare dal clima. Chi si trasferisce nelle nazioni citate in precedenza deve essere disposto a convivere con il freddo e con cieli grigi e nuvolosi buona parte dell’anno. La gastronomia notoriamente non è delle migliori – specialmente quando a giudicarla sono gli esigentissimi italiani – e anche la “movida” e le occasioni di divertimento e vita sociale, salvo alcune eccezioni, sono ridotte e non paragonabili agli standard spagnoli.


Vivere e lavorare a Tenerife nel 2023: il settore turistico

Nonostante il tasso di disoccupazione sia piuttosto alto, tanto a Tenerife quanto nelle altre isole, chi cerca lavoro nel settore turistico e ha un po’ di esperienza ha buone chance di trovare un impiego. I numerosi ristoranti, bar e gli alberghi danno lavoro a svariate decine di migliaia di persone, e la ricerca di lavoratori è costante. Chi ha un buon curriculum e/o parla varie lingue generalmente riesce ad accaparrarsi le occupazioni migliori e meglio retribuite. In questo ambito gli stipendi sono paragonabili a quelli italiani. Un lavoratore full time percepisce generalmente dai 900 ai 1.200 euro mensili, in base alle variabili del caso.

Lavorare al di fuori del settore HoReCa

Oltre al compartimento HoReCa, (Hotel, Restaurant, Café) chi parla diverse lingue può cercare impiego come commesso nei negozi e nei bazar dedicati ai turisti, come public relations per la vendita di escursioni, o come agente immobiliare, per citare alcuni ambiti che danno lavoro ad un numero cospicuo di addetti. Chi ha esperienza nel campo può ambire a cercare lavoro nell’edilizia o in altri ambiti legati al mondo delle costruzioni e delle ristrutturazioni. In generale la maggioranza degli stranieri trova impiego nel settore turistico o negli ambiti collegati.

Per svolgere lavori qualificati occorre validare il proprio titolo di studio

Ovviamente è possibile anche cercare lavoro in ambiti più qualificati, come il settore sanitario. C’è una certa richiesta di figure come gli “operatori socio sanitari” (Oss), che qui vengono chiamati “auxiliar de enfermeria”, inoltre nfermieri, medici e paramedici. Ma per poter accedere a questi posti di lavoro è necessario ottenere il riconoscimento del proprio titolo di studio in Spagna, una procedura non proprio agevole e che comunque richiede diverso tempo.

Per chi non ha competenze specifiche la situazione si complica

Chi ha una professionalità ed è in possesso dei requisiti ricercati nei vari ambiti – come la conoscenza delle lingue nel settore turistico – ha buone possibilità di trovare una occupazione. Ovviamente è necessario darsi da fare per cercare, ed è importante considerare che anche per un soggetto “spendibile” nel mercato del lavoro, trovare una sistemazione potrebbe richiedere settimane, talvolta dei mesi nei casi peggiori.

La situazione si complica per chi non possiede competenze specifiche in nessun ambito. Quelli del “cerco qualsiasi lavoro“, i cosiddetti “tuttofare che non sanno fare nientespesso durano molta fatica a trovare un impiego, e nella maggioranza dei casi devono accontentarsi di una occupazione negli ambiti più umili e mal pagati. Questo del resto accade anche in Italia. Per chi cerca un impiego nel settore turistico, muoversi nel periodo che precede l‘alta stagione aumenta notevolmente le possibilità di trovare un impiego, rispetto a cercare nei mesi di bassa stagione.

Rapporto tra stipendio e costo dell’affitto da brividi

L’aumento – il raddoppio – del costo degli affitti che si è verificato negli ultimi anni e che ha reso impossibile trasferirsi ai pensionati che riscuotono un assegno mensile medio-basso, ha colpito altrettanto duramente anche i lavoratori dipendenti. Fino a qualche anno fa un single o una coppia poteva affittare un piccolo appartamento fuori dalla zona turistica e cavarsela con un affitto di 300 euro, mentre oggi ci vuole il doppio. Per vivere nella zona turistica nel 2015 bastavano 500 euro al mese, oggi ce ne vogliono almeno mille, in pratica un intero stipendio.

Questa situazione ha spinto centinaia di persone che lavorano in zone quali Los Cristianos o Las Americas a doversi trasferire altrove, inoltre molti lavoratori – persone sole, ma anche coppie – hanno iniziato a condividere gli appartamenti con dei coinquilini. Una opzione quest’ultima, che un single o una giovane coppia possono considerare, ma il discorso cambia quando si parla di una famiglia con uno o più figli.

Per chi ha famiglia la situazione è difficile

Per affittare un appartamento con due camere da letto – fuori dalla zona turistica – attualmente servono almeno 650 euro, che aumentano a un minimo di 800 euro per una abitazione con tre camere da letto. In pratica per pagare l’affitto e le utenze domestiche serve un intero stipendio.  Si tratta di un aspetto che quanti decidono di trasferirsi a Tenerife per lavorare come dipendenti devono considerare.

Ovviamente il discorso cambia per chi ha sostanziose facoltà economiche, o quantomeno la possibilità di investire e acquisire un appartamento, in modo da evitare di dover pagare l’affitto. Questo rende tutto più facile, ma solo una minoranza delle persone possono permetterselo, almeno tra quanti vengono a cercare un lavoro dipendente.

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