Che tristezza VERGOGNARSI di essere italiani…

In questi giorni c’è grande fermento tra la comunità italiana di Tenerife, e praticamente in tutti i gruppi Facebook gestiti da connazionali che vivono sull’isola (dozzine di gruppi più o meno frequentati) fa discutere il caso di una famiglia italiana, che secondo quanto denunciato pubblicamente sarebbe ricercata dalle autorità dopo aver commesso una lunga sfilza di reati e danneggiamenti.

Una famiglia di italiani si sarebbe resa protagonista di una serie di reati non indifferente, in particolare furti, truffe e danneggiamenti, e uno dei danneggiati, titolare di un allevamento di struzzi nel sud di Tenerife, ha pubblicato sul suo profilo Facebook sul quale si contano oltre 1.800 amici, persino le carte di identità (italiane) delle persone in questione, con tanto di foto e dati anagrafici, accompagnando il post da avvisi e dall’elenco dei fatti commessi. Il post è stato condiviso centinaia di volte,  anche da connazionali, che sono rammaricati e si vergognano per l’accaduto.

Che brutto provare vergogna di essere italiani

In passato, da 20enne, ero piuttosto “orgoglioso” di essere italiano. Consideravo la nostra nazione alla stregua delle più grandi nazioni, Germania, Inghilterra, Francia. Ed in effetti eravamo parte del G8, le nazioni più potenti del pianeta. Oggi le cose sono cambiate, l’Italia è precipitata nella spirale della crisi, abbiamo perso milioni di posti di lavoro, 5 milioni di italiani sono in grave difficoltà economica e negli ultimi 10 anni un milione di connazionali sono espatriati, tuttavia è una gran tristezza quando vedi che l’Italia ormai è considerata alla stregua di nazioni come la Romania, l’Ucraina, i paesi balcanici (con tutto il rispetto per questi) e non più alla stregua delle potenze mondiali. E credetemi, all’estero la considerazione che ci riservano molte persone è questa.

Troppi gli episodi di criminalità commessi da italiani

A Tenerife e alle Canarie sono molto frequenti i casi di italiani che vivono di truffe, furti, spaccio di droga e altri affari poco leciti. C’è anche chi non paga l’affitto, chi occupa la casa, chi quando libera l’appartamento dopo un periodo di affitto porta via (per rivenderlo) tutto quello che c’è all’interno, dalla Tv ai mobili e tutto il resto. Chi noleggia le biciclette elettriche o altro e poi anziché restituirle le ruba, e un vasto assortimento di “sgaboloni”. Dai piccoli reati di chi vive di espedienti, fino a persone collegate con la criminalità organizzata. E nel mezzo ci sono migliaia di italiani – la maggioranza – che vive onestamente lavorando come dipendente, autonomo, o pensionati.

Ecco come alcuni connazionali hanno commentato la notizia sul gruppo “Italiani a Tenerife”, il gruppo facebook che va per la maggiore, con circa 20.000 iscritti:

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il post originale lo trovi QUI sul gruppo

Ovviamente molti connazionali ricordano come la responsabilità delle azioni sia individuale e non collettiva, certamente non è giusto e corretto generalizzare, ma come avviene anche in Italia nei confronti di certe etnie – viste con diffidenza perché associate a frequenti episodi criminalità – a Tenerife si sta sviluppando questo sentimento nei confronti degli italiani. E’ innegabile, e un segnale molto chiaro in questa direzione era arrivato già un mese fa, con la scritta anti-italiana apparsa su un muro di Guaza .

Sempre più diffidenza verso gli italiani

Ma per rendersene conto è sufficiente fare un giro delle agenzie immobiliari e provare ad affittare una abitazione: specialmente se sei un “nuovo arrivo” e non sei in grado di presentare adeguate garanzie o pagare con anticipo 3-6 mensilità di affitto, non è facile trovare chi è disposto ad affittarti. Non ci sono problemi invece per i pensionati o per chi apre un’azienda ed è in grado di dimostrare che ha un reddito stabile.

I frequenti episodi di truffe o altri crimini commessi da italiani stanno facendo aumentare la diffidenza ed il pregiudizio nei confronti della comunità italiana, e questo è davvero spiacevole. Essere italiani sta diventando qualcosa di cui vergognarsi, un italiano deve cercare di “dimostrare” di non essere un poco di buono, e molti reagiscono “mettendo le mani avanti”, ovvero sparlando loro stessi dei connazionali, come se prendere le distanze dai reati commessi da italiani, servisse per aumentare la credibilità della persona. “Eh purtroppo qua ci sono molti italiani delinquenti, che vivono di espedienti” – poi c’è persino chi si vanta di avere poche frequentazioni italiane, come se evitare i propri connazionali fosse qualcosa di positivo.

Una tristezza davvero grande.

Manca un’associazione italiana, manca senso di COMUNITA’

Certo, gli italiani sono divisi e campanilisti in patria, figuriamoci all’estero. In qualsiasi provincia c’è il paese rivale di un altro paese della stessa provincia, per poi non parlare delle rivalità tra province e tra regioni, ed infine le macroaree: polentoni contro terroni. E anche all’estero, non riusciamo ad essere Comunità. Per esempio, ci sono numerosi locali “di ritrovo” frequentati dagli inglesi, che sanno che andando li, trovano qualche connazionale con cui bere una birra e scambiare 2 parole. Personalmente conosco 2 locali inglesi (perché ci sono stato diverse volte) che sono veri e propri punti di ritrovo: un pub dove la sera c’è musica dal vivo anglofona e la gente si ritrova per bere una birra tra connazionali. C’è anche più di un ristorante che la domenica a pranzo fa il tradizionale “sunday carvey” inglese, dopodiché c’è intrattenimento, musica, birra e risate (e tanto alcol, sovente 😀 ) per gli italiani invece non c’è nulla di simile, salvo piccolissime realtà. Qua gli italiani tendono a formare piccoli gruppetti, talvolta “alleanze” per contrastare altri gruppi di connazionali. E un grande sparlare di altri.

Manca il Vero associazionismo

Non c’è 1 associazione – una – che faccia qualcosa di positivo, di socialmente utile, anche per far benvolere la Comunità italiana. Le associazioni che ci sono e che ho conosciuto mi sono sembrate più “comitati d’affari” per mascherare attività lucrative che vere associazioni con finalità sociali. Lo dico senza paura di essere smentito.

Quando arrivai sull’Isola c’era l’associazione Green Tenerife che organizzava escursioni senza animo di lucro tra gli associati, sia per divertimento che – per esempio – per ripulire alcune aree verdi dalla spazzatura o dai mozziconi di sigarette lasciate dagli incivili. Ma anche questa associazione ben presto è svanita, i fondatori se ne sono tornati in Italia.

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Green Tenerife, foto dell’Aprile 2015, dal FB di GT

Per il resto, anche da parte delle istituzioni italiane, a parte la “Festa del 2 Giugno” celebrata in differita il 4 Giugno, non si registrano iniziative interessanti di sorta, e anzi contattare il Consolato onorario, per qualsiasi esigenza, ha costi degni di una chatline, essendo un numero a tariffazione speciale, aspetto che ha suscitato polemiche e proteste tra i connazionali.

Ci vorrebbe un’associazione che organizzi qualcosa di positivo, qualcosa per risollevare e valorizzare la Comunità italiana, se i connazionali che vivono sull’isola hanno idee in merito, ci contattino e saremo lieti di sostenerle.

Diario di Tenerife