Truffe: Vuoi trasferirti all’estero? Attenzione…

Truffe agli expat: Se cerchi informazioni per espatriare, fai MOLTA ATTENZIONE ai truffatori, in particolare siate molto cauti con i connazionali che vivono dove vorresti trasferirti tu, e muoiono dalla voglia di aiutarti… NON sono disinteressati. E nelle mete più richieste, come Tenerife, ma anche Londra, Germania, Malta, Australia, e molte altre, c’è un grande giro di personaggi che si propongono di aiutare (…)

Di Diario di Tenerife

Vuoi trasferirti all’estero? Occhio ai connazionali “molto disponibili” che offrono “aiuto”… spesso rischiate truffe, o quanto meno sovrapprezzi

Prima di iniziare a parlare del luogo in cui mi sono trasferito, che conosco pochissimo, essendo presente da poco sul posto, intendo descrivere un po’ il percorso che mi ha portato qua. Preciso subito che limiterò al minimo indispensabile la narrazione di questioni personali, che del resto non credo interessino a nessuno, concentrandomi sugli aspetti… diciamo di “pubblica utilità”.

Ebbene, facevo parte di quel 50% di italiani che desidera/sogna di “cercare fortuna” all’estero da diversi anni, ed in modo più insistente negli ultimi, essendosi inasprite le condizioni di vita e di lavoro (sempre che uno riesca a trovarlo) in Italia.

Da anni, più o meno appassionatamente, e con frequenza variabile dal “di tanto in tanto” al “quasi quotidianamente”, consulto siti web e gruppi Facebook che parlano di espatrio; sia quelli che ne parlano in generale, che nello specifico di alcune nazioni.

Mi sono immaginato residente a Panama, in Thailandia, in Olanda ed in altre nazioni del mondo, persino le più improbabili. Con la mente viaggiare è facile, gratuito e anche affascinante. Ho letto i consigli di viaggio, le esperienze altrui, le classiche ‘schede’ delle nazioni, e ho maturato alcune mie idee, che possono essere più o meno attendibili, e alla fine ho scelto una località – Tenerife – che fino ad un paio di mesi prima nemmeno consideravo.

I social sono ottime fonti di informazione, ma fate attenzione, le truffe sono sempre in agguato!

Nell’epoca “social” quasi tutti coloro che pensano, anche in modo astratto, di trasferirsi all’estero, cercano notizie attraverso siti web e gruppi: i quali sono da consultare con estrema cautela: vediamo perché.

La maggioranza dei siti web, ma anche dei gruppi Facebook dedicati a chi vuole espatriare, sono gestiti da persone NON disinteressate. I gruppi gestiti da persone “disinteressate”, dalle quali è possibile ottenere validi consigli, sono davvero pochi. E non sempre il “venditore” si propone come tale: anzi, questo non capita quasi mai.

Nella maggioranza dei casi, il cybernauta crederà di aver trovato un gentilissimo e disponibilissimo connazionale, disposto a dedicare tempo a rispondere alle tipiche domande che fa chi sta pensando di emigrare, ma si troverà dinnanzi una sorta di “procacciatore d’affari”, che come tale brama dalla voglia di vendere i propri servizi (e guadagnare).

E se lavorare è legittimo – e lo è farsi pubblicità e cercare clienti sul web, da parte di agenzie immobiliari e/o altri tipi di aziende – qui la situazione è un “attimino” diversa: vediamo perché:

1) Innanzitutto la persona non capisce di avere dinnanzi un venditore, dal quale è lecito aspettarsi che “voglia vendere”, con tutto ciò che questo comporta circa l’attendibilità delle informazioni ricevute, ma crede di avere trovato un amico.

2) Il venditore cercherà di convincervi che lo stato e la città dove vive lui sia un vero e proprio paradiso: se deciderete di trasferirvi lì, o di fare un viaggio “esplorativo” potrà mandarvi nell’hotel o dall’agenzia immobiliare con cui ha convenzioni, noleggiatori, ma anche commercialisti e quant’altro necessita un turista e/o un migrante. Mentre di un venditore dubita chiunque, è invece facile prendere per buone le informazioni ricevute dai falsi amici venditori.

Le strategie di chi vi avvicina per spillarvi soldi

“Da quando vivo qua sono rinato” – “qua si vive benissimo” – “qua si trova lavoro molto facilmente” (cosa molto difficile ormai un po’ ovunque, la concorrenza è spietata) – “le tasse sono molto basse” (spesso, quasi sempre, ciò è vero, visto che in Italia si paga le imposte più care del mondo: ma informatevi sempre tramite fonti attendibili, non basatevi su sommarie informazioni come “le tasse? Sul 20% poco più”…

il venditore, e ancora peggio chi cerca di rifilare truffe, si guarderà bene dall’illustrare aspetti negativi, e se voi gli fate domande in merito, cercherà di minimizzare. Il suo obiettivo NON è quello di consigliarvi, e il fatto che sia gentile, disponibile e affabile non deve indurvi (come quasi sempre avviene) a fidarvi ciecamente. Non avete di fronte un amico, ma un venditore. Venditore. Ricordatevelo sempre, perché se non l’80% almeno il 50% degli italiani che dispensano consigli nei vari gruppi, lo sono, o vi indirizzano da loro amici che sono venditori. Spesso connazionali in buona fede consigliano a chi cerca informazioni di rivolgersi a qualcuno di questi “venditori”, poiché sa che “si occupano di questo”, senza nemmeno rendersi bene conto di indirizzare il malcapitato in una sorta di truffa.

3) Appoggiarsi a questi italiani farà lievitare i costi che affrontereste se vi muovete da soli: se per voi non è un problema spendere inutilmente centinaia di euro in più, anche al mese (di seguito spiegherò come funziona) per evitare lievi “sforzi” e di fare ricerche in autonomia, allora affidatevi pure a loro.

COME FUNZIONA?

Chiunque desidera espatriare, sia in famiglia, in coppia che in solitudine, desidererebbe tanto avere un “gancio”, qualcuno che possa consigliarlo su come muoversi, su come disbrigare le pratiche burocratiche, ma anche per cercare una casa, per aprire un’attività autonoma, un gestore di spedizioni per il trasloco, e altro, in base alle variabili del caso. Anche semplicemente indirizzare persone ad un determinato hotel per le vacanze, un consulente per aprire una azienda, o qualsiasi cosa, gli porta un guadagno.

Con le dovute variabili in base alla località, agli usi della nazione e delle esigenze del migrante (che sono diverse se si trasferisce a Tenerife piuttosto che nel  Baden Württemberg, o a Londra, queste persone fanno accordi locali con chi fornisce i servizi ai turisti, e ovviamente aggiungono dei costi: che possono essere “una tantum”, ma anche costi mensili. 

Per esempio a Tenerife, ci sono persone che hanno accordi con le agenzie immobiliari: “vi porto clienti italiani che cercano casa (…)” – “OK. Noi per questo appartamento vogliamo X; per questo monolocale vogliamo Y e per questo attico vogliamo Z; se riesci a piazzarli ad un prezzo maggiore, la differenza è tua.

E così, la casa che avreste potuto affittare – per esempio – a 300 euro al mese, vi ritroverete a pagarla 350 euro, se non di più, magari convinti di aver concluso un buon affare, perché abituati agli esosi prezzi italici e perché convinti di ciò dal vostro nuovo “amico”. Se non si tratta di “truffe”, poco ci manca. Sopratutto quando i prezzi lievitano di molto.

Tariffe gonfiate per gli sprovveduti

A Tenerife la maggioranza delle agenzie immobiliari come compenso si accontenta del 50% del costo del canone di locazione: se l’affitto è di 500€ chi affitta dovrà sborsare 250€ di costi di agenzia, e altrettanti presumo, il padrone di casa. In Italia invece la maggioranza delle agenzie esige un compenso pari ad ALMENO una mensilità + IVA (se non fate “a nero” come sovente accade in Italia) pertanto alla richiesta di una mensilità come costo di agenzia, un italiano non storce la bocca, non sapendo che qua solitamente se ne paga metà.

Lo stesso vale per i COMMERCIALISTI, se intendete aprire un’attività: state attenti che non vi consiglino un commercialista “convenzionato” che vi costerà 10-20-30€ in più al mese, perché dovrà dare il compenso al procacciatore.

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Conclusione, con gli ultimi consigli generali per evitare truffe!

1) Prendete con MOLTA CAUTELA i consigli dispensati da personaggi conosciuti nei gruppi; alcuni vi contatteranno in privato dopo aver letto il vostro post. Questi sono i peggiori, se non avessero niente da nascondere, come un’azienda, commenterebbe pubblicamente, cosa che gli porta anche visibilità. Cercate più riscontri possibili alle informazioni, prima di prenderle per buone.

2) Quando possibile, RIVOLGETEVI DIRETTAMENTE ad agenzie immobiliari o commercialisti del posto: reperirli direttamente in loco, o meglio spianarsi la strada con contatti tramite il web è facile e alla portata di tutti. Utilizzate Google Translate.

Se vi rivolgete a personaggi conosciuti sui gruppi, a meno che non siano imprenditori con una seria proposta commerciale, si tratta dei “venditori”, gli intermediari, quindi i costi lieviteranno. Diffidate dei “grandi amici italiani”, a meno che, non vi rivolgiate ad un italiano che ha avviato questo tipo di attività sul posto. A quel punto il discorso cambia: i suggerimenti dispensati non vogliono mettere in guardia dalle aziende di italiani, quanto dai descritti “procacciatori in incognito”, i falsi amici connazionali che vivono dove vuoi trasferirti tu e che muoiono dalla voglia di aiutarti e consigliarti. E sul web e sui gruppi, ce ne sono davvero molti, abilissimi ad avvicinare il pollo di turno “con cautela”, prendendo confidenza piano piano, con calma per carpire la vostra fiducia… e abusarne!!!

3) Se vi rivolgete a professionisti del luogo e volete risparmiare, ovunque andiate, valgono i consigli che varrebbero anche in Italia: se vi rivolgete ad aziende molto pubblicizzate, che hanno la sede in pieno centro, magari in una città capitale o comunque importante, sovente i costi sono più alti rispetto a quelli praticati un po’ in periferia, nell’hinterland e nelle località limitrofe. Così come cambiano i prezzi degli affitti, in base alla zona. Non è detto che i servizi offerti dall’agenzia in pieno centro siano migliori di quelli di periferia.

4) Se fate ricerche sul web, state attenti a non confondervi tra i risultati di una ricerca e gli annunci pubblicitari, che sono maggiormente in evidenza. Maggiore visibilità anche sul web, significa investimento pubblicitario. Che poi si ripercuote inevitabilmente sulle tariffe. Regola che vale anche in Italia, ovviamente.

Spero che questa piccola “guida” sia utile per chi vuole trasferirsi all’estero, cosa che è già molto stressante di suo, sia per il trasloco internazionale, che per il fatto di vivere lontani dalla propria terra, dai propri cari, dagli amici. Dover iniziare una nuova vita da capo, con tutto ciò che questo comporta, anche in positivo.

Ho deciso di scriverla sia perché anch’io stesso ho buttato via qualche decina di euro che avrei potuto risparmiare (c’è mancato poco che non prendessi una “sòla” ben più grossa pure io, per fortuna ho capito l’arcano in tempo) sia perché ho conosciuto già diversi connazionali che hanno fatto cattive esperienze, tra cui vere e proprie truffe. Non è così infrequente, quando ci si affida agli “amici” dei gruppi. Connazionali che si sono ritrovati a pagare un affitto più alto, se hanno aperto un’azienda, il prezzo del commercialista più alto, sia per la consulenza, che per il canone mensile, e in alcuni casi, persino il costo del conto corrente più alto. In alcune realtà, c’è chi fa convenzioni persino per guadagnare sul mandare clienti alle banche ad aprire un conto corrente. E’ facilissimo convincere una persona. Basta dire ad un italiano che si è appena trasferito sul posto e che non sa come funzionano le cose, che quella banca è particolarmente disponibile con gli stranieri, perché “sai com’è… le leggi anti-riciclaggio… se ricevi un bonifico dall’Italia, alcune banche fanno storie, bloccano i soldi per giorni e giorni… ma quella invece no…” e magari si offrono pure per accompagnarti.

Diario di Tenerife

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28 Risposte a “Truffe: Vuoi trasferirti all’estero? Attenzione…”

  1. Pura verità! A parte il punto che dice che le agenzie chiedono la metà di affitto come spesa agenzia, questo sempre con italiani perchè spesso chiedono molto meno le agenzie del posto, da 80 a 120 euro, tranne alcune che non chiedono nulla ma vengono prese dal titolare dell’immobile.

    1. Ciao. Io mi sono informato con diverse agenzie, quasi tutte gestite da cittadini del posto (Tenerife Sur) e tutte mi hanno chiesto il 50% del canone di locazione quale parcella per entrare in casa. Questa comprende la stesura del contratto. Cari saluti

  2. Grazie per l’ottimo articolo. Io faccio parte di un’associazione not for profit con base a Melbourne che abbiamo fondato con altri ragazzi venuti dall’Italia proprio per dare assistenza a coloro che sono arrivati dopo di noi. Per questo abbiamo messo in piedi uno sportello welcome presso il consolato italiano, gestito volontariamente, completamente gratuito e che non ha rapporti con società private di nessun genere, ma solo con istituzioni o altre organizzazioni not for profit. La nostra attività ormai va avanti da due anni, con grande lavoro e impegno di tempo. Abbiamo raccolto anche molti dati sui nuovi arrivati, testimonianze delle loro esperienze e problemi che hanno incontrato. Le informazioni contenute nell’articolo che hai scritto sono molto puntuali e rispecchiano una situazione molto diffusa, nella quale il lucro sulle persone che emigrano e quindi hanno bisogno di aiuto è diventata oramai uno dei business più diffusi, almeno qui a Melbourne. Questo non per dire ovviamente che ci siano solo persone disoneste, ma per remmentare che chi ha un’attività dalla quale deve guadagnare, sarà ovviamente portato a tirare acqua al proprio mulino e che quindi offrirà informazioni che vanno in quella direzione. Informarsi bene prima di chiedere aiuto a qualcuno è una delle regole più importanti da seguire, per questo stiamo cercando di fare molta informazione su questa situazione, ma non è facile. Intanto consiglio a tutti coloro che stanno pensando di approdare da queste parti di dare un’occhiata al sito che abbiamo costruito in appoggio al nostro sportello.
    http://www.italianimelbourne.it per maggiori informazioni sullo sportello http://nomit.com.au/destinazione-melbourne/sportello-welcome/ .
    Un saluto.

    1. Grazie a voi. Ho riportato il Vs commento anche sulla pagina FB, che essendo nuova ha pochissimi fans 🙂

    2. okkio … che non basta dichiararsi no profit per avere la patente di onestà, è noto che la gran parte delle organizzazioni no profit sono fasulle e nascondono truffe e raggiri … per completezza dell’informazione.

    3. Una mia conoscente di 27 anni, madre di due figli e senza lavoro stabile, mi ha riferito l’anno scorso che si sarebbe trasferita in Australia orientale, con un lavoro nel corrispondente luogo, nonostante non conoscesse bene l’inglese. In più, mi ha riferito che tale impiego sarebbe passato a tempo indeterminato in brevissimo tempo ed in pochi anni avrebbe preso la cittadinanza del corrispondente Stato.
      Prima di darmi tale informativa, essa stessa mi ha detto di aver svolto un giro esplorativo in Australia occidentale qualche mese prima; mi sembra proprio a Melbourn.
      La cosa mi è parsa strana e nel leggere questo articolo ho paura che la mia conoscente stessa sia caduta in qualche truffa.
      Non so se i relaivi contatti sono stati presi da lei medesima tramite i gurppi in Rete.

      1. Melbourne sta in Victoria, a sud-est, certamente non in Western Australia (Australia Occidentale).
        Avere un contratto lavorativo per un italiano senza conoscere bene la lingua non é semplicissimo, a meno che si abbia una valida e comprovata esperienza in alcuni campi specifici (es. ristorazione)… men che meno ottenere uno skilled visa senza conoscere molto molto bene l’inglese.
        Tutto é possibile, ma di italiani furbetti che hanno esportato certe pratiche in Australia ne ho visti diversi…

  3. E’ il giochetto che fanno, perchè se poi gli dici che gli paghi massimo “tot”, ti dicono cmq sì. Un Italiano addirittura abbasso del 50% ciò che mi aveva richiesto per degli amici. Due anni fa ero arrivato tramite agenzia inglese nel Golf del Sur, zero spese agenzia ed erano efficientissimi , per qualsiasi problema chiamavo e mi inviavano il tecnico il giorno dopo a riparare cose come il boiler. La spesa sulla stesura del contratto è nulla, in quanto basta scaricarlo da internet. Il vero servizio dovrebbe essere che come hai un problema, chiami e ti mandano subito qualcuno a risolvere il problema, quindi più sono cari e più pretenderei la disponibilità a qualsiasi ora.

    1. I “cacciatori di polli” sono attivi in quasi tutti i gruppi FB dedicati all’espatrio, ed in tutti i gruppi della nazione dove vivono. La regola d’oro è non fidarsi di improvvisati amici che muoiono dalla voglia di aiutare… 🙂

  4. Esiste al mondo un posto dove non ci sono italiani!!? A maggio sarò a GranCanaria per la prima volta per una settimana da sola, ambisco a trasferirmi, mi sento un’ottima occasione per coloro ben descritti sopra, sono alquanto spaventata, ma non voglio arrendermi, mi consiglierebbe qualcosa?

    1. Se vuoi trasferirti, prenditi 2 settimane! In una fai veramente poco… scorre troppo veloce. A costo di risparmiare sull’alloggio, soggiornando in ostello, restaci 2 se davvero vuoi trasferirti! Così hai tempo x guardarti intorno

    2. Stavo per rispondere al mess postato poco sopra, volevo darti qualche dritta sul lavoro, ho buoni contatti soprattutto con proprietari inglesi, ma dopo questa, sei veramente caduta in basso, giusto per la cronaca gli spennapolli di cui si parla in vari blog tutto sono tranne che siciliani, anch’io voglio evitare di frequentare luoghi ad alta frequenza di connazionali, se non altro per questioni legate alla lingua, il tuo è razzismo puro.

  5. L’articolo conferma ciò che continuo a ripetere a tutti i connazionali che mi chiedono informazioni su come trasferirsi all’estero.

    In merito ai connazionali troppo disponibili, ho visto cose da film dell’orrore. Visto che molti italiani non hanno “niente in mano” e cercano lavori di basso livello, finiscono con l’essere sfruttati, soprattutto nel campo della ristorazione. Lavorano in nero, guadagnando meno della tariffa minima stabilita per legge, con turni impossibili. Il titolare, “amicone”, che li assume, si guarda bene dal lasciarli andare a scuola per migliorare la lingua, in modo da ridurre le possiibilità che essi possano trovare un lavoro migliore.

    Il top del top è stato il caso di un conoscente, il quale venne assunto da uno dei tanti “amiconi” in qualità di direttore, con la motivazione che “è una qualifica professionale prestigiosa, molto meglio che essere un semplice dipendente”. Quello che l’amicone di dimenticò di far notare al neo assunto è che i direttori sono considerati allo stesso livello dei liberi professionisti. Devono registrarsi come tali e pagare tasse e contributi di tasca propria (mentre, per i dipendenti, le tasse vengono pagate mensilmente dal datore di lavoro) e compilare le varie dichiarazioni ogni anno.
    Altro “benefit” (per il furbone) è che un direttore è più facile da “far fuori”, rispetto a un normale dipendente. Risultato: licenziato dopo un paio d’anni, col fisco che bussava alla porta per chiedere come mai non avesse mai versato tasse e contributi. Ovviamente, visto che il malcapitato era sempre impegnato a lavorare su turni massacranti, egli non aveva avuto tempo di migliorare la lingua del posto, trovandosi in mezzo a mille difficoltà davanti agli agenti del fisco.

    Il grande amicone, nel frattempo, è sparito dalla circolazione.

  6. salve a tutti vorrei chiedere un’informazione ho mandato proprio ieri la mia candidatura come aiuto cuoca in un ristorante a tenerife stamattina mi ha contattata tramite whatsap il titolare spiegandomi le varie mansioni però mi ha chiesto di mandare i miei documenti tramite whatsap e in piu il versamento di 175.00 da fare per la richiesata del Nie per i documenti ….non so se è il loro modo di lavorare oppure è una truffa. Qualcuno mi puo’ dare un consiglio? sapete come funziona? grazie

    1. Il contributo per il Nie costa 9 euro e lo paghi in qualsiasi banca! Non so quali siano gli altri documenti di cui hai bisogno, ma…, non c’è nulla da pagare, Se hai titoli da tradurre vai prima al consolato di Spagna in Italia. La traduzione giurata ha ovviamente un costo ma è una cosa che non puoi delegare ad un altra persona…per cui che ci fa il tizio con i tuoi soldi? Mah!

  7. Qui in Tunisia è lo stesso . Ma bastano due consigli
    Uno rivolgetevi a chi dichiara apertamente di farlo per lavoro quindi con dei costi , visto che paga regolarmente le tasse sulla società registrata .
    Due recatevi negli uffici , mai appuntamenti nei caffè , e visionare di persona le strutture e il personale presente .
    Fregature non ne prenderete in linea di massima .
    Capovolgo il problema … Qui arrivano tanti italiani che per non spendere una lira preferiscono affidarsi ai maneggioni …….poi vengono disperati alla ricerca di soluzioni …
    Mauro

  8. Ho letto con interesse, ma se non si è pratici nè del luogo, nè della lingua come fare? Non c’è proprio nessuno di serio? Ma che tristezza…..

    1. Ciao. Persone serie ce ne sono, ma è difficile che queste muoiano dalla voglia di aiutare la gente, ti pare? Se qualcuno ti tratta come un vecchio amico, diffida. Sopratutto di chi offre servizi “a nero”. Affidarsi a professionisti è certamente preferibile.

  9. Ciao, sono un uomo di 40 anni italiano e vorrei trasferirmi a Tenerife o in Spagna per cambiare vita e migliorarla. Io non parlo Spagnolo ma soltanto un po’ di inglese. in passato qui in italia ho fatto il magazziniere e il commesso. Che lavoro troverei in Spagna con uno stipendio che mi possa permettere di vivere normalmente ? Voi cosa mi consigliate. Avevo pensato anche alla Bulgaria ma anche lì non parlo il bulgaro .Alcunii italiani che vivono là dicono che la vita è molto meno cara che in italia e che puoi vivere agiatamente. Ora Vi chiedo se potete darmi Voi qualche suggerimento prima di trasferirmi all’Estero. Grazie e ciao da Patrick B. Questa è la mia e. mail a. bossone@alice.it Aspetto Vs. notizie al + presto.

  10. salve dopo aver letto ,questa recensione di attenti al lupo . vorrei sapere se c’è qualcuno disposto a darmi informazioni ,in merito a costi di affitti a tenerife sud . xke sarebbe li che mi piacerebbe trasferirmi , se qualcuno vuole scrivermi ne sarei grato , saluti e grazie .

  11. Buonasera a tutti,
    ho letto con piacere l’articolo iniziale e tutti i commenti seguenti, e devo dire che un grande fondo di verità..purtroppo…c’è… ossia che gli italiani all’estero sono abili a vestirsi da falsi amiconi onniscenti per porgere due o tre mani al primo sventurato connazionale di turno e levargli con la quarta mano il portafoglio dalle tasche…ma vorrei anche portare il mio personale contributo, di emigrato da diversi mesi in Costa del Sol (Spagna – Malaga). Anzitutto dipende dal carattere delle persone, non siamo tutti intimamente ladri o faciloni, perlomeno io non riesco ad esserlo e voglio credere che ci siano miei connazionali che la pensano come me, Poi vi è una gran parte di persone che espatriano senza un progetto serio di lavoro e inserimento (ma solo carichi di rabbia e illusioni), quindi più sprovveduti e facili obiettivi rispetto ad altri. Ma vorrei segnalarvi anche un altro aspetto che forse non si considera adeguatamente: la scarsa serietà e professionalità di molti professionisti/agenzie/società del luogo (nel mio caso spagnoli), che francamente, (e qui spezzo una lancia a favore di noi italiani) in alcuni casi sono i primi a volersi approfittare degli stranieri che pure in piccolo o in grande investono e gli portano lavoro e denaro; io stesso ho incontrato la prima categoria di persone, quindi italiani furbacchioni da cui bisogna stare molto alla larga….ma anche professionisti locali approfittatori e inefficienti…al punto che dopo diverso tempo, tanta è stata la stizza nei confronti di entrambe le categorie che mi sono deciso io stesso ad aiutare miei connazionali, ma anche inglesi e soggetti di altre nazionalità a realizzare progetti d’impresa in loco….ma con la serietà che mi accompagna da quando ero commercialista in Italia…anche per cercare di elevare un po la considerazione che hanno di noi italiani, piuttosto bassa almeno qui da me…..per quanto sento e vivo quotidianamente…..
    per la serie….non tutti siamo uguali cara Fiore, le persone giuste esistono ancora fortunatamente!! e aggiungo che questo problema, non crediate, ce l’hanno anche gli altri popoli…venite qui a chiedere ad alcuni inglesi…come sono stati “accolti” da loro connazionali…..insomma tutto il mondo è paese….
    Per chiunque avesse necessità mi può contattare a questa mail: acozzi18@gmail.com
    e beninteso…certo che si paga, perché il lavoro va remunerato, sempre e comunque, se svolto in maniera onesta e alla luce del sole, questo è indice di serietà e professionalità.
    Buona serata a tutti

  12. Ciao a tutti io sono Franco pago il 67% lira più lira meno di quello che guadagna la mia azienda ed ho 50 anni e sono un esperto di marketing , sto pensando a trasferirmi ed impiantare una attivita che funzionerà esclusivamente tramite internet.
    Mi serviranno almeno 5/6 impiegati di cui tre programmatori , 1 segretaria , 1 redattore. ( é difficile cercare personale qualificato ? Costo medio?)
    Pensavo di lavorare da casa quindi dovrei acquistare una villetta a due piani o un grande attico da dividere in zona casa / ufficio . ( zona migliore ? Costo medio ?)
    Vorrei sapere quale isola é più consigliata e quale zona di preciso, dove troverò le connessioni migliori e più scelta nella selezione del personale , oltre che ovviamente abbia una zona che abbia un po’ di movida ed il miglior clima.

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