Gli italiani “demotivatori seriali” rancorosi che vivono a Tenerife

Un fenomeno a cui assistiamo quotidianamente sui gruppi Facebook dedicati a Tenerife, è quello dei demotivatori seriali; connazionali che vivono sull’isola, e che rispondono a chi chiede informazioni per valutare un eventuale trasferimento, facendo tutto il possibile per demotivare il malcapitato di turno: a costo di denigrare l’isola dove i nostri geni hanno deciso di vivere.

“A Tenerife non c’è lavoro” – “non c’è cultura” – “gli stipendi sono bassi” etc. etc.

E’ lecito chiedersi come hanno fatto i nostri “demotivatori”, ad integrarsi sull’isola, visto le difficoltà. Ma sopratutto… perché si sono trasferiti qua, se è tutto così negativo?

Forse i nostri demotivatori sono persone più brillanti ed intelligenti della media? Forse loro hanno delle doti che gli altri non hanno? Perché altrimenti non si spiega, come mai queste persone che hanno scelto di vivere a Tenerife, e che spesso sui loro profili personali non fanno altro che vantarsene, pubblicando foto in spiaggia di Gennaio per far rabbia a chi vive in Italia, pubblicando foto delle bellezze dell’isola, quando si tratta di consigliare gli altri, diventano demotivatori seriali.

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Evidentemente molti connazionali che vivono qua, si sentono più intelligenti e più bravi della media, e si permettono di demotivare il prossimo anche senza conoscere la situazione dell’individuo, i suoi progetti, le sue aspettative. E così personaggi che talvolta non sono in grado di fare una “o” con il bicchiere, si prodigano a demotivare gente che ha più chance di trovare lavoro di loro: laureati, persone che hanno una professione in mano, gente che parla 3 lingue. 

Tra un mese è un anno che vivo a Tenerife, e sull’isola ho conosciuto molte persone “in gamba”, ma non manca anche un vasto assortimento di “personaggi” (nell’accezione negativa del termine) e se sono riusciti ad integrarsi e trovare un lavoro loro, sono sicuro che può farcela chiunque. Certamente non è facile, certamente i datori di lavoro non vengono ad accoglierti all’aeroporto, ne ti vengono a bussare a casa, ma chi ha una professione in mano, e magari parla  inglese e un po di spagnolo, ha le sue chance da giocarsi. Qui come altrove.

FORSE I DEMOTIVATORI HANNO A CUORE LE SORTI DEI CONNAZIONALI? SI PREOCCUPANO PER LORO?

No, non è così. Queste persone (nella maggioranza dei casi) non sono mosse da sentimenti positivi, ne da premura. Semplicemente, non vedono di buon occhio la massiccia presenza di connazionali, e credono di limitarla demotivando le persone interessate.

Dopotutto, se arrivano altre persone, e aumenta la ‘concorrenza’, i nostri demotivatori dureranno più fatica a cercare lavoro. Così come le molte presenze sull’isola (ovviamente non solo italiane) fanno aumentare le richieste per gli affitti. 

Lo sport nazionale dell’italiano expat è parlare male degli altri italiani: pertanto che questa gente sia mossa da “buoni sentimenti e preoccupazione per le sorti del prossimo”, mi sembra assai improbabile.

Chi viene sui gruppi cerca informazioni utili, esperienze di vita, e non qualcuno che voglia demotivarlo, o erigersi a gestore della sua patria podestà, preoccupandosi (falsamente) come fa una mamma. 

E’ davvero uno spettacolo squallido, tanto che c’è chi ha deciso di uscire dai gruppi, mentre un giovane connazionale che si è trasferito qua (e tra l’altro ha trovato lavoro dopo poche settimane) ha dato vita al gruppo Italiani felici a Tenerife, dove i demotivatori sono stati messi “al bando”. Nelle info del gruppo si legge:

Per chi volesse trasferirsi qui, o per chi qui giá ci vive e volesse avere piú informazioni, consigli e dritte, per chi volesse raccontare le proprie esperienze in questa fantastica Isola.
Per le persone negative ci sono tanti altri gruppi, voi se volete seguiteci qui..

Concludendo: vi suggerisco, quando qualcuno cerca di demotivarvi, spalando letame sull’isola, di chiedere a questi individui le referenze, per farsi spiegare – visto che tutto è brutto, tutto è difficile, etc – come mai loro si sono trasferiti a Tenerife, ed il loro “segreto” per essersi riusciti ad integrarsi, visto che lo dipingono come una cosa “difficile, quasi impossibile“… 

NON PERMETTETE A QUESTI “PERSONAGGETTI” DI DEMOTIVARVI, E RICORDATE CHE QUESTA GENTE QUA NON è MOSSA DAL “VOLERVI AIUTARE” NE DA ALTRI “SENTIMENTI POSITIVI”… SOLO GELOSIA E ANTIPATIA VERSO I CONNAZIONALI, OLTRE CHE VOLER DIFENDERE IL PROPRIO ORTICELLO… nella convinzione che minore sia il numero dei connazionali, maggiori siano le possibilità per chi vive qua.

 

NOTA: A scanso di equivoci e fraintendimenti (e strumentalizzazioni) con il presente articolo non intendo affermare il principio che qua sia facile trovare un lavoro, ne che sia un paradiso. Ma sicuramente, per la mia esperienza e per quella di molte altre persone che vivono qua, a Tenerife si vive meglio che in Italia. Altrimenti non staremmo qua. Compreso i demotivatori… che parlano male, criticano… ma intanto si sono ritagliati il loro posticino sull’isola…

Come qualificare chi si trasferisce in un’altra nazione e poi ne parla male? Come reagite quando gli immigrati vengono in Italia, si sistemano, e poi parlano male dell’Italia e degli italiani? Però si guardano bene, dal tornare da dove sono venuti… chissà come mai.

Diario di Tenerife

3 Risposte a “Gli italiani “demotivatori seriali” rancorosi che vivono a Tenerife”

  1. Volevo farti i complimenti per L’onestà la semplicita’ con cui descrivi i tuoi. Articoli e soprattutto la Sincerità .Quello che dici e Verita’ e un modo onesto di essere un Professionista.Ci conosceremo presto
    Buona giornata
    Gian franco

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