Il dizionario cinese: 词典

Una delle cose più complicate da spiegare a chi non conosce il cinese, è l’uso del dizionario. Se stai studiando cinese, sono sicuramente che almeno una volta hai sudato per tentare di far capire come i cinesi usano il dizionario, tralasciando il fatto che direttamente collegata c’è il tentativo di rendere comprensibile l’esistenza dei radicali! Ma come si dice dizionario in cinese? Questa la domanda a cui tenteremo di dare una risposta oggi: 词典 (cídiǎn). Data.

词典

词 (cí): il nostro primo carattere significa parola, frase, espressione. Composto dal radicale 讠(yán), forma semplificata di 訁(yán) che rappresenta la parola, la frase e per estensione il linguaggio. Secondo alcuni studiosi 訁(yán) rappresenterebbe una lingua che esce dalla bocca, mentre per altri il significato sarebbe dato solo da 口 (kǒu), accompagnato da 䇂 (qiān) che significa colpa o peccato, a dare il suono. Interessante in ogni caso l’accostamento tra la bocca e la colpa nel carattere che indica la parola.

Dietro 讠(yán) si nasconde quindi, forse, una cultura in cui la scrittura ha una rilevanza maggiore rispetto alla parola. E non sembra così essere un caso che ogni dinastia tenesse in gran conto la scrittura della storia della dinastia precedente. Così come il fatto che lo stesso cinese sia nato come forma di linguaggio scritto, per permettere la comunicazione a persone appartenenti alla stessa comunità statale ma parlanti delle lingue diverse, cosa che in Cina accade ancora oggi.

A completare 词 (cí) abbiamo poi 司 (sī) che significa prendersi cura, controllare, gestire. A formarlo troviamo ㇆ (gǔn) carattere abbastanza oscuro di cui non si trova molto a livello di significato e 𠮛 carattere ancora più oscuro di cui non ci risulta nemmeno il suono, mentre sappiamo che è composto da 一 (yī) il carattere che indica uno ed il ben conosciuto 口 (kǒu), la bocca. In tutta questa oscurità, alcune teorie vedono in 司 (sī) il profilo di una persona, dato da ㇆ (gǔn) e 一 (yī) che impartisce ordini. Da notare l’esistenza di letture che vedono in 司 (sī) il carattere specchio di 后 (hòu) che significa imperatrice o regina e non sarebbe che la versione femminile di 司 (sī), con gli ordini impartiti da una donna. E torniamo così al concetto di controllo, gestione e del prendersi cura. Dall’analisi di 词 (cí) emerge forse la parola come sistema di rapporti di potere.

典 (diǎn): il nostro secondo carattere ha il significato di legge, canone, documentazione e scrittura. E già questo ci fa intuire l’importanza attribuita nella cultura cinese al testo scritto. A comporlo 冊 (cè), forma tradizionale di 册 (cè)) ossia il libro che altro non sarebbe che delle strisce di bambù rappresentate dal radicale 冂 (jiōng) legate insieme, concetto espresso tramite 一 (yī) a formare un libro e quindi 廾 (gǒng) ossia la rappresentazione di due mani. Quindi, senza troppe difficoltà 典 (diǎn) non è che un libro tenuto da due mani. L’immagine evocata ci rimanda immediatamente alla figura dello studioso in piedi che regge con due mani un libro aperto davanti a sé.

Siamo giunti alla conclusione, affrontare 词典 (cídiǎn) non è stata certo una prova facile, quello che a mio parere emerge è il dizionario come una assolutizzazione della parola, quasi come se le parole assumessero davvero valore solo una volta scritte. Senza dimenticare l’ossessione dei cinesi di ogni tempo per la classificazione, la stesura di elenchi ed i rapporti scritti. Tanto che una buona parte delle vicende più antiche di diversi paesi asiatici sono da noi conosciute solo grazie ai testi cinesi.

Fonte immagini: Wikicommons; Wikicommons