Cinesi ad Ankgor, Memorie sui costumi della Cambogia

Se pensiamo a dei cinesi ad Angkor, immediatamente ci vengono in mente masse di turisti vocianti che sciamano per uno dei complessi archeologici più famosi al mondo. Il turismo cinese sta diventando un problema per lo stesso governo di Pechino, a causa della non abitudine a viaggiare di molte persone e relative conseguenze: maleducazione, vandalismi ecc. In realtà la Cina è sempre stata terra di viaggiatori, il turismo di cosa è appunto cosa recente. Anzi, i viaggiatori cinesi, con le cronache imperiali, sono ancora oggi tra le poche fonti per conoscere il passato di certe regioni.

I cinesi registravano tutto, le spedizioni che portavano tributi erano una fonte fondamentale per sapere cosa accadeva nel mondo. C’erano poi i viaggiatori, nomi oggi forse dimenticati ma nella loro epoca veri e propri esploratori. Come Zhang Qian, che fece scoprire alla Cina l’Asia centrale, oppure i pellegrini come Faxian e Xuanzang che si dirigevano verso l’India. Oggi invece parliamo di Zhou Daguan che, nel XIII secolo visitò Angkor restandoci un anno e scrivendo un testo che è oggi tra le pochissime fonti scritte che ci raccontano com’era la vita nel grande Impero Khmer.

Memorie sui costumi della Cambogia

Zhou Daguan era un diplomatico, inviato dalla dinastia Yuan alla corte khmer probailmente per qualche ambasciata. In realtà non fu il primo cinese ad arrivare in quella che è oggi la Cambogia, c’erano già stati dei cinesi ad Angkor, ma sicuramente quello che ha lasciato il resoconto più dettagliato, tanto da essere poi inserito negli annali imperiali. Probabilmente per via della sua professione, Daguan era un attento osservatore e ci ha lasciato una vivida descrizione, sia degli splendidi templi che visitiamo ancora oggi che della vita quotidiana della popolazione cambogiana.

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Quello che emerge dalle pagine di questo libro è l’importanza delle donne nella società khmer, l’autore ci dice infatti che tutti i commerci erano fatti proprio da donne cosa che è possibile vedere ancora oggi ad esempio nei mercati della Cambogia. Daguan scrive inoltre della vita religiosa del popolo khmer, in cui diverse religioni convivevano e delle processioni regali a cui assistette nel suo anno di permanenza alla corte di re Indravarman III. Il libro vuole inoltre essere di aiuto per altri diplomatici e viaggiatori cinesi che si sarebbero trovati nella condizione di sostare ad Angkor.

Un pellegrino ad Angkor

Il memoriale di Zhou Daguan, scritto al suo ritorno in Cina, venne scoperto dai sinologi francesi solo nel XIX secolo e venne subito tradotto in varie lingue. Interessante è confrontarlo con le memorie di un altro celebre viaggiatore ad Angkor: Pierre Loti. In questo caso il viaggiatore è occidentale e non si tratta di un resoconto di ciò che viene visto. Loti ci racconta infatti di come arrivare ad Angkor sia stato per lui il coronamento di un sogno coltivato sin da bambino. Un impero, quello khmer che Pierre Loti scoprì tramite il fratello, marinaio nei mari del sudest asiatico.

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I due libri, come i due personaggi, sono profondamente diversi. Zhou Daguan è un diplomatico inviato ad Angkor dove vi resta un anno, Pierre Loti, ufficiale di marina e scrittore, visita velocemente Angkor durante una sosta della sua nave in Vietnam. Dedito al suo lavoro uno, fedele ad una promessa fatta a sè stesso l’altro. Non si viaggia infatti allo stesso modo e, soprattuttto, non si vedono le stesse cose, questa una regola che ogni viaggiatore dovrebbe tenere a mente, soprattutto oggi che il viaggio tende a diventare sempre più standardizzato.

Due libri molto diversi ma che ci permettono di capire perché questo luogo in Cambogia sia ancora oggi così importante, col risultato, tra le altre cose, della costante invasione dei cinesi ad Angkor, per la cui visita si consiglia per questo motivo di evitare le ore centrali della mattinata. In ogni caso questi libri possono essere degli agevoli compagni di viaggio verso i meravigliosi templi di Angkor, una meta che qualunque viaggio in Asia, specie nel sudest asiatico, non dovrebbe escludere.

Non resta che augurare buon viaggio a tutti!

Fonte immagine: Wiki Commons