In Val di Fassa, alla ricerca di Giovanni Sun

Oggi racconto una storia, ovviamente che ha molto a che fare con la Cina, anzi sarebbe meglio dire racconto come nascono le storie. Sono in Val di Fassa, Dolomiti, a fare un sopralluogo per un lavoro che poi non mi hanno confermato, succede… Vado a fare una bella camminata verso la Val San Nicolò, luoghi incantevoli anche se ancora segnati da terribili eventi atmosferici di qualche anno fa. Entro in una chiesetta, la Capella del Crocifisso, di fianco all’omonima malga, quando scopro una lapide di un ragazzo giovane e sorridente: Giovanni Sun, morto nel 1969. Val di Fassa e cinesi? Iniziamo le ricerche!

Le ricerche

Come è possibile ci sia una lapide dedicata ad un ragazzo cinese in una cappella cattolica nel cuore di un territorio di cultura ladina? Devo assolutamente saperne di più, infatti il 1948 mi sembra troppo presto per la presenza cinese in Val di Fassa. A quel tempo la comunità cinese era radicata a Milano e in poche altre parti di Italia, consiglio sul tema la lettura del libro Primavere e autunni, almeno a quanto mi risulta. La mia formazione prima ancora che di storico è di testardo impenitente con qualche disturbo ossessivo compulsivo, una volta a casa inizio le ricerche su Giovanni Sun.

Inizio dalla Malga Crocifisso che sta di fianco alla chiesetta, come facile intuire nessuna risposta. Passo alla Segreteria Generale della Arcidiocesi di Trento da cui Pozza di Fassa dipende. Non ne sanno molto, tuttavia mi mandano gentilmente la foto in copertina a questo articolo e mi forniscono la mail del parroco di Pozza di Fassa e dell’archivio diocesano. Sono molto contento e scrivo subito all’archivio, al parroco non ricordo se ho scritto ma sue mail non ne ho. L’archivio non riesce ad aiutarmi e mi segnala il contatto dell’Istituto Ladino e di una persona esperta del territorio di Pozza.

La svolta

Scopro che la mia ricerca interessa, infatti la gentilissima Prof.ssa Chiara Iotti chiede di essere informata dello sviluppo delle mie ricerche, mentre Claudio, sempre dell’archivio diocesano trentino, mi dice di essersi imbattuto in un cinese presente a Fiera di Primieno, paese delle dolomiti bellunesi, nel 1923. Non sto trovando molto su Giovanni Sun ma sto sicuramente corrispondendo con persone molto interessanti. Scrivo anche all’esperto segnalatomi dalla diocesi, si tratta di Luca de Sass Zacchia, giovane ricercatore e grande esperto della zona con cui parlo direttamente tramite Facebook.

Luca mi risponde subito e mi dice di averne sentito parlare, adoro le persone come lui perché è il tipo di persona che ha sentito parlare di qualunque cosa sia mai avvenuta sulla faccia della terra. Mi dice che probabilmente si tratta di un turista scivolato in un dirupo e morto nella valle. Mi emoziono, sono i primi risultati concreti della mia ricerca anche se le domande sono molte: turista proveniente da dove? Si tratta comunque di un ragazzo cinese in Val di Fassa nel 1969, residente o turista mi piacerebbe comunque scoprire la sua storia, ma purtroppo Luca non sa dirmi di più.

Il cognome Sun

Non ce la faccio, devo sapere e su Google trovo un Giovanni Sun di Pescara, di professione sacerdote e direttore del centro studi Li Madou, ossia Matteo Ricci, posso forse non contattarlo? Padre Giovanni Battista Sun mi risponde e la prima cosa che scopro è che le mie stesse domande gli sono state fatte da Monsignor Giuliodori quando era vescovo di Macerata. Anche il monsignore, probabilmente, era capitato davanti alla lapide di Giovanni Sun a Pozza di Fassa. Purtroppo Padre Giovanni Sun risponde a me quello che rispose a Monsignor Giuliodori, ossia che di Giovanni Sun non sa nulla.

Però mi dice anche che il cognome Sun è uno dei più antichi della Cina, portato da circa 23 milioni di persone. In più mi fornisce una sua ipotesi, che lui chiama di fantasia, ossia che il ragazzo fosse originario dello Shandong e si trovasse in Val di Fassa con altri cinesi in pellegrinaggio in onore di san Giuseppe Freinademetz, originario di Oies in Val Badia ed evangelizzatore dello Shandong. Il ragazzo morto forse per malattia, ma noi sappiamo più probabile sia stato a causa di una caduta, sarebbe poi stato seppellito in Val di Fassa perché i rimpatri delle salme in Cina erano nel 1969 quasi impossibili.

Alla fine non ho scoperto molto, non ho idea di quanto siano arrivati in Val di Fassa i primi cinesi, ma ho avuto il piacere di conoscere molte persone molto preparate e di scoprire tante cose che non conoscevo, tra cui un’area geografica davvero affascinante e di sui sapevo davvero molto poco. Voglio davvero ringraziare tutti coloro che hanno risposto alle mie mail e mi hanno dato una mano, ecco come nascono le storie, con pazienza e tanta curiosità!

p.s. mentre scrivo questo post mi arriva un’altra mail dalla Biblioteca dell’Istituto Ladino, che mi dicono non avere nulla in archivio e mi forniscono il contatto di uno storico locale, la ricerca continua…

***colpo di scena***

Mi ha scritto in privato il fratello di Giovanni Sun, si trattava di un ragazzo in gita con gli scout di Bologna, vittima di un incidente ad una pietra che lo ha colpito sul capo. Ringrazio tantissimo la persona che mi ha contattato.

Foto immagine: Segreteria Generale Arcidiocesi di Trento; Wikicommons

2 Risposte a “In Val di Fassa, alla ricerca di Giovanni Sun”

  1. Buongiorno, c’è un vizio formale già in partenza nella sua ricerca… il signor Sun non è morto nel 1948, ma nel 1969; la lapide recita esattamente così.

    Probabilmente non trova nulla poiché non vi è nulla da cercare e Pace per chi se ne è andato speriamo in Grazia.

    Nicola

    1. Sulla data, vero. Un refuso che correggo subito. Per il resto c’è sempre una storia da raccontare.

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