Le stagioni in Cina, scopriamole su Hanzi!

Per una civiltà contadina, le stagioni segnano il trascorrere del tempo determinando ciclicamente le attività da fare. La Cina non fa eccezione, essendo stato per lungo tempo una civiltà basata sull’agricoltura, le stagioni sono un aspetto rilevante della cultura cinese. Andiamo a vedere come si chiamano le stagioni in Cina, stagioni che venivano accompagnata dalla cadenza delle feste popolari che possiamo ritrovare anche oggi nel calendario cinese. Le stagioni sono state per secoli e secoli il riferimento per lo scorrere del tempo, partiamo quindi per questo viaggio nel tempo!

季节

(jì): partiamo con il termine che indica la stagione vera e propria. Il primo carattere che troviamo significa proprio stagione o quarto dell’anno, a comporlo ci sono il radicale(zǐ) ossia bambino, frutto e (hé) che simboleggia una pianta di riso, con il chicco ancora attaccato al gambo. A sua volta(hé) è formato da 丿(piě), il carattere che dà un senso di verticalità e da (mù) ossia il classico carattere che significa albero, in questo caso più generalmente pianta. Secondo alcuni studiosi ritengono che (zǐ) serva solo a dare il suono, ma il suo significato ben si integra con il resto del carattere.

(jié): il secondo carattere significa nodo, sezione o unire ed è formato da (cǎo) erba e da (jié) che vuol dire sigillo, timbro ma anche chiudere. Il senso potrebbe essere già intuibile, ma lo è ancora di più se guardiamo alla forma tradizionale del carattere, ossia (jié) formato dal radicale (zhú ) che significa bambù e da (jí) il cui significato è tempestivamente, velocemente immediatamente. A sua volta composto da (bī) il singolo grano, formato da (bái ) bianco e (bǐ ) che darebbe il suono e comunque significa cucchiaio, coltello, spada o mestolo e dal già visto (jié). Quindi il bianco riporta al chicco (si presume di riso) ossia il cibo davanti al quale, secondo alcuni studiosi, ci si inginocchierebbe, questo infatti sarebbe il senso di (jí) ossia una persona che si inginocchia davanti al cibo.

Vediamo di ricapitolare (jié), che sembra avere davvero una quantità di sfumature di significato diverse. Da un lato rappresenta un nodo fatto con dell’erba mentre dall’altro ha un significato più legato al tempo, da qui il concetto di sezione. La chiusura quindi di una parte dell’anno, con un cambiamento di attività agricole da svolgersi in fretta, su tutto resta l’importanza della coltivazione.

Diventa quindi chiaro come 季节 (jìjié) rappresenti un carattere che di fatto regola la vita della civiltà contadina, la stagione, diventa, diventa così la parte di tempo in cui è diviso l’anno

Per dovere di completezza andiamo a vedere come si chiamano in cinese le stagioni vere e proprie

Primavera: (chūn) ossia delle piante (qui rappresentate da delle mani piegate, probabilmente rappresentando il lavoro contadino) che crescono sotto il sole, anche se nel carattere il sole si trova più in basso.

Estate: (xià) questo carattere è invece più complicato, infatti oltre a estate significa anche grande ed era il nome di una dinastia. Rappresenta la testa, le mani ed i piedi di una persona che nella versione antica del carattere stava sotto il sole.

Autunno: (qiū), il sole non c’è più ma troviamo il fuoco e le piante, ossia dopo il raccolto si bruciavano i campi. Nella versione tradizionale compare anche la pelle animale, probabilmente il senso era quello di prepararsi all’inverno in arrivo.

Inverno: (dōng) ed eccoci all’ultima stagione, i caratteri ci indicano l’andare sul ghiaccio ma la forma tradizionale del carattere rappresentava una corda con un nodo all’inizio ed alla fine. I nodi erano una misura del tempo ed in questo caso avrebbero rappresentato il solstizio d’inverno.

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